Da un anno a questa parte Huawei non se la passa benissimo dopo il ban statunitense voluto dal presidente Trump. In questi giorni anche alcuni Paesi europei hanno comunicato il ban di Huawei dalle gare per il 5G. E adesso arriva anche la conferma dall’Italia.
Di per sé potremmo chiudere anche la notizia qui. L’Italia si è unita ad altri Paesi dell’Unione Europea e ha confermato anch’essa il ban nei confronti di Huawei. Ma vale la pena raccontare cosa è successo e cosa ne conseguirà.
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TIM esclude Huawei dal 5G italiano
A detta di Telecom Italia, la scelta di escludere Huawei nella gara del 5G nostrano non ha ragioni politiche. Secondo il colosso delle comunicazioni italiano, la scelta è stata fatta solo per diversificare la scelta dei partner. Quelli scelti da TIM sono Ericsson, Nokia, Cisco, Mavenir e Affirmed Networks. Per quanto riguarda Huawei, è rimasta partner in altri settori, come quello degli access point (AP).
Secondo uno studio condotto da Oxford Economica e richiesto dalla stessa società cinese, l’esclusione del 5G di Huawei a livello europeo ha delle ripercussioni anche qui in Italia. Infatti, dai risultati parrebbe che i costi della rete potrebbero avere un aumento del 19% pari a circa 282 milioni di euro l’anno per il prossimo decennio. E precisiamo che questo studio è stato mostrato prima della decisione di TIM.
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Secondo lo studio, l’assenza della società cinese porterà a profitti più bassi e una spinta minore all’innovazione. Si stima che nel 2023 ci saranno 6.2 milioni di italiano in meno con l’accesso al 5G. Mentre al 2035 il PIL perderebbe 4.7 miliardi rispetto alle proiezioni attuali.