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Recensione Sony Xperia 1 VI: Finalmente Sony! Ma…

Come ogni anno, arriva puntuale l’appuntamento con il flagship di casa Sony: Xperia 1 V ci aveva piuttosto colpiti, al punto da definirlo “quasi perfetto”. Tra i contro, una politica di aggiornamenti estremamente povera per un top di gamma (2+1), il mantenimento di un form factor (21:9) scomodo e poco pratico nel quotidiano ed infine l’impossibilità di trovarlo attraverso canali convenzionali (anche, banalmente, Amazon Italia), costringendo ad importarlo dall’estero con un’inevitabile lievitazione del prezzo. Il comparto fotografico invece si stava muovendo nella direzione giusta: abbandonate quasi del tutto le difficoltà del passato nel punta e scatta, l’esperienza di Sony emergeva prepotente. Che ne sarà del successore? Scopriamolo.

Scheda tecnica
  • SoC: Qualcomm Snapdragon 8 Gen. 3
  • RAM: 12GB LPDDR5X
  • Storage: 256 GB UFS 4.0 (espandibili)
  • Display: 6.5″ 19.5:9 OLED FHD+ (1080x2340px), LTPO, 1-120 Hz, Touch sampling 240 Hz, 1300 nit
  • Fotocamere:
    • Main 48MP f/1.9 con OIS (Sony Exmor T 1/1.35″), 24mm
    • Ultrawide 12MP f/2.2 (Sony Exmor RS 1/2.5″), 16mm
    • Tele 12MP f/2.3-3.5 (Sony Exmor RS 1/3.5″), 85-170mm
    • Anteriore 12 MP f/2.0 (Sony Exmor RS 1/2.9″) 24mm
  • Video: 4k 60fps (tutte)
  • Connettività: 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4, NFC, dual SIM (SIM+eSIM), GPS
  • Sensori e porte: Accelerometro, bussola, prossimità, luce ambientale, fingerprint (laterale), giroscopio, speaker stereo, IP68, type C 3.2 con supporto Display Port
  • OS: Android 14 (patch di aprile 2024 al momento della recensione)
  • Batteria: 5000 mAh con ricarica a 30W (con ricarica wireless, anche inversa)
  • Dimensioni: 162x74x8.2mm
  • Peso: 192g

Unboxing

La confezione (in materiale riciclato e riciclabile) comprende:

  • Il telefono

Estetica e Materiali

Il design dei Sony divide, da sempre: al di là però che incontri o meno i gusti personali, sono sicuramente tra gli smartphone più riconoscibili in assoluto, anche e soprattutto per merito della coerenza che anima i designer della casa giapponese. Dopo tantissimo tempo, dopo anni di suppliche è però cambiato uno degli aspetti più importanti (e criticati): il rapporto di forma. Abbandonati i 21:9, Sony ha deciso di puntare su un formato più tradizionale (19.5:9), anche se rimane la scelta stilistica del brand di non annegare la cam anteriore nello schermo a favore di cornici superiori e inferiori estremamente generose che purtroppo fanno perdere un po’ di immersività. Frontalmente il display è protetto da un Gorilla Glass Victus 2, posteriormente abbiamo invece un Gorilla Glass Victus di prima generazione con una trama ruvida davvero bellissima, che si ripete nel frame in alluminio e dona un grip eccellente allo smartphone. Inutile dire che la qualità costruttiva sia come sempre da riferimento.

Batteria e connettività

Sony continua a proporre una batteria da 5000 mAh: iniziamo con una piccola critica, ossia la velocità di ricarica: 30W per la capacità della batteria sono forse pochi. Occorre un’ora e mezza circa per la ricarica completa. La ricarica wireless (anche inversa) è presente: Sony non dichiara la potenza di ricarica, ma nel mio caso ho impiegato quasi 3 ore, quindi è probabile che ci si fermi a 15W. Fortunatamente l’autonomia è talmente buona che dimenticherete presto la velocità di ricarica: sarà difficile -anche con lunghe sessioni fotografiche- arrivare a sera scarichi e con un utilizzo normale (lavoro, qualche spostamento, un po’ di Wi-Fi) i due giorni promessi da Sony sono verosimili. Sebbene tenda a scaldare un po’ (soprattutto utilizzando la fotocamera anche per brevi periodi) questo non sembra influenzare l’autonomia complessiva.

