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Recensione Huawei Matebook D16: Affidabile e concreto

Huawei ha presentato finalmente la nuova linea di notebook del 2022, dopo la fortunata serie precedente, resa spesso irresistibile con ottime offerte. Prodotti equilibrati, affidabili e concreti, con buone specifiche, destinati ad un pubblico abbastanza ampio, dall’utilizzo familiare ad un uso office senza un target preciso. Alcuni dei modelli proposti erano adeguati anche ad una fascia semi-professionale. All’interno del comunicato stampa c’era anche il Matebook D16, che rappresenta la fascia media del brand e che vi abbiamo anticipato in QUESTO ARTICOLO. Scopriamolo insieme e vediamo se il D16, proposto in due configurazioni, saprà rivelarsi il degno erede del laptop dello scorso anno.

Scheda tecnica
  • CPU: Intel Core  i5-12450H/i7-12700H
  • GPU: Intel Iris X Graphics
  • RAM: 16 GB
  • Storage: SSD PCIe NVMe da 512 GB
  • Display: 16″ IPS 1920×1080
  • Webcam: 1080p
  • Connettività: Wi-Fi 802.11a/b/g/n/ac/ax dual band 2×2 MIMO, Bluetooth 5.1
  • Sensori e porte: Hall sensor, fingerprint, jack audio combinato, HDMI 2.0, 2 USB-C (1 multiuso), 1 USB-A 2.0, 1 USB-A 3.2, 2 speaker, 4 microfoni
  • Sistema Operativo: Windows 11 Home
  • Batteria: 60Wh ai polimeri di litio (ricarica a 65W)
  • Dimensioni: 248.7×356.7×18.4mm
  • Peso: 1.7kg
Matebook D16: scocca

Estetica e materiali

Huawei non sconfessa il design abbastanza classico dei suoi notebook. Non abbiamo quindi soluzioni estetiche innovative, ma si presenta come un prodotto piuttosto professionale. La scocca, secondo le dichiarazioni di Huawei, è di un materiale metallico (presumiamo alluminio), anche se il touch and feel non sembra così pregiato. La costruzione è comunque buona, non si notano flessioni in prossimità della tastiera, le cerniere sono ben salde ed in generale sembra un prodotto in grado di accompagnare l’utilizzatore per molto tempo senza cedere il fianco. Spiccano sicuramente, tenendo conto delle dimensioni generose dello schermo (da 16″), il peso relativamente contenuto (1.7kg) e il rapporto schermo/corpo vicino al 90%, un valore praticamente da smartphone. Davvero un ottimo lavoro, pensato per bilanciare produttività e portabilità in modo pressoché ideale.

Batteria e connettività

Un altro aspetto su cui Huawei ha concentrato i suoi sforzi è legato alla connettività Wi-Fi. Grazie all’uso di una doppia antenna denominata Huawei Metaline il segnale Wi-Fi è stabile e potente. All’atto pratico, possiamo confermare che non perde un colpo, anche ad una discreta distanza dal router, laddove magari il mio Macbook Pro M1 si nota che perde un pochino in prestazioni. Nessun problema nemmeno con il Bluetooth 5.1, affidabile con qualsiasi periferica vi si colleghi. Huawei quando si parla di connettività, a prescindere dal device che andiamo ad analizzare, è sempre sul pezzo.

La variante in nostro possesso è quella con i7 di dodicesima generazione, per cui le considerazione sull’autonomia ovviamente sono per forza di cose riferite a questa configurazione hardware. Sostanzialmente, con luminosità al 75% circa ed un uso molto office, si possono coprire circa 5 ore di utilizzo continuativo, comunque un buon risultato visto l’hardware di cui è dotato. Ovviamente, lavorando un po’ più con app di gestione foto e video (lo scrivente si sta adoperando per imparare, con scarsi risultati, Photoshop e Premiere), le performance della batteria scendono, ma non si ha mai l’idea che possa abbandonarci velocemente. Le temperature inoltre sono sempre entro i limiti di guardia e la silenziosità è ottima in quasi ogni ambito di utilizzo. Ovviamente task impegnativi, vista la riserva di potenza della CPU, andranno inevitabilmente ad intaccare l’equilibrio perfetto tra autonomia, temperature e prestazioni, ma nei nostri test non si è mai arrivati al throttling. Molto veloce la ricarica, con i suoi 65W, in grado di ricaricare l’intera batteria in un’ora o poco più.

