Recensione | Monopattino elettrico | SEGWAY NINEBOT ES4
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Recensione | Monopattino elettrico | Segway Ninebot ES4

Questa recensione del Segway Ninebot ES4, e di tutti i monopattini che seguiranno, nasce dal fatto che avevamo iniziato questo 2020 con una buona notizia, la legge 160 che riguardava la legalizzazione dei monopattini elettrici e di altri veicoli di questo tipo come segway, monoruote e hoverboard. Come sappiamo però quest’anno si è poi evoluto in maniera differente…

La fine del Lockdown però ha portato una svolta anche in quest’ambito. La micro-mobilità elettrica, e perchè no, anche l’economia hanno ricevuto un boost grazie al Decreto Rilancio del 13 Maggio 2020. Grazie a questo incentivo fino a 500 € per l’acquisto di una bicicletta muscolare, bicicletta elettrica, monopattino elettrico o credito per un servizio di sharing, il settore della micro-mobilità elettrica ha avuto un boom davvero invidiabile.

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Recensione | Monopattino elettrico | SEGWAY NINEBOT ES4
Segway Ninebot ES4 | Evosmart.it

Segway Ninebot ES4

Segway è un’azienda che opera nel settore dal 1999. Dal 2015 l’azienda viene acquistata da Ninebot, una giovane start-up che ha tra i suoi investitori Xiaomi. In particolare questo Ninebot ES4 è un parente stretto del Ninebot ES2. La differenza tra il loro primo monopattino Ninebot ES1 ed ES2 risiede nella sospensione posteriore e nelle luci sotto la pedana assenti nel primo modello. Entrambi i modelli sono stati pensati per poter estendere (in realtà raddoppiano) la batteria e l’autonomia tramite una batteria esterna da montare sul lato interno del canotto dello sterzo. Segway vende direttamente la versione con batteria supplementare del Ninebot ES2, chiamata appunto Ninebot ES4. Ufficiosamente la versione di Ninebot ES1 con batteria supplementare viene chiamata Ninebot ES3 invece.

Design e materiali

Iniziamo parlando di dimensioni. Il Segway Ninebot ES4 misura da aperto 102 cm di lunghezza, 43 cm di larghezza e ben 113 cm di altezza. Da chiuso invece la lunghezza sale a 113 cm, la larghezza rimane invariata a 43 cm e l’altezza scende a 40 cm. Il peso è di 14 kg dichiarati, ma da quello che ho potuto vedere con la bilancia sembra pesare circa mezzo kg in più.

Riguardo ai materiali usati su questo Ninebot ES4 non ci si può lamentare. La struttura è solida ed è costruita interamente in alluminio per le parti a vista, o in acciaio per alcuni elementi interni. Gli unici pezzi in plastica risultano essere le coperture anteriore e posteriore delle ruote, alcune coperture esterne della pedana, i distanziatori tra il piantone dello sterzo e la strumentazione sul manubrio, il freno e l’acceleratore sul manubrio. Sempre parlando della pedana, questa ha su una copertura in gomma anti-scivolo. La portata massima è di 100 kg ed è nella media con la maggior parte dei monopattini che si trovano sul mercato.

Per quanto riguarda il design, che ricordiamo essere soggettivo, ci tenevamo a lodare il fatto che Segway ha cercato di proporre un prodotto diverso rispetto alla schiera di monopattini Xiaomi o con il design simil-Xiaomi. Un esempio di prodotto simil-Xiaomi, rimanendo in casa Ninebot, è il Max G30. Qui sotto potete vedere le similitudini tra il Ninebot Max G30 (a sinistra) e lo Xiaomi Mi Electric Scooter Pro (a destra).

Voto 9

Sistema di chiusura e trasporto a mano/auto

Il sistema di chiusura mostrato nella foto qui sotto è molto semplice e intuitivo. Non badate ai vari “recensori” improvvisati che lo hanno descritto come “durissimo”, “che va preso a calci se no non si sblocca”, e che infine “si rompe e quindi è fragile”. Sia la linguetta da girare per fare perno sul meccanismo di sblocco, che il resto del meccanismo di sblocco è costruito in alluminio pieno o acciaio. Quindi per arrivare a romperlo servono le cattive maniere.

