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Recensione Xiaomi Watch 2: Consigliato!

Abbiamo elogiato il primo orologio global di Xiaomi con Wear OS per l’ottimo rapporto qualità prezzo e -al netto di qualche piccola sbavatura software- l’impegno nel migliorare sia l’app di supporto Mi Fitness sia l’autonomia, uno dei problemi insormontabili (o quasi) di Wear OS. A sorpresa l’azienda ha lanciato una versione “alleggerita” del proprio Watch 2 Pro: una doppia sorpresa, visto che sulla carta le rinunce sono davvero pochissime a fronte di un risparmio tutt’altro che trascurabile. Scopriamo quindi il Wear OS più economico sul mercato.

Scheda tecnica
  • Display: AMOLED 1.43″, 466x466px, 326ppi, 600 nits
  • Materiali: lega di alluminio e vetro
  • Dimensioni: 47.5×45.9×11.8mm
  • Peso: 36.8g (cinturino escluso)
  • Cinturino: TPU, misura da 140 a 210mm
  • Cassa: 46mm
  • Batteria: 495 mAh (ricarica in 45 minuti), autonomia 65 h dichiarate
  • SoC: Qualcomm W5+ Gen 1 4nm
  • RAM e storage: 2 GB + 32 GB
  • Connettività: Bluetooth 5.2, Wi-Fi Dual Band, NFC
  • Audio: microfono e speaker
  • Impermeabilità: 5 ATM
  • Sensori:
    • Sensore ottico battito cardiaco
    • Accelerometro
    • Giroscopio
    • Luminosità ambientale
    • Bussola
    • Barometro
  • Localizzazione: GPS dual band (GPS, Galileo, Glonass, Beidou, QZSS
  • Contenuto della confezione:
    • Orologio
    • Cinturino
    • Caricatore

Estetica, Materiali e Display

Xiaomi Watch 2 rinuncia all’acciaio della versione Pro a favore dell’alluminio, che sicuramente restituisce un aspetto meno pregiato ma lo rende sensibilmente più leggero (siamo appena sotto i 37 grammi, cinturino escluso). In generale è sicuramente più cheap nell’aspetto e chiaramente un compromesso per tenere basso il prezzo è stato fatto, ma non impatta particolarmente e non sembra comunque un prodotto delicato. L’estetica è molto minimale, con il suo quadrante circolare e i due tasti sporgenti sul lato sinistro, adatta un po’ per tutte le occasioni. La scoperta più piacevole riguarda il display, la stessa identica unità montata sul fratello maggiore, un bellissimo display AMOLED da 1.43 pollici con risoluzione 466x466px e una definizione di 326 PPI. La luminosità massima è di 600 nits, un valore anche questo identico a Watch 2 Pro. A differenza del fratellone la luminosità automatica sembra più affidabile, sicuramente sono intervenuti sul software (vista la distanza temporale tra la presentazione dei due prodotti), dettaglio che fa assolutamente piacere. Non abbiamo informazioni sul vetro di protezione utilizzato.

Connettività e autonomia

Watch 2 è disponibile nella sola variante Wi-Fi/Bluetooth, senza quindi connettività LTE, una scelta a mio avviso intelligente per non sovrapporsi con Watch 2 Pro. La connettività è stabile sia sotto Wi-Fi che sotto Bluetooth: naturalmente quando è connesso via Bluetooth il battery drain è molto più contenuto. Ovviamente è presente anche il chip NFC ed i pagamenti funzionano senza intoppi. Lo smartwatch integra un microfono e un altoparlante di qualità più che sufficiente. Il volume non è alto e il microfono in ambienti rumorosi non è dotato di una qualsivoglia forma di noise suppression, ma non è quello che si chiede solitamente ad uno smartwatch.

La batteria è da 495 mAh e si ricarica in 45 minuti. Xiaomi dichiara un’autonomia di 65 ore, quindi di poco inferiore ai tre giorni: nella realtà dei fatti con always on disattivato siamo intorno ai 2 giorni, un valore molto buono, tenendo i monitoraggi standard attivi. Con il monitoraggio completo e l’always on si superano comunque le 24 ore di utilizzo. Possono sembrare poche, ma -per fare un paragone- Pixel Watch 2 offre un’autonomia inferiore di almeno il 20-30%, dipendentemente da settaggi e ambiti di utilizzo. Non siamo ai livelli del sorprendente Oneplus Watch 2, che abbiamo recensito di recente, ma ci accontentiamo soprattutto considerato il prezzo (che sveleremo alla fine).