Sony non ha cambiato il suo metodo di visualizzazione delle “tacche di segnale”: ho fatto questa doverosa premessa perché sento spesso parlare di una ricezione scandente, che in realtà sembra tale solo perché non si ha mai segnale pieno, a prescindere da operatore e luogo. La realtà dei fatto però è che il telefono prende bene. L’ho usato molto con Vodafone sia a Firenze che in zone più collinari senza alcun problema, con cambi cella puntuali ed una rete dati affidabile, come affidabili sono Bluetooth, NFC e il Wi-Fi 6E (attenzione, arriverà un aggiornamento software che abiliterà il Wi-Fi 7). Le performance del Wi-Fi sono tuttavia migliorabili ed inferiori a quelle che riesco ad ottenere con gli altri top di gamma (usando una rete a 6 GHz). La portata è ad ogni modo buona e non ci sono né interruzioni né perdite di dati.

Sony ha dotato il suo smartphone anche di una presa type C 3.2 compatibile con Display Port, che garantisce un’uscita video in 4K a 60 Hz. Ovviamente Sony ha previsto pure la possibilità di collegarsi con una mirrorless del brand ed usare Xperia 1 VI come monitor ausiliario.

Display, vibrazione, audio e sensori

Sony può solo insegnare: se si parla di display, difficile che tiri fuori un prodotto scadente. Senza puntare su numeri impressionanti, millemila nit o risoluzioni stratosferiche, Xperia 1 VI monta un display di indubbia qualità, ben leggibile sotto al sole, con colori stupendi e le solite regolazioni fini di casa Sony per avvicinarsi alle esigenze di chi cerca una calibrazione più professionali. I 1300 nit in questo periodo in cui le aziende sparano cifre incredibili sembrano pochi, ma non fatevi ingannare: la leggibilità è ottima in ogni situazione. La risoluzione si “ferma” al Full HD plus, ma questo non impatta assolutamente la qualità e la definizione del pannello. Come non parlare poi di un form factor finalmente umano? I 19.5:9 sono il compromesso perfetto per godere in modo ideale sia durante la visione di contenuti multimediali sia durante la navigazione. Come già detto, però, è un peccato che Sony non ceda ai forni interni al display, preferendo lasciare sensori e fotocamera anteriore all’esterno. Si tratta di una scelta che personalmente non approvo, abituato ormai a bordi ridottissimi.

La vibrazione è ottima: secca, decisa, precisa, da vero top di gamma.

Il capitolo audio merita qualche riga in più: non solo abbiamo (come sempre) il jack audio, ma in generale sia l’audio che esce dal doppio speaker frontale sia quello che esce in cuffia sono davvero eccellenti. Anche l’ascolto di musica via bluetooth è di alto livello. Usando cuffie compatibili si ha anche il 360 reality audio, che rende molto coinvolgente l’esperienza di ascolto. Anche la qualità dei microfoni è molto elevata.

La sensoristica è quella essenziale e non c’è molto da segnalare, indice di un funzionamento impeccabile. Se in passato il fingerprint laterale dava qualche grattacapo, adesso è tutto molto più veloce ed anche la precisione è buona. Non ritengo un minus l’assenza di un fingerprint under display.