Se il monopattino è aperto, basta posizionare la linguetta perpendicolarmente alla pedana, fare una leggera pressione con il piede sulla linguetta (senza prenderla a calci come spiegato da questi sedicenti “recensori”) mentre con le mani si spinge il manubrio in avanti. Una volta sbloccato bisogna ripiegare il canotto dello sterzo fino ad agganciarlo al parafango posteriore.

Se il monopattino è chiuso, bisogna pigiare con la mano sul parafango posteriore per sbloccare il canotto dello sterzo. Mentre si porta in avanti il manubrio basta mettere un piede sulla pedana facendo perno, per sentire il classico rumore che indica che il meccanismo si è bloccato. Quindi rimettere la linguetta in posizione parallela alla pedana.

Molto ben fatto per l’immediatezza e la robustezza, ma con il tempo due gommini posti al di sotto del meccanismo di blocco potrebbero venir persi se lo si apre e chiude spesso in mobilità e non ci si fa attenzione. A me personalmente non è mai accaduto.

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Sistema di chiusura del Ninebot ES4 | Evosmart.it

Trasportare il Ninebot ES4 ad una mano è un’impresa. Un volta richiuso, se lo si vuole spostare a mano prendendolo per il canotto dello sterzo ci si accorge subito che la batteria supplementare è nel baricentro del mezzo. Quindi bisogna attrezzarsi con un accessorio come Evogrip (foto sotto). In alternativa è possibile spostarlo tenendolo in verticale, ma è molto scomodo da fare per tratti prolungati se non per una breve scalinata. Ma anche trascinare il monopattino a modo di carrellino è molto scomodo, dato che se si usa una sola mano su una delle due manopole il peso lo fa sbilanciare molto. Ed è un peccato, dato che nell’idea di chi lo ha disegnato c’è proprio quella di trascinarlo con una ruota a terra. Magari l’ES2, senza batteria aggiuntiva, è più agile in questi spostamenti.

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Evogrip per Ninebot ES4 | Evosmart.it

Trasportare in auto un monopattino non è cosa facilissima per nessun monopattino elettrico. A meno di versioni super compatte, con manubri estensibili o richiudibili. E poi dipende anche dal tipo di vettura che si ha. Nel mio caso ho fatto delle prove con una FIAT 500 del 2017. Nel bagagliaio non ci sta, ma è un problema comune a molti monopattini. É ovviamente possibile metterlo nelle sedute posteriori anche se non è stabilissimo e dipende molto dallo spazio a disposizione nella propria auto. Nel mio caso, se messo per tutta la larghezza dell’auto, ci sta al pelo. Se si abbatte qualche sedile è molto più semplice riporlo nel bagagliaio, ma così si sacrificano dei posti in auto.

Voto 7

Strumentazione e computer di bordo

Il manubrio e la strumentazione dei Ninebot è sempre molto essenziale e scarno. In particolare questo ES4 ha centralmente un display ai cristalli liquidi molto visibile anche sotto il sole diretto. Poco sotto c’è un pulsante solo da cui si può accendere/spegnere il monopattino, accendere/spegnere le luci e cambiare la modalità d’uso. Sulla destra c’è un acceleratore elettronico (blu) e sulla sinistra un freno (grigio), sempre elettronico. Purtroppo manca un campanello che è obbligatorio per legge. Ma è facilmente montabile. Ad esempio, qui sotto nella foto, io ho riutilizzato il mio della bicicletta è l’ho montato direttamente sul manubrio alla sinistra del freno. L’unica altra pecca che si può trovare in questo set-up è che il pulsante per accendere le luci o cambiare modalità non è facilmente usabile durante il moto (il che non è una cosa negativa e ci costringe a tenere entrambe le mani sul manubrio) e ci costringerà a fermarci per farlo in sicurezza.

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Manubrio del Ninebot ES4 | Evosmart.it

Il Computer di bordo, composto appunto dal display a cristalli liquidi e dal pulsante ha davvero pochissime funzioni. Ma la cosa positiva è che tutto il superfluo è stato spostato sull’applicazione Segway disponibile sia per Android che per Apple iOS. Le funzioni da app le guardiamo però dopo.

