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Recensione Asus Chromebook Plus CX3402: un (buon) lavoro a metà

Sono passati quasi 15 anni dalla presentazione di Chrome OS, un sistema operativo basato fondamentalmente basato su una distro Linux (Gentoo al momento), reso poi disponibile nel 2011 al grande pubblico con il lancio dei primi Chromebook. Un sistema operativo incentrato prevalentemente su web app, sul cloud e sull’ecosistema Google. Questo Chromebook appartiene al programma Chromebook Plus, che richiede specifiche molto più elevate rispetto ai normali Chromebook. Basterà?

Scheda tecnica
  • CPU: Intel Core i3-1215U 6-core 1.2 GHz (fino a 4.4 GHz)
  • GPU: Intel UHD Graphics 600
  • RAM: 8 GB LPDDR5 on board
  • Storage: 256 GB UFS
  • Display: 14″ GHD anti-glare, LED, 250 nits, NTSC 45%, screen to body ratio 80%
  • Tastiera: chiclet 1.4mm
  • Webcam: 1080p con otturatore protettivo
  • Connettività: Wi-Fi 6+Bluetooth 5.0 (dual band) 2×2
  • Sensori e porte: 2 USB 3.2 Gen 1 Type A, 2 USB-C 3.2 Gen 1 con supporto display e PD, 1 HDMI 1.4, 1 jack 3.5mm multifunzione
  • Audio: 2 speaker, 1 microfono con supporto Google Assistant
  • Sistema Operativo: Chrome OS
  • Batteria: 50Wh agli ioni di litio con ricarica a 45W
  • Altro: US MIL-STD 810H military-grade standard
  • Dimensioni: 32.64×21.43×1.87 cm
  • Peso: 1.44kg

Estetica e materiali

I Chromebook sono normali laptop, né più né meno, con alcune differenze nel layout della tastiera: i tasti funzione spariscono a favore di alcune scorciatoie rapide ed è presente un tasto per effettuare alcune operazioni e per aprire il drawer delle app (mappato come il tasto Windows o il tasto Super su Linux). La costruzione è in realtà buona, ma i materiali sembrano molto economici. Non ci sono tuttavia scricchiolii o anomalie nell’assemblaggio. E’ un prodotto di casa Asus e come tale gli standard qualitativi sono adeguati, se si eccettua -appunto- la presenza di plastiche non propriamente premium (ma, dopo tutto, parliamo di un prodotto relativamente economico). Purtroppo la scocca trattiene tantissimo impronte e sporco. Il preso è nella media, siamo sotto il chilo e mezzo.

Display, hardware, porte, audio

Il display è forse la parte più debole del prodotto. Un 14″ FHD con trattamento antiriflesso la cui luminosità dii soli 250 nits lo colloca nella parte bassa del mercato. Il display non è touch (non un grosso problema) ed occupa circa l’80% della parte frontale, un valore nella media. Purtroppo se sentirete la necessità di utilizzare il laptop in ambienti esterni potreste fare molta fatica. La luminosità non è regolabile automaticamente.

Un altro punto debole di questo Chromebook è l’audio, purtroppo a malapena sufficiente sia come pressione sonora che come qualità: le frequenze alte fanno da padrone e l’audio manca completamente di corpo.

Ottima invece la dotazione di porte: ci sono ben 4 porte USB, due type C e due USB-A. Le porte type C hanno sia il supporto al Power Delivery sia l’uscita video, che è comunque presente anche sotto forma di porta HDMI 1.4. Chiude la dotazione di porte il jack audio multifunzione. Manca un’espansione di memoria, per cui dovrete utilizzare o il cloud o degli SSD esterni nel caso che non vi bastino i 256 GB di storage di questo laptop (di tipo UFS). Non è dichiarato di quale tipologia di UFS si tratti ma dai test non sembrano memorie particolarmente veloci. Fortunatamente le prestazioni non ne risentono. La RAM è di soli 8 GB, valore che comunque è in linea con la tipologia di prodotto, visto che non nasce per fare attività particolarmente esose di risorse. A muovere il tutto abbiamo un’ottima CPU, forse anche sovradimensionata per un Chromebook, ossia un Intel Core i3-1215U, una CPU a 6 core con clock a 1.2 GHz (fino a 4.4 GHz) che offre un bilanciamento molto interessante tra prestazioni e consumi.