Matebook D16: display

Display, porte e periferiche

Le specifiche del display del Matebook D16 sono considerabili nella media: abbiamo davanti un pannello da 16″ FHD IPS con aspect ratio 16:10 e, come anticipato inizialmente, un incredibile screen to body ratio del 90%. In sostanza, avrete uno schermo da 16 pollici in un corpo che solitamente ospita schermi da 15 o 15.4 pollici.*/ Ottimo il lavoro di ingegnerizzazione da parte di Huawei. Abbiamo anche una copertura del 100% dello spettro sRGB e la certificazione per il filtraggio della luce blu. Finiti i complimenti, dobbiamo un po’ tirare le orecchie a Huawei per una luminosità massima non altissima (300 nits) e una calibrazione dei colori un po’ troppo satura (fortunatamente regolabile via software). La dotazione di porte è sopra la media: non troviamo solo una HDMI 2.0 full size, ma anche due porte USB-A (di cui una 3.2), due porte type-C (inclusa una porta multifunzione, quindi adatta per ricarica, uscita video, porta ethernet ecc.) e un jack audio. Molto bene anche il comparto multimediale, con due speaker di buon livello con una pressione sonora adeguata alle dimensioni generali e ben 4 microfoni che fanno realmente la differenza (in particolar modo durante l’uso con software di videoconferenza o anche banalmente Zoom). Proprio la webcam è un altro punto di forza del Matebook D16 (purtroppo, però, non ha illuminatore IR per lo sblocco con Windows Hello, peccato). La qualità della lente è buona (per la media della categoria) con buone condizioni di luce (il rumore diventa preponderante quando la penombra prende il sopravvento) e ci sono delle funzionalità software evolute che sfruttano al meglio il sensore (1080p con angolo di 88°):

  • AI Sound: come detto, i microfono sono ben 4, in grado di catturare l’audio a 360° entro 5 metri ma soprattutto capaci di filtrare in modo impeccabile i rumori di fondo (anche indossando delle cuffie) in modo smart tramite un algoritmo di intelligenza artificiale sviluppato da Huawei che abbiamo apprezzato molto (durante l’utilizzo di Zoom ci sentivano molto bene). Sono quei casi in cui -al netto di qualsiasi sigla o definizione possa essere usata- i risultati spazzano via ogni dubbio.
  • Virtual Background: non è una novità, molti software di videoconferenza integrano funzionalità paragonabili, ma quella integrata nel software di Huawei è molto efficace e semplice da usare, permettendo di isolare il soggetto se siete delle brutte persone (tipo il sottoscritto) il cui background è solitamente composto da cataste di oggetti ai limiti dell’umano
  • Regolazione dell’inquadratura: ecco, questa è una cosa davvero utile. Sfruttando le proprietà della lente (che ha un angolo, ripetiamo, di 88 gradi) è possibile con una buona escursione avere sempre il soggetto all’interno dell’inquadratura.
  • Eye Contact: disabilitata di default, questa opzione “orienta” (secondo le intenzioni di Huawei) lo sguardo per mantenere il contatto visivo con l’interlocutore. Nonostante alcune prove, però, sinceramente non abbiamo notato un impatto particolarmente forte di questa funzionalità nell’uso in videoconferenza.

La tastiera è semplicemente perfetta: ottima la retroilluminazione, con un’escursione corretta, un touch and feel morbido e piacevole e una grande reattività anche durante la digitazione più forsennata. Grazie alle dimensioni generali è presente anche un tastierino numerico completo ed è presente un tasto dedicato alla ricerca (che poi vedremo). Bene anche il fingerprint (integrato nel tasto accensione), veloce e preciso. Meno bene forte il touchpad, che in alcuni casi è sembrato non precisissimo (in particolar modo nelle gesture, che talvolta sono risultate macchinose). Molto probabilmente si tratta di una cosa facilmente risolvibile con un aggiornamento software mirato.

Matebook D16: panoramica

Software e Performance

A bordo abbiamo Windows 11 Home. Forse era lecito aspettarsi la versione Pro di Windows 11, vista la vocazione ibrida home/office del prodotto. Nonostante questo peccato veniale, risolvibile con un updgrade della licenza, abbiamo apprezzato l’assenza di bloatware che potesse appesantire il sistema operativo. La parte del gigante la fa la suite di Huawei, che non è solo una versione riveduta e corretta del companion standard di Windows ma è un software completo e nemmeno troppo invasivo che rende l’integrazione tra i dispositivi di casa Huawei davvero incredibile, molto vicino a quello che riesce ad esempio ad offrire Apple con il suo ecosistema. Potrà sembrare una bestemmia, vista l’esperienza maturata dalla casa di Cupertino quando si parla di ecosistema completo, ma è realmente così. Prima di elencare tutte le funzionalità della suite di Huawei, è doveroso precisare che se siete in possesso di un qualsiasi altro smartphone o tablet Android purtroppo questa integrazione viene a mancare e sarete costretti ad utilizzare il succitato companion, che si limita al semplice trasferimento file e alla gestione di chiamate, messaggi e notifiche (comunque un passo avanti rispetto al passato). L’integrazione tra i prodotti Huawei tra l’altro non riguarda solo smartphone e tablet ma anche auricolari, mouse e tutte le periferiche che la casa mette a disposizione dell’utente.