Una volta saliti sul monopattino potrete fare veramente poche cose. Con una pressione del pulsante il monopattino si accenderà, mentre una pressione prolungata lo spegnerà. Una volta acceso sarà possibile cambiare la modalità di guida da Limitata (nessun simbolo sul display) a Standard (una S in un bollino bianco) a Sport (una S in un bollino rosso) tramite una doppia pressione veloce. Una pressione singola invece accende o spegne la luce bianca anteriore e le luci rosse posteriori. Sul display è possibile vedere l’icona del Bluetooth che significa che sta cercando il telefono se lampeggia, o che è connesso al telefono se è fissa, e per ultimo c’è l’indicatore della batteria espressa in 5 sezioni. A sinistra c’è una “E” che sta per Empty o Vuoto, che sta a significare che la batteria da quella parte è scarica, mentre ogni tacca piena sulla destra identifica un 20% di autonomia ciascuna. L’unica mancanza fisica sul manubrio potrebbe essere un pulsante dedicato all’attivazione del Cruise Control (attivabile via applicazione). Nel complesso, come detto è molto essenziale.

Voto 8

Luci

É presente una luce anteriore abbastanza potente per vedere nel buio, ma non è proprio il faro che molti decantano. Ho provato il monopattino durante la notte in zone non illuminate e la luce, nonostante l’ampiezza risulta poco potente e profonda.

Posteriormente, sul parafango è presente invece un catarifrangente, ma ai lati della ruota posteriore ci sono 3 LED rossi per lato, visibili sia dai lati che da dietro, che lampeggiano in fase di frenata e possono rimanere accesi fissi sia quando si accende anche la luce anteriore che sempre, selezionando l’opzione da applicazione.

Inoltre la visibilità nostra in notturna, rispetto agli automobilisti, è migliorata dalle due fasce rosse montate sul supporto della seconda batteria, che lampeggiano con un tema a “respiro”. Mentre, come per il gemello ES2, sotto la pedana ci sono 8 LED RGB per lato controllabili indipendentemente. Questi possono essere accesi e spenti solo da applicazione e può essere scelto il motivo con cui si illuminano. Si può scegliere tra:

  • Luci splendenti ovvero una pessima traduzione che sta’ a significare che le luci sono spente…
  • Respiro dinamico con un solo colore impostabile
  • Respiro a colori con un flusso di colori
  • Due colori alternati con due colori impostabili
  • Colori completi con un flusso di colori
  • Onda a colore singolo con un solo colore impostabile
  • Onda a colori completi con un flusso di colori
  • Modalità allarme 1 con due colori impostabili
  • Modalità allarme 2 con due colori impostabili
  • Modalità allarme 3 con quattro colori impostabili

Per quanto possa solo sembrare una tamarrata, sono molto utili se si viaggia la sera o senza troppa illuminazione, risultando ben visibili. Ma vi consiglio di avere con voi lo stesso un giubbotto o le bretelle catarifrangente, per essere a norma di legge.

C’è da dire che al momento i 4 colori impostabili rimangono gli stessi per ogni modalità, se è possibile usare i colori personali. Quindi se selezionate come primo colore il blu per la modalità Respiro dinamico, il blu sarà anche il colore di Onda a colore singolo.

Voto 8

Spunto e velocità massima

Parlando di accelerazione e velocità non possiamo non parlare del motore. La potenza nominale è di 300W, come per il gemello ES2, ma essendo dotato di doppia batteria è in grado di erogare fino a 800W in fase di accelerazione in modalità Sport. Questo spunto permette ad ES4 di essere sempre agile nei piccoli saliscendi cittadini e anche nel salire le rampe dei box o dei ponti. La pendenza massima dichiarata è del 15% (8.5°). Io personalmente non ho mai avuto problemi a salire anche lunghe rampe molto pendenti, previa una rincorsa di 3/4 metri. In particolare, quotidianamente, percorro la rampa dei miei box per un dislivello di circa 1.5 metri e una pendenza di circa 9° (16%) in modalità Standard senza problema alcuno. Il caso più estremo di rampa che mi è capitato di dover “scalare” è quella dei box di un amico. Si tratta di 3 metri circa di dislivello con una pendenza crescente che parte da circa 11° (19%) e sale fino a 13° (23%) poco prima di arrivare in cima. Per quanto riguarda l’accelerazione da fermo, cambia se ci si trova nell’una o nell’altra modalità.