Software e Performance

Nel preambolo abbiamo menzionato la politica aggiornamenti di Sony sul predecessore Xperia 1 V: 2 major e 3 anni di patch erano davvero pochi per un super top di gamma. Con Xperia 1 VI l’azienda ha voluto prolungare il supporto di un anno, per cui lo smartphone (adesso con Android 14) arriverà ad Android 17 e avrà 4 anni di patch di sicurezza. Siamo ancora abbastanza lontani dalla concorrenza, che nella peggiore delle ipotesi garantisce 4 major, ma è sicuramente un paso in avanti. Il software è molto stock (se si eccettua la tendina per toggle e notifiche a dire il vero un po’ bruttina) privo di particolari forme di personalizzazione e perfetto per chi ama un”esperienza pulita con pochi fronzoli. Dove Sony invece offre maggiori contenuti è nelle app preinstallate. Attenzione, non sto parlando di bloatware, che si riduce a pochissime app come Linkedin (però non disinstallabile) e poco altro: mi riferisco invece alle applicazioni di casa Sony, che sono molte e prevalentemente dedicate alla produzione e all’elaborazione di contenuti audio e video, che vanno spesso molto oltre le necessità dell’utente medio. Questo può spaventare chi è abituato ad applicazioni più immediate, ma la grande forza di Sony rispetto al passato è l’aver pensato anche agli utenti che vogliono perdere poco tempo in settaggi e regolazioni (lo vedremo anche nel capitolo dedicato alla fotocamera), aumentando di molto il bacino di utenza potenziale del prodotto.

Lo Snapdragon 8 Gen 3 è un SoC che ormai ben conosciamo, il top di casa Qualcomm e senza dubbio il più potente che possiate trovare in uno smartphone. Il telefono è velocissimo e privo di indecisioni. Talvolta tende a scaldare un po’, nonostante l’attenzione posta da Sony nel sistema di raffreddamento (in particolare se si usa molto la fotocamera) ma il tutto resta abbondantemente entro limiti tollerabili. C’è un leggero throttling con uso prolungato, rilevabile però solo con applicazioni terze e non durante il quotidiano. Personalmente ritengo che sia giusto focalizzarsi sull’eventuale impatto che si ha nell’uso di tutti i giorni piuttosto che incaponirsi con numeri che non si traducono in situazioni percettibili. A differenza di Sony Xperia 1 III, per fare un esempio, le prestazioni restano costanti e convincenti anche con un utilizzo serrato.

Foto e Video

Mettetevi comodi. Dobbiamo parlare. Sony è stata, fino a poco tempo fa, quella che faceva bene i sensori ma cadeva miseramente al momento di usarli. In realtà questa non era un’affermazione esatta, perché il potenziale fotografico degli smartphone Sony è sempre stato ottimo. La mancanza di automatismi o di algoritmi sofisticati però rendeva il punta e scatta scadente rispetto alla concorrenza, spesso avvicinando gli smartphone Sony più a dei midrange che a dei veri top di gamma. Anche sul nostro sito abbiamo evidenziato alcune difficoltà nel passato: dopo tutto, lo smartphone nasce per definizione per fare foto velocemente, per cui il punta e scatta è un aspetto non certo trascurabile. Sony, invece, si era troppo intestardita nel voler replicare (senza però che il comparto ottico, fisiologicamente, lo consentisse appieno) l’esperienza delle mirrorless della casa in un formato più tascabile.

