L’avvento del 5G ha portato con sé una maggiore richiesta di energia rispetto alla tecnologia 4G. Mentre per molti questo non rappresenta una sorpresa, per altri potrebbe essere una novità se non hanno ancora sperimentato di persona la connettività 5G. La realtà è che l’utilizzo del 5G tende a ridurre più velocemente la durata della batteria rispetto al 4G. Tuttavia, la novità sta nella traduzione di questa evidenza in dati numerici e percentuali, grazie all’analisi di Ookla sui test di velocità di connessione eseguiti tramite l’app Speedtest.
Per valutare il consumo energetico, Ookla ha monitorato la percentuale di carica residua di smartphone top di gamma, dopo aver eseguito un test di velocità con una carica completa tra le 6 del mattino e le 12, e successivamente un altro test tra le 12 e le 18. Mentre è importante sottolineare che ci sono molte variabili da considerare e che non si tratta di un metodo scientifico, i numeri raccolti da Speedtest offrono un quadro generale interessante.
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Snap 8 Gen 2 consuma meno in 5G che Snap 8 Gen 1 in 4G
La prima conclusione è che il consumo energetico del 5G rispetto al 4G varia dal 6% all’11%, a seconda del SoC. Il SoC più efficiente tra i top di gamma è lo Snapdragon 8 Gen 2 di Qualcomm, che ha registrato il minor consumo energetico sia in 4G (25%) che in 5G (31%). Segue il Dimensity 9200 con un consumo energetico del 27% in 4G e del 34% in 5G.
È interessante notare che MediaTek ha compiuto importanti progressi tra una generazione e l’altra: il Dimensity 9000 è il SoC meno efficiente in 5G con un consumo energetico del 45% e anche in 4G ha registrato un consumo energetico del 35%. Tuttavia, il Dimensity 9200 risulta essere il più efficiente dopo lo Snapdragon 8 Gen 2 sia in 4G che in 5G. In generale, sia Google con i Tensor che Samsung con gli Exynos hanno compiuto significativi progressi in termini di efficienza energetica tra una generazione e l’altra, dimostrando di essere sulla giusta strada.
