AndroidNovitàRecensioni Smartphone, Tab, PCVideo e Reviews

Recensione Redmagic 8 Pro: Il solito, grazie

Redmagic ormai è un brand che conosciamo bene. Divisione gaming di Nubia, a sua volta sotto le ali di ZTE, si rivolge agli appassionati di gaming e di design un po’ estremi. Nel corso degli anni, pregi e difetti evidenziati sia da noi che dai colleghi sembrano immutati: scheda tecnica pompatissima, qualità costruttiva di livello, soluzioni ricercate per audio e vibrazione frustrate da un software zoppicante su più fronti e poco supportato nel tempo. Sarà lo stesso anche per questo Redmagic 8 Pro, equipaggiato con la nuova UI di Redmagic basata su Android 13 e con il potentissimo SoC Snap 8 Gen. 2, o assisteremo ad una rivoluzione? Non ci resta che vederlo insieme.

Scheda tecnica
  • SoC: Qualcomm Snap 8 Gen. 2
  • RAM:  8/12 GB
  • Storage: 128/256 GB UFS 4.0 (non espandibili)
  • Display: 6.8″ OLED 120 Hz FHD+, 1300 nits

Fotocamere:

  • Main 50 MP f/1.8 (Samsung GN5) senza OIS
  • Ultrawide 8 MP f/2.2
  • Macro 2 MP f/2.4
  • Anteriore 16 MP UDC

Video 

    • 8K 30 fps/4k 60fps
  • Connettività: 2G/3G/4G/5G, Wi-Fi 6, hotspot, Bluetooth 5.3, NFC, Dual SIM
  • Sensori e porte: Sensore di gravità, Sensore impronta (under display), Bussola, Sensore di luce ambientale, Sensore di prossimità, USB 3.2, speaker stereo, jack audio, trigger magnetici
  • OS: Android 13 con patch di novembre 2022
  • Batteria: 6000 mAh con ricarica a 65W (no wireless)
  • Dimensioni: 164×76.4×8.9mm
  • Peso: 228g

Unboxing 

La confezione comprende:

  • Il telefono
  • Cavo type C
  • Estrattore SIM
  • Alimentatore 65W
  • Cover rigida
  • Pellicola preapplicata sullo schermo

Estetica e materiali

Redmagic ci ha abituati a design sempre molto particolari, pacchiani se vuoi ma in linea con i gusti della fanbase del brand. Trasparenze, luci, scritte più o meno ingombranti e trame a volte discutibili. Sebbene esista una variante semitrasparente, la versione nera di Redmagic 8 Pro che abbiamo ricevuto è quasi (attenzione, quasi) elegante. Molto bello il frame in alluminio squadrato, molto bello il posteriore ruvido ed interessante il modo in cui sono stati posti i led RGB (settabili anche per le notifiche). Il tutto nell’insieme funziona bene, come funziona bene la parte frontale, occupata interamente dallo schermo grazie a cornici molto ridotte (e simmetriche) e la fotocamera under display pressoché invisibile.

Batteria e connettività

6000 mAh e Snap 8 Gen. 2, come si sarà comportato questo binomio? Lo Snap 8 Gen. 1 era stato un disastro per tutti, non c’era smartphone equipaggiato con quel SoC che si salvasse. La variante plus aveva risolto tutti i problemi, garantendo un bilanciamento perfetto tra autonomia, prestazioni e gestione delle temperature. Ovviamente qua abbiamo una capacità della batteria molto alta, ma se queste sono le premesse beh, benvenuto Gen. 2! Ho utilizzato questo smartphone per quasi un mese in contesti molto diversi tra loro: casa, mobilità, interamente in esterna sotto rete dati facendo foto e video, cercando di metterlo alla corda, senza esito. Vi porterà a sera con una buona dose di energia, con un normale utilizzo infrasettimanale arrivare a due giorni sarà forse quasi la routine. Ore di schermo? Variabili, come sempre. Ma se volete un riferimento, nella mia giornata più intensa, con tanta mobilità, foto, video e maps sono arrivato a 9 ore sot ed un buon 20-25% residuo. Pazzesco. La ricarica è piuttosto veloce: 65W sono un valore giusto anche se ormai altri brand ci hanno abituato ad altri numeri. Redmagic stessa in patria offre una ricarica più veloce. In meno di un’ora comunque il telefono è completamente carico, per cui c’è poco da lamentarsi. Anche perché lo ricaricherete poco spesso!