In particolar modo, Huawei mette a disposizione:

  • Smart Tuning: per il controllo delle performance della CPU e bilanciare in modo ottimale prestazioni e consumo energetico
  • Super Device: Una volta configurato (la configurazione guidata è molto semplice ed essenziale) consente di trasferire dati velocemente tra PC e telefono (il telefono viene visto come una normale unità esterna), gestire gli appunti in modo condiviso e completare il lavoro che si stava svolgendo sull’altro dispositivo come ad esempio l’editing di una foto presente sul telefono. E’ anche possibile aprire fino a 3 applicazioni presenti sullo smartphone all’interno del PC. Se l’oggetto che viene collegato al PC è invece un tablet, le possibilità aumentano ulteriormente, grazie alla condivisione di slides e soprattutto alla possibilità di utilizzare il tablet come desktop esteso (anche i dispositivi di puntamento del PC funzioneranno regolarmente sul tablet), facendolo di fatto diventare un secondo schermo. Se si è in possesso di un monitor Huawei compatibile, con Super Device è possibile collegare lo schermo via wireless tramite un protocollo proprietario di Huawei (chiamato Cast+) pensato per ridurre al minimo la latenza. Infine, l’applicazione cerca i dispositivi nelle vicinanze per velocizzare il pairing, ad esempio, tra PC e tastiera, mouse e auricolari, il tutto in modo molto veloce. Ecco, veloce: è questo ciò che ci è piaciuto del software di Huawei, che è davvero molto intuitivo e stabile nel suo insieme. Riuscirete ad essere produttivi senza avere bisogno di chissà quale skill tecnica, cosa non scontata (soprattutto in ambiente Windows).
  • AI Search: una funzionalità passata forse in sordina ma su cui Huawei ha puntato molto, tanto da dedicare uno specifico tasto alla ricerca evoluta.  Sostanzialmente permette l’indicizzazione dei contenuti tra tutti i dispositivi mobili collegati (incluse le anteprime dei formati di file più diffusi) universalizzando pertanto la ricerca all’interno del proprio ecosistema. I vantaggi di una soluzione di questo genere sono indubbi, ma bisognerà vedere, col tempo, come si comporterà. Com’è facile intuire, con il tempo la gestione dei contenuti, man mano che se ne creano di nuovi o ne vengono sostituiti altri, potrebbe diventare un po’ legnosa. Durante il nostro utilizzo (intenso e quotidiano) comunque non ha manifestato alcuna incertezza.

Noi abbiamo testato la versione con i7, davvero una scheggia in ogni situazione. Il TDP è di 40W, non bassissimo per un prodotto destinato al mobile ma ben gestito dal software, che cerca potenza solo quando davvero è necessaria. Siamo tuttavia convinti che pure la versione con i5 offra performance di tutto rispetto, probabilmente adeguate al 99% degli utenti che stanno leggendo questo articolo. Anche se fate del video editing non professionale non dovreste avere problemi di sorta. Personalmente ho provato con Premiere a modificare un video 4K e ad applicare dei filtri per testarne la tenuta e posso dirmi soddisfatto. Anche nella gestione di immagini ad alta risoluzione offre performance ben oltre le normali necessità home office. Ho anche provato a gestire dei file Excel pesanti (anche connessi ad un database SQL via ODBC) e pure in questo caso ha mostrato i muscoli, grazie al giusto quantitativo di RAM (16 GB) e a un SSD molto veloce.

Matebook D16: conclusioni

Prezzo e conclusioni

Eccoci qua. La configurazione con i5 costa 999 €, quella con i7 1299 €. Pochi? Tanti? A nostro avviso forse siamo leggermente oltre quelle che erano inizialmente le nostre speranze, ma è anche vero che Huawei, sia sul proprio store che su Amazon, fa spesso offerte in bundle molto allettanti. Già adesso infatti sullo store ufficiale Huawei ha deciso di ingolosire l’offerta regalando, a scelta dell’utente, un Matepad 11 (perfetto, come abbiamo scritto poco sopra, per sfruttare in modo ottimale le tante funzioni della modalità Super Device), un monitor MateView da 27″ oppure il trittico Freebuds Pro (auricolati ancora ottimi), mouse Swift e monitor da 23.8″. Un bundle per tutte le esigenze, insomma, anche se forse avremmo preferito pure la possibilità di un’offerta senza altri accessori. Cosa non trascurabile, in questi giorni Huawei offre un anno di estensione della garanzia.

Ve lo consigliamo? Se cercate un prodotto potente, affidabile ed avete altri dispositivi di casa Huawei così da sfruttare tutto ciò che questo prodotto ha da offrire, assolutamente sì. Anche standalone, comunque, magari approfittando di qualche offerta spot a giro per la rete, è un PC che si rivela solido, concreto e affidabile.

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