La modalità Standard è abbastanza per gli spostamenti giornalieri e permette di arrivare a 27 km/h con accelerazioni buone. Ad arrivare a 20 km/h è molto veloce. In modalità Sport si ha uno spunto molto più nervoso e si rischia di sgommare alla partenza se non si fa ben presa sul terreno o sul piantone dello sterzo. In compenso dà un’enorme mano nelle salite e più prontezza nell’acceleratore. La velocità massima teorica in questa modalità a cui sono arrivato io (70 kg circa) è di 32 km/h con la batteria carica. Provando a far girare a vuoto la ruota il display arriva a 33 km/h, quindi magari se pesate meno di 70 kg è possibile fare qualcosina in più. Però non fate molto conto di questo dato, dato che è direttamente proporzionale alla quantità di carica rimanente. Con il 40% di carica non sono mai sceso sotto i 29 km/h. In modalità Limitata è possibile selezionare una velocità massima compresa tra 5 e 15 km/h tramite applicazione. In questa modalità l’accelerazione è smorzata ed equivale alle modalità Eco di molti monopattini. Considerando che ad oggi il limite di velocità imposto per legge in strada è di 25 km/hpotrebbe anche prendere 10 come velocità massima. Ma considerando invece che ci sono monopattini molto più potenti, reattivi e veloci…

Voto 9

Stabilità e comodità di guida

Essendo montato all’anteriore il motore rende la guida molto precisa. La stabilità è molto buona una volta che si superano i 10 km/h. La cosa più strana è abituarsi al fatto che la batteria non è posta sotto la pedana ma nel canotto dello sterzo. Nonostante ciò è proprio la batteria che aiuta a tenere ben salda a terra la ruota anteriore. E nel caso dell’ES4 la doppia batteria aiuta ancora di più. Se invece si parla di stabilità a bassa velocità bisogna abituarsi o a dosare davvero poco l’acceleratore per affrontare piccoli slalom tra pali o tombini, o a farli usando la frenata del freno motore e aiutandosi al massimo mettendo giù una gamba. Per schivare tombini o crepe durante la guida è molto facile fare le “serpentine” (un tecnica usata nello snowboard che consente in un continuo ondeggiamento a destra e a sinistra mentre si va dritti) e denota una certa agilità del mezzo.

Per quanto riguarda lo stare sul mezzo e la comodità di guida bisogna dire che tutti i Ninebot, ad esclusione del Max G30, non possiedono una pedana troppo ampia in larghezza. Se siete abituati a guidare con entrambi i piedi che puntano in avanti quindi potrebbe non essere il monopattino giusto per voi. Anche il manubrio è abbastanza stretto, soprattutto se paragonato ad una bicicletta. É largo solamente 43 cm e questo non permette di staccare mai le mani del manubrio durante la guida. Probabilmente è pensato per agevolarne il parcheggio o il trasporto, ma fosse stato anche solo 5 cm più largo ne avrebbe giovato. Per ultimo, il freno posteriore è meccanico e andrebbe schiacciato con il piede per una frenata di emergenza. Questo vi costringerà a spostare una gamba da una posizione stabile ad una labile. Altamente sconsigliato. Per quel che mi riguarda ho già dimenticato dell’esistenza del freno posteriore. Le manopole in gomma sono molto comode.