Software e Sensori

Abbiamo parlato a più riprese del miglioramento evidente di Mi Fitness, per cui non andremo a ripetere le stesse cose. Per un approfondimento e più screenshot in merito vi consigliamo di rileggere la recensione del già citato Xiaomi Watch 2 Pro, del Redmi Watch 4 oppure della più recente Xiaomi Smart Band 8 Pro, dove abbiamo sviscerato in modo più dettagliato l’argomento. Riassumendo, l’applicazione ha dei margini di miglioramento e mancano alcune finezze che troviamo per fare un sempio sui Fitbit, ma bisogna tenere presente sia il costo del dispositivo che l’assenza di un abbonamento sull’app di Xiaomi. Per lo sportivo occasionale c’è tutto quello che occorre e probabilmente anche qualcosa di più, mentre l’utente che lo utilizza prevalentemente per i monitoraggi può sicuramente ritenersi soddisfatto, al netto di qualche ritardo sporadico nella sincronizzazione delle informazioni tra app e orologio.

A bordo dell’orologio c’è -naturalmente- Hyper OS, che come preannunciato da Xiaomi sarà utilizzato in ogni prodotto dell’azienda, dagli smartphone agli indossabili passando per automobile ed elettrodomestici, al fine di garantire la massima integrazione possibile. Nel caso di Watch 2 è ovviamente su base Wear OS. La UI è sicuramente carina da vedere ed ha tutti i vantaggi di Wear OS, a partire da un parco di applicazioni nutrito e completo, senza dimenticare la personalizzazione grazie ad un numero pressoché infinito di quadranti, nel curioso caso che non vi bastino quelli messi a disposizione da Xiaomi. Lo Snapdragon W5 (dual core) è afffiancato da 2 GB di RAM e 32 GB di storage, che possono anche essere utilizzati per la musica. Il comparto hardware è quindi molto valido e garantisce una fluidità del sistema convincente. C’è ogni tanto qualche microlag, ma è pure probabile che molti utenti nemmeno se ne renderanno conto.

I sensori sono gli stessi di Watch 2 Pro tranne il sensore di impedenza, una mancanza che non lascia strascichi. Manca purtroppo anche in questo caso l’ECG mentre -a differenza del fratello maggiore- c’è l’assistenza in caso di emergenza, che rileva automaticamente le cadute e permette di chiamare dei contatti di fiducia (su richiesta) in caso di malore.

Mi Fitness ha una sezione abbastanza modesta per quanto riguarda la reportistica, ma c’è comunque un numero sufficiente di informazioni e ci sono delle funzionalità che possono essere utili (se si eccettuano quelle meno “scientifiche” come lo stress o l’inspiegabile “punteggio vitalità”. Un sensore che avrei voluto e che invece purtroppo è assente è il sensore di temperatura, che avrebbre sicuramente reso il monitoraggio del sonno ancora più affidabile. A proposito di affidabilità, sia la stima dei passi che gli altri monitoraggi (in particolar modo se si abilitano quelli completi al posto di quelli standard, con una riduzione dell’autonomia) sono molto attendibili ed a grandi linee concorde con i numeri restituiti dal mio Apple Watch Ultra di prima generazione. Ho apprezzato sia il monitoraggio del battito cardiaco (il sensore è a 12 canali) che quello del sonno, che integra pure i dati di ossigenazione e respirazione per analizzare in modo accurato le varie fasi. La sincronizzazione con Google Fit c’è ma non si riesce a comprendere bene in quale misura, visto che Google Fit non sembra recepire molte delle informazioni raccolte. Infine, è presente l’assistente vocale, che probabilmente utilizzerete pochissimo (ma questo discorso si può estendere un po’ a tutti i dispositivi Wear OS). Il GPS integrato (dual band) è molto veloce e preciso, uno dei migliori. Anche il barometro svolge egregiamente il suo dovere.

Prezzo e conclusioni

Il listino parla di 199,99 €. L’offerta lancio di 179,99 € è terminata ma con i vari coupon e sconti messi spesso a disposizione da Xiaomi sul sito ufficiale non è improbabile riuscire a portarselo a casa a quella cifra (e magari anche qualcosa meno). Alternativamente, potete verificare anche su Amazon a questo link se dovessero esserci offerte interessanti.

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