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Recensione Oneplus Watch 2: La strada è quella giusta

Oneplus Watch non aveva convinto: che fosse il sistema operativo o il comparto hardware a lasciare dubbi non ci è dato saperlo (aveva diviso molto il pubblico), ma oggettivamente si trattava di un esperimento poco riuscito. Watch 2 però parte con presupposti completamente diversi: Wear OS 4, un SoC prestante e… 100 ore di autonomia! Come ci sarà riuscito?

Scheda tecnica
  • Display: AMOLED 1.43″, 466x466px, 1000 nits
  • Materiali: acciaio (orologio), gomma (cinturino)
  • Dimensioni: 47×46.6×12.1mm
  • Peso: 49g (80 con cinturino)
  • Batteria: 500 mAh, 100 ore di autonomia dichiarate
  • CPU: Doppia architettura Snapdragon W5 + BES2700
  • OS: Wear OS 4
  • Memorie: 2GB RAM, 32GB ROM
  • Connettività: Bluetooth, Wi-Fi
  • Impermeabilità e certificazioni: 5 ATM, certificazioni IP68 e MIL-STD-810H
  • Sensori:
    • Sensore ottico battito cardiaco
    • Pulsossimetro
    • Accelerometro
    • Giroscopio
    • Luminosità ambientale
    • Bussola
    • Barometro
  • Localizzazione: GPS, Galileo, Glonass, Beidou, QZS
  • Contenuto della confezione:
    • Orologio
    • Cinturino
    • Caricatore

Estetica, Materiali e Display

Oneplus Watch 2 è bello, molto bello. Cassa in acciaio, un ottimo cinturino in gomma e la resistenza secondo lo standard MIL-STD-810H sono tutti valori aggiunti per un prodotto che pur mantenendo un design classico (dopo tutto è un orologio, non si può particolarmente sperimentare) è fatto per piacere praticamente a tutti. E’ anche comodissimo da indossare. Il display, un’unità AMOLED circolare con una risoluzione molto alta (466x466px), ha una luminosità di picco di 1000 nits. Funziona molto bene pure la luminosità automatica.

Hardware, OS e autonomia

Oneplus Watch 2 è disponibile nella sola variante Wi-Fi/Bluetooth, senza quindi connettività e-SIM. La connessione con lo smartphone è molto stabile e le notifiche arrivano senza difficoltà. E’ possibile rispondere tramite lo smartwatch sia alle chiamate (con una qualità più che soddisfacente) sia alle notifiche, utilizzando il metodo che più si preferisce.

Il capitolo autonomia merita un approfondimento e non può prescindere dal mix tra SoC e sistema operativo: Oneplus dichiara 100 ore di autonomia, un’enormità per un dispositivo Wear OS. Attivando always on e monitoraggi realisticamente siamo intorno ai 3 giorni, un valore davvero altissimo, merito del doppio SoC utilizzato da Watch 2: da una parte troviamo l’eccellente Snapdragon W5, che garantisce performance solide e un’esperienza più che piacevole, dall’altra il BES2700 che si occupa di tutte le operazioni che non richiedono la presenza di Wear OS e di attività impegnative dal punto di vista computazionale. Proprio così, oltre a Wear OS (in maniera del tutto trasparente) è presente un secondo sistema operativo, più basico e meno energivoro, chiamato RTOS, che interviene sia in modalità risparmio energetico sia durante gli allenamenti per aumentare in modo esponenziale l’autonomia, con grande successo. La cosa che sorprende è il modo molto smart in cui è stato implementato. L’utente non si accorgerà assolutamente di nulla. Una mezza genialata!

Restano invariati tutti i vantaggi di Wear OS (qui nella versione 4), come la possibilità di ampliare le funzionalità con le applicazioni e una galleria di quadranti pressoché infinita.

App e Sensori

Essendo ormai parte integrante di Oppo, Watch 2 si appoggia a OHealth, applicazione compatibile solo con Android che non utilizzavo da un po’ di tempo. Non sarà l’app più completa del mondo, non sarà l’app di Fitbit ma mi è piaciuta. Le informazioni sono esposte in modo semplice e chiaro, come i settaggi, molto facili da comprendere e raggiungere. Non essendo un prodotto destinato a professionisti, che hanno bisogno di chissà quali dettagli (giustamente, aggiungerei), trovo che sia una mossa intelligente. C’è tutto quello che un utente medio può volere (mi includo tra gli utenti medi) ed i monitoraggi sono tutti utili. Monitoraggi che vanno sicuramente ad impattare sull’autonomia, ma non in modo estremo. Stimerei un 15-20% circa. L’unica funzione che manca e che mi sarebbe piaciuta è l’ECG: non so se serva un altro sensore dedicato, ma avrei apprezzato la presenza. Per il resto, anche confrontato con Apple Watch Ultra sia il conteggio dei passi che i valori restituiti dai sensori sembrano in linea. L’analisi della respirazione e dei parametri vitali durante il sonno è una bella chicca. Manca -se vogliamo essere pignoli- un sensore di temperatura corporea per rendere i risultati ancora più ricchi, ma ci accontentiamo. Le modalità di allenamento sono tante, ben documentate e attivabili anche automaticamente. Il fix del GPS è veloce ed accurato. In generale, come potete vedere anche dagli screenshot, avete a disposizione molte indicazioni, questo a prescindere che siate persone sedentarie o più dinamiche. Come già detto, non si tratta di uno smartwatch pensato per professionisti dello sport, per cui criticare lacune in questo ambito non avrebbe affatto senso.

Prezzo e conclusioni

Oneplus Watch 2 viene proposto sul sito ufficiale a 329 euro, con un early Bird Price di 299 euro che include anche le buds in omaggio (che costano 99 euro). In più con il coupon SAVE50WATCH2 si risparmiano altri 50 euro. Considerata l’offerta lancio e l’omaggio il prezzo diventa estremamente competitivo per uno smartwatch particolarmente interessante per più di una ragione: hardware e software sono eccellenti, è abbastanza completo (difficilmente la mancanza della connettività LTE sarà un deterrente per molti) e quello che fa lo fa bene, con il grande vantaggio di avere un’autonomia che quasi imbarazza gli altri Wear OS. Ben fatto Oneplus!

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