Con Pixel 6 e Pixel 6 Pro debutterà Tensor: il primo chipset proprietario dei Pixel Phone
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Google Tensor delude nei test di GeekBench 5, ma sarà all’altezza della concorrenza

Uno dei motivi dietro al grande hype nei confronti del debutto di Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro è la presenza al loro interno del nuovo chipset proprietario Google Tensor. I nuovi flagship di casa Google hanno inoltre fatto notizia per il loro rapporto qualità-prezzo, con quest’ultimo ben al di sotto della soglia dei 1000€, cifra alla quale invece ci hanno abituato molti altri produttori di smartphone.

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Certò è che, nonostante il prezzo “economico” per la media attuale degli smartphone, i Pixel 6 verranno confrontati con i top gamma premium delle altre aziende. Uno dei primi aspetti che traspare dalla rete sono i valori numerici legati ai benchmark, ed uno dei più abusati in tal senso è Geekbench.

In particolare 9lekt su Twitter ha pubblicato un post nel quale vengono confrontati i risultati dei benchmark di Google Pixel 6 Pro e iPhone XS Max, il top gamma di Apple di 3 anni fa. I risultati, che ricordiamo ci danno un valore numerico delle prestazioni della sola CPU integrata, a prima vista sembrano impietosi.

Almeno sulla carta la CPU di Apple A12 Bionic con i suo 3 anni di longevità risulta superiore quella presente all’interno del nuovissimo Tensor Chip. Stando ai numeri ottenuti con Geekbench in realtà il Tensor chip risulterebbe inferiore anche ai recenti chipset di punta realizzati Qualcomm e Samsung.

Nonostante questo, il test effettuato sulla sola CPU in realtà non dice molto sull’effettiva bontà delle prestazioni dei Google Pixel 6. Come se non bastasse i test non tengono conto del lavoro di ottimizzazione tra hardware e software, un aspetto su cui l’azienda di Mountain View ha sempre puntato tantissimo.

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Un’altro fattore da tenere in considerazione è che il Tensor chip non è costituito dalla sola CPU ma, come tutti gli altri chipset mobile, integra al suo interno tanti altri elementi. In particolare Google ha puntato tantissimo sulla componente dedicata all’intelligenza artificiale e sulla GPU: due elementi in grado di alleggerire, e non di poco, il lavoro della CPU.
Soprattutto la GPU integrata nel Tensor chip sembra sbaragliare sulla carta tutte le altre soluzioni presenti all’interno degli altri smartphone Android: persino la più blasonata GPU Adreno realizzata da Qualcomm.

Un’altro fattore da considerare è l’ottimizzazione energetica e l’efficienza termica.  Quest’anno abbiamo potuto notare come lo Snapdragon 888 fosse sì capace di prestazioni di tutto rispetto, ma esse portavano ad alti consumi e a un eccessivo surriscaldamento. Google in fase di progettazione avrà quasi sicuramente preferito una frequenza di picco meno spinta per mantenere basse temperature e consumi, lasciando così i compiti più gravosi al Tensor Processing Unit (responsabile del machine learning) ed alla GPU.

Ribadiamo ovviamente che per avere un primo assaggio delle vere potenzialità di Pixel 6 e Pixel 6 Pro non ci resta che aspettare le prime impressioni che arriveranno da oltreoceano. Noi intanto aspetteremo che arrivi la nostra unità per testare con mano e darvi le nostre impressioni in merito.

Voi invece? Avete già ordinato il vostro Google Pixel 6, state aspettando l’uscita in Italia, oppure non vi interessa questo nuovo corso della serie Google Pixel? Fateci sapere la vostra nel box dei comment o sul nostro canale Telegram.

Via: Gizmochina

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