Aggiornamenti sul fronte Zhengzhou, dove le proteste in corso nell’ultima settimana hanno portato alla luce immagini violente e le tante contraddizioni delle politiche produttive. Lo stabilimento di Foxconn, principale partner Apple per la produzione in Cina, si è trovato a fare i conti con scontri e serie manifestazioni di dissenso da parte dei lavoratori. Il tutto sembrerebbe essere stato scatenato dal mancato pagamento di alcuni bonus, che nel clima già molto teso ha innescato le proteste.
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Nuovi risvolti sugli scontri alla Foxconn

Foxconn parla di un errore tecnico, alla base del mancato pagamento delle indennità per i neo-assunti. E vuole rimediare con un compenso di circa 1400 dollari per calmare le acque. Un’offerta che più di 20000 lavoratori sembrano aver accettato lasciando l’impianto.
Si tratterebbe di personale appena assunto e non ancora formato, per cui l’azienda specifica che: “L’incidente ha un grande impatto sulla nostra immagine pubblica ma poco sulla nostra attuale capacità produttiva”.
Dopo giorni di disordini anche Apple fa sentire finalmente la sua voce e dichiara che un team dell’azienda è in loco per affrontare la situazione.
“Abbiamo membri del team Apple sul campo presso la struttura di Zhengzhou del nostro fornitore Foxconn. Stiamo esaminando la situazione e lavorando a stretto”.