La tastiera è davvero ottima, mi è piaciuta tantissimo: questa stessa recensione la sto scrivendo proprio con il CX3402 ed è un piacere farlo, perché è reattiva, precisa e dalla buona corsa. Si scrive velocemente senza fare errori e senza perdere alcuna lettera. Purtroppo manca la retroilluminazione, che non era difficile né costosa da implementare. Davvero un peccato. Il touchpad a differenza della tastiera non brilla per ergonomia e per precisione, restando solo nella media. Non ha problemi particolari, fa il suo dovere ma niente di più. Anche il numero di gesture è abbastanza limitato.

Chiude la cerchia delle periferiche la webcam, senza infam mia né lode. C’è uno slider per coprirla, se avete paura che Big G vi spii mentre fate le faccende domestiche.

Software e Performance

Chrome OS: una bella sfida. Ammetto che questo è praticamente il mio primo approccio serio con questo sistema operativo, per cui partivo privo di ogni pregiudizio o esperienza negativa con prodotti di questo tipo.

Nel corso degli anni Google ha affinato tantissimo questo sistema operativo: non manca il Play Store, c’è il supporto alle app Linux tramite una macchina virtuale (molto trasparente per l’utente e senza cali di prestazioni) ed il sistema gira in modo estremamente fluido. Le app si aprono velocemente, non ci sono lag di sorta e si ha sempre l’impressione che il sistema non vada mai in sofferenza (infatti non scalda e la ventola non l’ho quasi mai sentita partire). Se il vostro utilizzo è prettamente legato al web (o alle web app), vi stupirà la semplicità e la velocità d’uso di questo prodotto.

Non è però tutto oro quello che luccica: ad esempio il desktop resta vuoto, perché non ci sono né widget né scorciatoie da poter aggiungere. Si riduce tutto quindi alla dock in basso. E’ possibile naturalmente utilizzare più app in finestra come qualsiasi sistema desktop, ma che senso ha fare un desktop che contiene solo lo sfondo? Si possono solo creare più scrivanie (come se fossero ambienti di lavoro separati) e salvarne la composizione, forse un po’ limitato in tal senso. Un’altra incongruenza riguarda le applicazioni scaricabili dal Play Store: è di fatto impossibile capire quali sono ottimizzate (anche) per Chromebook (a differenza ad esempio con quanto accade con tablet e pieghevoli), per cui lo scoprirete dopo l’installazione, quando il sistema vi avviserà che state utilizzando un’app pensata per lo smartphone. Queste si apriranno in finestra e potrete scegliere se usare la visualizzazione smartphone, tablet o adattare allo schermo del laptop. Non è detto però che tutte le app si adattino in modo ottimale. L’aspetto più grave per un dispositivo pensato per l”utilizzo home office è l’assenza di una suite Office di qualità: quella di Google (preinstallata sui Chromebook Plus) è molto basica e -pur funzionante- può non incontrare le vostre necessità. Microsoft ha “chiuso” la suite Office su Chrome OS (sembra, però che possa tornare a breve) ed è accessibile ad oggi solo come web app, non il massimo della vita. Fortunatamente ci viene in aiuto proprio la compatibilità con i software Linux. Personalmente, per renderlo più friendly, dopo aver abilitato l’ambiente Linux sul Chromebook ho installato il software manager di Gnome, perfettamente compatibile, con il semplice comando sudo apt-get install gnome-software gnome-packagekit (dopo aver aggiornato i pacchetti con sudo apt-get update && sudo apt-get upgrade). Se non volete avvalervi di una GUI per installare le app potete semplicemente usare il gestore apt con la normale sintassi. Grazie a questo ho potuto installare Libre Office e GIMP, che ho preferito ad Adobe Express. Per chi vuole fare editing video (anche se viste le esigue risorse a disposizione non è consigliabile) occorre puntare su Luma Fusion, perché ad esempio la migliore applicazione Linux per il video editing (Da Vinci) non è installabile. In generale, se non fosse per la compatibilità con la applicazioni Linux la parte relativa alla produttività sarebbe un po’ zoppicante. C’è ancora qualcosa da migliorare, come il mancato funzionamento del tasto screenshot durante l’uso di applicazioni Linux, ma è già un inizio.