Voto 8

Modalità di guida e autonomia

Come detto le modalità di guida di questo monopattino elettrico sono fondamentalmente tre. La modalità Limitata, personalizzabile tra 5 e 15 km/h tramite applicazione e dotata di accelerazioni soft. La modalità Standard, limitata a 27 km/h e dotata di una buona accelerazione e frenata. Infine la modalità Sport, limitata più che altro dalla carica residua della batteria, che se molto carica è in grado di raggiungere i 32 km/h con il mio peso di 70 kg circa. Peccato non avere due modalità personalizzate al posto di una sola, dato che sarebbe bello poter impostare in una il limite massimo a cui si può girare nelle aree pedonali (6 km/h) e l’altra il limite delle zone ciclabili (20 km/h). La modalità Limitata, anche se impostata a 15 km/h risulta troppo limitante per girare nelle ciclabili e troppo veloce per le aree pedonali. Al contrario, se impostata a 6 km/h risulta ottima per le aree pedonali ma il divario è troppo dai 20 km/h del limite delle aree ciclabili e di 25 km/h dell’utilizzo in strada. Il mio consiglio è di tenere il monopattino in modalità Standard e di tenere un occhio sul tachimetro per non rischiare di andare troppo oltre i limiti, e nel caso di attivare il Cruise Control. E pensare che il tutto poteva essere aggirabile con una modalità Standard limitata magari a 22/23 km/h, lasciando la sola velocità massima in modalità Sport.

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Vista anteriore del Ninebot ES4 | Evosmart.it

L’autonomia stimata da Segway per questo ES4 è di 45 km. Secondo vari test che ho condotto nei primi 100 km percorsi, con un utilizzo su strade miste, urbane e ciclabili, sia in modalità Standard che in modalità Sport, l’autonomia reale è di circa 30-35 km con il 100% della carica. Più avanti seguiranno sicuramente ulteriori test d’autonomia a diverse velocità medie. Se vi state chiedendo se è possibile raggiungere i 45 km di autonomia stimata da Segway la risposta è Sì! Per raggiungere questa autonomia media (45.5 km in realtà) ho percorso 9.1 km con una velocità media di 18.5 km/h consumando appena il 20% di batteria. In ogni caso che siano 35 o 45 km di autonomia sono un numero importante per questo tipo di mezzo. Non sono i 65 km del Ninebot Max G30 che però ha ben 551 Wh di batteria, e neanche i 50 km nel Kaabo Mantis che ha addirittura 624 Wh. Facendo un semplice calcolo di efficienza si può ammettere che il Kaabo Mantis necessita di 12.5 Wh/km, il NInebot Max G30 di 8.5 Wh/km, mentre il nostro Ninebot ES4 di 8.3 Wh/km. Un prodotto con la stessa autonomia come lo Xiaomi Mi Scooter Pro 2 necessita di 474 Wh per fare i 45 km dichiarati, con un efficienza di 10.5 Wh/km.

Voto 9

Ruote e ammortizzazione

Parlando di ruote bisogna dire che al 100% è impossibile forare, visto che le ruote sono di gomma piena. La misura delle gomme è di 8×1.25″ ovvero 20×3.2 cm. Il vantaggio assoluto delle gomme piene, come detto prima, è che non si possono rompere per foratura e non necessitano quindi di manutenzione nel tempo se non un cambio completo una volta che si saranno consumate troppo. Di contro c’è il fatto che trasmettono ogni sconnessione del terreno. Evitate il pavé… ma potete passare sui vetri. Inoltre hanno una presa minore sul terreno rispetto a ruote più grandi e soprattutto più larghe.

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Ruota anteriore del Ninebot ES4 | Evosmart.it

Per ovviare al fatto che le ruote piene trasmettono ogni disconnessione del terreno al manubrio e alla pedana, Segway ha deciso di implementare ben 2 ammortizzatori. Il primo, visibile nelle foto qui sopra, è posto anteriormente ed è costituito da una molla troppo molle. Il secondo, visibile nella foto del paragrafo successivo, è posta posteriormente tra la ruota e la pedana. É composta da una molla abbastanza rigida che aiuta a smorzare le disconnessioni ma non fa miracoli. Nel complesso non si può dire che sia un monopattino adatto all’utilizzo urbano, ma sicuramente senza questa doppia soluzione si avrebbe una comodità di guida molto più sgradevole.