La connettività non è mai stata un problema per Redmagic e non lo è nemmeno in questo caso: affidabile nella rete dati e confortevole in chiamata. C’è però un appunto da fare, forse circostanziato alla mia situazione. Nonostante abbia una rete mista con frequenze 2.4/5GHz e sebbene si collegasse regolarmente alla WiFi 6, senza separare le reti non è stato possibile agganciarsi alla 5 GHz, con conseguente decadimento delle performance, a differenza di quanto accade con tutti gli altri dispositivi che ho in casa. Non è stato possibile invece valutare il funzionamento dei pagamenti via NFC perché purtroppo la nostra unità non è ancora certificata Google e quindi non è possibile configurare Wallet.

Display, vibrazione, audio e sensori

Un display ben pensato quello montato da Redmagic: 120 Hz, FHD+, con un’ottima resa cromatica. Non eccelle in luminosità in esterna (i 1300 nits, tanti sulla carta, sono come spesso accade un numero più che un’esperienza. La qualità è indiscutibile comunque, come pure il digitalizzatore veloce e preciso. Lo schermo non è LTPO e il refresh non è dinamico, ma vista la resa della batteria non ce n’è bisogno. Il display integra anche un ormai scontato fingerprint, abbastanza affidabile e mediamente veloce.

L’audio stereo è forte e corposo, naturalmente tenendo conto dei limiti fisici di uno smartphone. Sicuramente se la gioca con i migliori. Idem la vibrazione, anzi, la doppia vibrazione: come sempre Redmagic cura molto questo dettaglio, che si nota soprattutto in gaming. Presente pure il jack audio, con un’ottima qualità in cuffia.

La dotazione di sensori, se così si possono chiamare, riguarda i trigger magnetici con un sampling molto elevato, quindi precisi e responsivi in ogni situazione di gioco. Non si possono utilizzare per altre attività: inizialmente (e anche nella recensione del predecessore) erroneamente avevo sottolineato questo aspetto come se fosse una mancanza, in realtà è ben comprensibile, poiché essendo magnetici e non fisici ci sarebbe il rischio concreto di attivarli involontariamente troppo spesso.

Software e Performance

Impossibile avere dubbi sulle prestazioni di questo mostriciattolo: l’evoluzione di un SoC riuscitissimo, le nuovissime memorie UFS 4.0, le RAM LPDDR5X, un software che comunque non è eccessivamente infarcito di servizi, tutti elementi che -unitamente alle esperienze pregresse sui Redmagic- rendono davvero difficile realizzare un dispositivo lento o laggoso, anche al netto di un’ottimizzazione software che pare ancora rivedibile. Scenografica ma non necessaria la ventola, per non parlare degli effetti sonori all’accensione. Ecco, il software. Sembra quasi un cliché, sembra quasi un copia-incolla del passato, ma purtroppo Redmagic sembra non imparare mai dai propri errori. E’ vero che non abbiamo avuto i problemi riscontrati sul Redmagic 7 Pro, con bug anche gravi (reset improvvisi, problemi di mancata lettura SIM dopo un aggiornamento), ma la cura dei dettagli resta discutibile. Passano gli anni, passano le versioni di Android (siamo arrivati ad Android 13 con patch di novembre), ma pregi e difetti sono sempre gli stessi. Non è una “brutta” interfaccia, ma dopo anni e tenendo conto della concorrenza, al di là del target del prodotto, non è possibile ritrovarsi con la dettatura vocale che non funziona, con la tastiera che non compare o con traduzioni talmente imbarazzanti da non riuscire a capire lo scopo della funzione che si sta selezionando. Se a questo aggiungiamo una politica incerta in termini di aggiornamenti ed un prezzo tutt’altro che aggressivo è difficile perdonare queste leggerezze.