Fortunatamente quei tempi sono lontani e se Xperia 1 V mostrava segni inequivocabili di miglioramento, con ancora qualche problema nella gestione HDR, Xperia 1 VI rappresenta invece la quadratura del cerchio, almeno con la cam principale, con la quale riuscirete a portare a casa scatti stupendi, naturali, nonostante le specifiche dei sensori (in termini di dimensioni) non siano miracolose. La main camera è davvero soddisfacente sia di giorno che di sera,  con una modalità notte efficace e una messa a fuoco precisa. Il tasto di scatto a doppia corsa poi è davvero comodissimo. Molto belli i ritratti (la resa dell’incarnato è estremamente reale) a patto che non si usi la modalità Bokeh, che necessita ancora di miglioramento e che ha uno sfocato innaturale. Ho amato il modo in cui le scene vengono riprodotte (senza scadere in contrasti oltre i confini della realtà e in colori oltremodo saturi), restituendo foto dall’aspetto naturale e realistico, lontano dagli eccessi che spesso caratterizzano il mondo smartphone (ma, almeno sui top, le cose stanno fortunatamente cambiando). La ultrawide da 12 MP soffre molto gli scatti notturni, con troppo rumore ed un dettaglio non eccellente, costringendovi quindi ad un approccio più manuale. Il teleobiettivo è, come tutti gli ultimi Sony, un vero tele ad escursione variabile ed ha una focale che va da 85 (3.5x) a 170mm (7.1x) ed un’apertura che va da f/2.3 a f/3.5 (a 170mm). Il sensore è molto piccolo (1/3.5″) e questo -unitamente ad un software forse ancora da perfezionare- lo rende usabile solo con ottima luce. Di notte è pressoché inutilizzabile. Se da un lato apprezzo la “purezza” dell’approccio di Sony, dall’altro penso anche all’utente medio (in cui mi inserisco a pieno titolo) che vorrebbe (magari potendolo gestire) anche un po’ di invadenza del software per migliorare gli scatti. Ovviamente non è necessario su un sensore abbastanza grande e performante come quello principale, ma può aiutare tantissimo con le cam ausiliarie. A proposito di cam principale, difficile non parlare della possibilità di scattare delle raffiche a velocità incredibili, molto più elevate rispetto alla concorrenza. Ovviamente però, si tratta di un plus solo per determinate tipologie di utenti. La modalità macro funziona molto bene ma -almeno per me- è risultata controintuitiva. Inizialmente ho dovuto un po’ smanettare per trovare la quadra (cercavo di utilizzare il teleobiettivo senza attivare la modalità dedicata), ma dopo pochi istanti sono arrivate le soddisfazioni. Soddisfazioni che continuano anche in ambito video: Sony ha sempre lavorato benissimo in tal senso e Xperia 1 VI non fa eccezione, regalando video di alta qualità anche in mano ad un cineoperatore scarsissimo come il sottoscritto. I video in HDR sono davvero molto belli ed è presente ovviamente anche la modalità Video Bokeh. I video sono realizzabili in 4K 60fps con tutte le cam (inclusa quella anteriore), con differenze però abbastanza marcate tra la main camera e le altre fotocamere.

La fotocamera frontale non è indimenticabile, ma prende una tranquilla sufficienza. A causa del sensore abbastanza piccolo la resa in notturna è rivedibile, ma se si considerano gli scenari di utilizzo nella cam anteriore la situazione non è critica.

La parte “manuale” è come sempre eccezionale e sembra davvero di avere tra le mani una mirrorless Sony. I RAW (in formato DNG) invece sono piuttosto standard e non offrono i RAW “arricchiti” delle controparti di Apple, Xiaomi e Vivo, per citare tre brand che hanno un RAW multilayer. Qui siamo molto più vicini ad un approccio tradizionale, con una buona lavorabilità dei file senza i recuperi al limite del miracoloso che talvolta si hanno con ProRAW e simili. Mi ha sorpreso, per contro, l’assenza di Cinema Pro, applicazione dedicata ad un’utenza più professionale che invece non è preinstallata (si trova l’APK aggiornato ma non funziona su Xperia 1 VI). L’app per me che sono un utente base era davvero complessa, ma per chi sa dove mettere le mani era uno strumento molto potente e versatile. Non ci sono particolari strumenti di editing fotografico se non quelli integrati in Google Foto (l’unica galleria presente), ma c’è un tool di creazione video molto spartano per chi non vuole fare piccoli montaggi usando app di terze parti.

Galleria fotografica

Prezzo e Conclusioni

Sony Xperia 1 VI costa 1399 €. Sul sito troneggia un “presto in vendita” che suona quasi una minaccia (visto che era successa la stessa cosa con il predecessore) ed è forse, al netto di qualche piccolo aspetto da rivedere come la resa delle cam ausiliarie, il difetto più grande: un ottimo smartphone, uno dei migliori di quest’anno valutato a 360 gradi, che però dovete faticare per comprare. Una scelta distributiva suicida: davvero un peccato, perché difficilmente molti utenti vorranno accollarsi il rischio di dover importare un dispositivo che supera abbondantemente i 1000 euro senza la certezza di un supporto post vendita e di una garanzia valida nel nostro paese.

 

 

 

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