Voto 7

Frenata

Come nel caso degli ammortizzatori, il Ninebot ES4 possiede due diversi tipi di freni. Anteriormente è presente un freno elettrico dotato di E-ABS (Electronic – Anti Blocking System o Sistema di Anti Bloccaggio Elettronico) che frena molto bene. Selezionando direttamente la frenata rigenerativa su Forte da applicazione, è possibile simulare il “One Pedal Drive” delle auto elettriche moderne che permettono di guidare con un piede solo. In questo caso si riesce a guidare con solo il pollice sull’acceleratore, usando il rilascio dell’acceleratore come freno motore che al contempo ricarica le batterie. Se devo fare un paragone con una bicicletta posso affermare che lo spazio di frenata non è né elevato ne troppo stretto. Se siete abituati ad un buon freno a disco o comunque un buon freno, questo freno elettrico potrebbe sembrarvi moscio. Ma con una buona dose di abitudine si impara a frenare (di freno motore), ben prima di quanto serva, in totale sicurezza.

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Ruota posteriore del Ninebot ES4 | Evosmart.it

Se avesse solo questo freno, l’8 sarebbe un bel voto, ma purtroppo hanno messo un freno meccanico dietro.  Per quello che mi riguarda questo freno non esiste, e non perchè non funzioni, ma per il semplice fatto che non mi piaceva il fatto di togliere un piede dalla pedana con un monopattino a spinta che va piano, figurarsi con un monopattino elettrico se supera i 30 km/h. Pura follia. Di per sé il freno è fatto bene però, si va a premere una placca di alluminio che striscia sulla gomme. La frenata aiuta sicuramente il freno elettrico anteriore, ma è da intendersi per sola emergenza. In più va a deteriorare la gomma posteriore, causando con il tempo sempre meno aderenza.

Voto 7

Batteria e tempi di ricarica

Come detto qualche paragrafo su, la batteria totale di questo Ninebot ES4 è di 374 Wh, divisa equamente in due batterie identiche, una interna al canotto di sterzo e una montata al di fuori del canotto di sterzo, da 187 Wh. Secondo la tabella che Segway fornisce dal suo sito ufficiale, il Ninebot ES4 impiega 7 ore per caricarsi completamente, cioè il doppio esatto dei modelli ES1 ed ES2 con batteria singola. Al momento non posso che confermare, dato che mediamente carico il 15% ogni ora, che l’equivalente di percorrere circa 5 km in modalità Standard o Sport.

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Connettore di ricarica di Ninebot ES4 | Evosmart.it

Il connettore di ricarica è posto nella parte alta della batteria esterna ed è adeguatamente protetto da un tappo di gomma spesso. La posizione è molto buona e permette di non abbassarsi ogni volta come succede sugli altri monopattini.

L’alimentatore che arriva con il monopattino è un alimentatore da 42V e 1.7A in grado di fornire 71W di picco alla nostra batteria. É molto compatto ed è possibile portarselo dietro se si ha necessità di fare qualche rabbocco quando si è fermi in ufficio o da amici.

Voto 9

Applicazione e funzioni smart

L’applicazione scaricabile sia per Apple iOS che per Android si chiama Segway-Ninebot. Grazie a questa applicazione in costante aggiornamento è possibile aggiornare il firmware del nostro monopattino e cambiare tutte quelle impostazioni che non possono essere cambiate direttamente sul monopattino.

La prima volta che si effettua la connessione al monopattino, oltre ad inserire l’account, ci si trova a dover fare un corso obbligatorio sulla sicurezza in forma di slide non opzionali, direttamente sull’app. Questo corso può essere ripreso direttamente dal menu impostazioni se si deve istruire un altro utilizzatore del Ninebot ES4. Inoltre le slide vengono salvate in una cartella sul telefono.

Una volta aperta l’app troviamo subito la schermata con il tachimetro, l’opzione per attivare o disattivare il Cruise Control e quella per scegliere il livello di rigenerazione del freno motore.

Nella schermata di destra è possibile visualizzare i dati inerenti l’ultima sessione (che rimane attiva fino a che non si spegne il monopattino) e i dati totali del mezzo.

In alto a destra è possibile raggiungere il menu delle impostazioni che comprende varie voci.