Il browsing è invece piacevole e migliore rispetto alla controparte Android su tablet.  eAdsempio, utilizziamo dei plugin per WordPress che su tablet non funzionano, dando problemi di visualizzazione, mentre su Chrome OS funzionano alla perfezione. Anche il supporto alle estensioni di Chrome è completo.

Parlando di Google ci si chiede -ovviamente- com’è l’integrazione con gli smartphone Android: premesso che bisogna dimenticare l’ecosistema Apple, ad oggi uno dei migliori, Phone Hub (così lo chiama Google) consente di gestire chiamate e notifiche, i contenuti multimediali del telefono e condividere la connessione internet, così come lo sblocco tramite Smart Lock. Per trasferire file semplicemente è possibile sfruttare senza problemi la Condivisione nelle vicinanze, che funziona sempre e funziona bene.

Parlando del programma Chromebook Plus, questo ha dei vantaggi, come la presenza della gomma magica in Google Foto, la sincronizzazione offline di alcuni documenti e l’audio filtrato tramite AI durante le videochiamate. Esiste un minisito dedicato dove Google spiega nel dettaglio requisiti e vantaggi.

Ma… i giochi? La VGA integrata non ha specifiche di rilievo, ma i giochi presenti nel Play Store funzionano bene e senza incertezze, purché naturalmente siano pensati anche per supportare touchpad e tastiera. Le prestazioni sono più che dignitose. E’ doveroso però specificare che i Chromebook non sono macchine da gioco, si tratta solo di una feature in più, di contorno.

Quello che in molti si chiedono è: ma un Chromebook può sostituire un laptop Windows? Dipende. Dipende dalle necessità che avete, da quali sono le vostre aspettative. Personalmente ritengo che i vantaggi di un Chromebook (come l’estrema velocità delle operazioni e la buona autonomia) siano in buona parte riproducibili, se non per forza su laptop Windows, con distro Linux ben ottimizzate, che dalla loro hanno anche il vantaggio di una maggiore versatilità. Chrome OS è un buon sistema operativo, da consigliare però a chi fa un utilizzo del laptop non particolarmente impegnativo e a chi non ha bisogni particolari. La strada è quella giusta, ma -forse- non è ancora così maturo, soprattutto nella cura di alcuni particolari. Non sapere ad esempio se l’app che si sta scaricando (dallo store applicazioni ufficiale, non da store terzi) sarà pienamente compatibile è segno di confusione da parte di Google, che non è ancora in grado di garantire un’esperienza completa e non ha fornito -forse- agli sviluppatori delle linee guida più rigide in questo senso.

Nota possitiva, i Chromebook usciti dopo il 2021 riceveranno 10 anni di aggiornamenti. Questo è un bel valore aggiunto che sicuramente può incrementare la longevità del prodotto.

Batteria e connettività

Un grande vantaggio dei Chromebook, in generale, è l’autonomia. Con questo laptop non ho raggiunto le 10 ore teoricamente indicate, ma anche con uso molto intenso (nei limiti di ciò che è possibile fare con un Chromebook, che affronteremo dopo) non è difficile riuscire a coprire dalle 6 alle 8 ore, un valore che non sorprende ma nemmeno delude e che sicuramente soddisfa le aspettative.

Il modulo Wi-Fi a bordo integra anche il bluetooth 5.0, è compabile con il Wi-Fi 6 ed offre performance non particolarmente convincenti, mediamente un 30-40% in meno rispetto ad uno smartphone. Forse si poteva fare di più. Non sono presenti altre opzioni di connettività, come un modulo LTE, ma non è una mancanza significativa, visto che è facilissimo usare l’hotspot dello smartphone ed ormai tutti abbiamo connessioni con un traffico dati importante, senza necessità di pagare abbonamenti per le SIM per ogni dispositivo mobile in nostro possesso.

Prezzo e conclusioni

Asus chiede 399 € per un laptop che comunque si comporta bene. Al lancio è un prezzo piuttosto basso, ed è stato possibile mantenerlo tale grazie alla scelta di un sistema operativo come Chrome OS e ad alcune rinunce (un display migliore o la retroilluminazione della tastiera). E’ pur vero che se si ha voglia di impiegare qualche ora del proprio tempo, a cifre sovrapponibili si trovano sia prodotti in offerta che prodotti nuovi con specifiche simili, privi di sistema operativo, su cui installare una Distro Linux. La scelta sta a voi, ma non sottovalutate questo prodotto, che di pregi ne ha più di uno.

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