Foto e Video

I Redmagic non sono mai stati dei campioni quando si parla di performance fotografiche. A differenza del passato però su 8 Pro troviamo un sensore di una fascia leggermente più alta, lo stesso che ad esempio abbiamo su S22 e S22 Plus. Naturalmente, vuoi per gli algoritmi fotografici completamente differenti, vuoi per l’assenza della stabilizzazione ottica, i risultati sono molto diversi, in particolar modo al calare del sole (come potete vedere dai sample). Non sono fotografie terribili nella maggior parte dei casi (tranne al buio completo dove la modalità notte risulta quasi più dannosa che utile), tutt’altro. Gli scatti sono validi ed usabili. Nonostante questo però è evidente come in molti casi il software sembri sbagliare il tempo di esposizione, creando quindi del micromosso che non ci dovrebbe essere (a quel punto meglio avere un po’ più di rumore digitale). I video sono discreti, con qualche incertezza nel 4k ma ampiamente suifficienti, mentre i video in 8K 30fps sembrano più un numero da apporre sulla scheda tecnica, mancando sia di stabilizzazione che di velocità nella messa a fuoco. Le prestazioni fotografiche più che sufficienti si fermano però alla camera principale. La ultrawide è poco più di una cam di servizio, usabile di giorno pur con un po’ di rumore e problematica di sera. I video in FHD sono usabili solo in piena luce. Inutile la terza fotocamera da 2 MP.

La selfie camera (anzi, “Camera D’Avanti” come continua a chiamarla Redmagic)  è ancora una fotocamera under display, come ci ha ormai abituati l’azienda. Le foto sono -senza troppi giri di parole- terribili. Il limite hardware di avere una cam così nascosta viene compensato dal software dopo lo scatto. Malissimo. Non si possono fare miracoli, altri brand che adottano soluzioni analoghe inciampano più o meno in problemi simili, ma come potete vedere dai selfie messi in galleria è tutto dannatamente sbagliato. La postproduzione fatta dal software esalta (male) contorni e contrasti, i colori sono surreali e il dettaglio è inesistente. Ci sono anche problemi di gestione delle luci.

Galleria fotografica

Prezzo e conclusioni

L’azienda non ha ancora comunicato il prezzo di lancio. Il suo predecessore 7S Pro, nella stessa variante (12/256) costava 779 €. Su questo modello Redmagic ha fatto un ulteriore sforzo e partiamo da 649 euro per la versione 12/256 e 749 euro per la variante 16/512 GB. Sicuramente un prezzo a fuoco per la scheda tecnica, anche se non servono per forza ventoline e lucine per il gaming su smartphone. Display ad alto refresh sono ormai utilizzati ovunque, così come SoC che integrano GPU potenti. Si salvano i trigger magnetici che effettivamente sono una soluzione che dispositivi più tradizionali non adottano, ma basta per promuoverlo in modo indiscriminato? Alla fine abbiamo davanti un medio gamma con un’autonomia fantastica, una scheda tecnica da primo della classe (che nessun medio gamma offrirà mai) ma gli stessi limiti, con un software che ad oggi ancora è lontano dalla maturità e privo della cura che gli altri produttori ripongono per offrire un’esperienza d’uso priva di frustrazioni.  Naturalmente, se dovessero uscire aggiornamenti corposi che andranno a limare le lacune di questo smartphone saremo ben lieti di comunicarvelo. Finora però, anche seguendo gli sviluppi del Redmagic 7S Pro che è ancora nelle nostre mani, nulla sembra cambiare. A 649 € però, un pensierino potete farcelo.

 

Questa recensione è in collaborazione con Honor Italia

Questo sito utilizza cookies per migliorare la tua esperienza. Puoi modificare quando vuoi le tue preferenze. Accetto Leggi di più