  • La prima riguarda le luci. Da questo sotto-menu è possibile scegliere il motivo dei 16 LED ARGB sotto la pedana, sceglierne i colori personalizzati e scegliere se tenere le luci posteriori rosse sempre accese, anche di giorno.
  • La seconda voce si chiama velocità e permette di selezionare la velocità massima della modalità Limitata, impostabile tra i 5 e i 15 km/h.
  • La terza voce è veicolo. Qui si può scegliere il nome da assegnare al mezzo, attivare una funzione di sicurezza che permette di usare il mezzo solo previo l’inserimento del pin nell’app Segway-Ninebot, attivare il Cruise Control e impostare il grado di rigenerazione del motore elettrico tra forte, medio e debole.
  • La quarta voce, aggiornamento firmware, permette di verificare se il veicolo è aggiornato all’ultima versione o se sono disponibili nuovi firmware scaricabili.
  • La quinta voce, info di base, indica il numero di serie e altre informazioni sul veicolo.
  • La sesta voce, batteria, mostra tutti i dati della batteria, anche durante l’uso. Nel nostro caso, avendo due batterie abbiamo la possibilità di vedere le due batterie proprio come due entità distinte.
  • La settima voce, esercitazione nuovo conducente, riprende tutte quelle slide sulla sicurezza che vi abbiamo riportato sopra.
  • Infine abbiamo la voce unità, che permette di scegliere tra le unità di misura imperiali (miglia) e metriche (chilometri).

Come ultima chicca, i Ninebot hanno una funzione integrata di anti-furto. Se si preme il lucchetto al centro della dashboard il monopattino si blocca e non può essere spento. Se si prova a spostare il mezzo questo farà un flebile suono non esattamente udibile come un’anti-furto e entrerà in funzione il freno motore per frenare il trascinamento del mezzo. Se si è ancora nel raggio della connessione bluetooth con il mezzo ci arriverà una notifica che ci avvisa che qualcuno sta cercando di rubare il monopattino.

A mio avviso questa funzione è da intendersi più come un disincentivo al furto che un vero e proprio anti-furto. Perchè se vogliono se lo prendono e lo caricano via senza che noi possiamo farci nulla. Io personalmente lo uso spesso quando mi sposto per bloccarlo per 1 o 2 minuti quando entro in qualche negozietto per sbrigare delle brevi faccende. Per il resto, compratevi un vero anti-furto come le varie catene da bicicletta o da moto in acciaio o con manette. Per ulteriori informazioni potete visionare il link qui sotto.

Leggi anche: Gli accessori da avere assolutamente su un monopattino elettrico

Personalmente mi sembra ben fatta l’applicazione e con tutto quello che serve sapere sul monopattino. Sarebbe bello poter registrare i singoli percorsi su una mappa (in realtà si può fare con la versione nuova dell’applicazione, ma non vi consigliamo di scaricarla).

Voto 9


NB – Esistono due app sullo store, una ben valutata e una più recente (V5) male valutata. Ho sempre e solo usato la versione vecchia in quanto è esente da bug. L’ultima versione aggiunge anche funzioni carine come la possibilità di usare il GPS del telefono per tracciare il tragitto percorso sulla mappa per ogni sessione. Ma molti utenti hanno registrato malfunzionamenti del monopattino dovuti all’applicazione nuova. Attenti!

Manutenzione e Ricambi

Parlando di manutenzione, questo Ninebot ES4 non ha bisogno di particolare manutenzione ordinaria, in quanto le ruote essendo in gomma piena non hanno bisogno di essere gonfiate di tanto in tanto. L’unica cosa che vi consiglio di fare almeno 1 volta al mese, se lo usate sporadicamente, o 1 volta a settimana, se lo usate spesso, è di controllare il serraggio di tutte le viti a brugola a vista. Vi servirà una brugola più grande di quella in dotazione. E vi consiglio di controllare ovviamente anche quelle che avete stretto voi nel momento in cui avete montato il monopattino la prima volta. Un’altro intervento da fare ogni tanto può essere anche quello di fare manutenzione ai bulloni che serrano le ruote al telaio. In questo caso vi servirà una chiave inglese (meglio due). In più se sentite cigolii anomali si può intervenire con del grasso o del lubrificante come il WD-40 spray. Qui sotto vi lascio il video di Lako Creative che spiega come fare manutenzione sullo Xiaomi M365. Ma dal minuto 9:40 è possibile vedere come intervenire su bulloni e ruote, essendo la stessa procedura del nostro Ninebot ES4. A volte può capitare che il canotto dello sterzo si allenti e faccia gioco con l’utilizzo e se si prendono troppe buche. In questo caso basta avvitare per bene le 4 viti che tengono stretto il canotto dello sterzo al resto del telaio. Queste 4 viti si trovano 2 davanti e 2 dietro coperte da un adesivo che dice di non rimuovere l’adesivo, però il mio l’ho perso per strada… Comunque, nonostante sia un difetto comune di tutti i Ninebot ES1, ES2 ed ES4, pare che si verifichi casualmente. A me è successo dopo appena 40 km, mentre ad altri in 700 km non è mai successo.

