Per chiunque negli ultimi anni abbia seguito rumor e notizie legate all’uscita di nuovi dispositivi conoscerà sicuramente Geekbench. L’applicativo sarebbe in realtà uno strumento realizzato per quantificare le prestazioni della CPU, ma molto spesso veniva utilizzato per confermare l’esistenza di dispositivi prossimi al debutto. Una situazione che cambierà presto: infatti da ora in poi questi benchmark non verranno più pubblicati sulla nota piattaforma.
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ADDIO AI LEAKS ED ALLE ANTEPRIME DI GEEKBENCH: SULLA PIATTAFORMA NON VERRANNO PUBBLICATI I BENCHMARK DEI DISPOSITIVI NON ANCORA PRESENTI IN VENDITA
I test di Geekbench cercano quantificare le capacità della CPU tramite un test che ne misura la capacità sia in single-core che in multi-core. Ultimamente però le tabelle dei risultati ottenute con questi test venivano sempre più spesso analizzato per scoprire informazioni su dispositivi non ancora rilasciati sul mercato.
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Una pratica che a quanto pare Primate Labs non apprezza. Ciò al punto tale da portare l’azienda a bloccare la pubblicazione sulla piattaforma dei risultati ottenuti con dispositivi in fase di test, sample pre-release o semplicemente non ancora presenti sul mercato di massa.
https://twitter.com/BenchLeaks/status/1445466877593935880?s=20
Una scelta che non ha il solo scopo di porre freno alla pratica che vede Geekbench come uno strumento sempre più utilizzato per notizie e rumors su dispositivi non ancora ufficializzati. Il vero fine dell’azienda è quello di riportare l’attenzione del pubblico verso il vero utilizzo dell’app: ovvero i risultati dei benchmark.
Per rendere affidabili ed un minimo paragonabili i risultati dei test, è necessario che il essi vengano eseguiti non solo sull’hardware definitivo, ma anche su un software di sistema destinato alla vendita.
Quindi cari appassionati di rumor dovrete in un certo senso dire addio a Geekbench come strumento per scovare nuovi dispositivi e chipset. L’app tornerà a focalizzarsi sull’analisi delle prestazioni, ma vi ricordiamo che quel singolo numerino non basta da solo a confermare o meno la validità di un dispositivo nell’utilizzo di tutti i giorni.
Via: Macitynet