Parlando di ricambi e accessori after-market, i Ninebot sono secondi solo agli Xiaomi Mijia M365 e M365 Pro. Trovare ricambi originali o di terze parti è molto semplice, Amazon è pieno di parti di ricambio, così come Aliexpress, Gearbest, Fasttech, Ebay o DHGate. Riguardo al modding però non è allo stesso livello dello Xiaomi Mijia M365.

Voto 9

Modding

Se pezzi di ricambio ce ne sono a iosa, lo stesso non si può affermare per i pezzi custom o per modifiche più profonde al monopattino. Si trovano molte modifiche estetiche per la padana e stickers ad alta visibilità da incollare su tutto il monopattino. Ma dovrete cercare bene sui siti cinesi o su Amazon.

Voto 6

Prezzo

Per ultimo, parliamo del prezzo. DI listino, sul sito di Segway, costa 830 € 769 €. Nel periodo pre incentivo statale era possibile trovarlo agilmente anche su Amazon a 600 € o poco più. Un prezzo molto buono per questo tipo di mezzo. A 769 €, senza incentivo (che porta il costo del veicolo a 307 €), risulta forse un po’ troppo costoso, sopratutto con il Ninebot Max G30 a soli 30 € in più (799 €). Però bisogna fare attenzione, dato che il Max G30 è un mezzo molto differente dall’ES4 e appartenente ad un’altra classe. Al momento, se non su siti cinesi, è veramente molto difficile trovarne uno in tempi brevi.

Voto 7


Considerazioni personali

Continuando a parlare del prezzo vi dico subito che io l’ho acquistato dal sito ufficiale Segway italiano. Al momento risulta esaurito, insieme al Max G30 che risulta invece non disponibile. E, non so se è per il fatto che è un periodo pieno di lavoro per chi opera nell’ambito della micro-mobilità urbana o semplicemente per sfortuna, ma il mio Ninebot ES4 è arrivato in circa 3-4 settimane di tempo. Il periodo di apprendimento dei comandi e del sistema di frenata rigenerativo è stato molto veloce (circa 2-3 giorni), contando che è il primo monopattino elettrico che ho usato, ad esclusione di quelli in sharing che provai lo scorso Settembre a Berlino. Oltre al problema del canotto dello sterzo che ballava dopo qualche giorno, e dell’etichetta “da non togliere, causa annullamento della garanzia” che si è tolta da sola, non ho avuto problemi. Per quanto riguarda il primo e il secondo problema ho mandato 2 settimane fa una mail all’assistenza di Segway Italia senza aver ricevuto ad oggi nessuna risposta. Al momento ho sfruttato la mancanza dell’etichetta per serrare le viti del canotto dello sterzo al meglio, azzerando il problema. Per quanto riguarda le mail all’assistenza Segway ho notato che, tra il pre Decreto Rilancio di Maggio 2020 e il post, i tempi di risposta delle mail da parte della casa madre sono passati da 1 giorno a infinito. Fortunatamente hanno anche un numero WhatsApp solo per i messaggi ed un numero verde per l’assistenza H24 7/7.


Nelle prossime settimane seguiranno altre prove di autonomia con questo Ninebot ES4 e altre recensioni.

2 commenti

Sparco SEM1, primo giro con il monopattino di Sparco - Evosmart.it 2 Luglio 2020 at 17:17

[…] Recensione | Monopattino elettrico | Segway Ninebot ES4 […]

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Recensione | Monopattino elettrico | Segway Ninebot ES2 - Evosmart.it 21 Agosto 2020 at 9:00

[…] ci dilungheremo molto. Ma non perchè non ne valga la pena, ma perchè abbiamo già recensito il NInebot ES4 un mese fa […]

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