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Recensione Asus ROG Phone 8 Pro: non solo Gaming

Quello degli smartphone da Gaming è un settore che coinvolge un’utenza ben precisa, non numerosa ma molto esigente. Questo perché il gioco “occasionale” può essere fatto con soddisfazione anche con uno smartphone tradizionale. Asus è sicuramente leader indiscussa in questo ambito, e con il nuovo smartphone della linea ROG per la prima volta ha cercato di far convergere i due mondi. Ci sarà riuscita?

Scheda tecnica
  • SoC: Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3
  • RAM: 16/24 GB LPDDR5X
  • Storage: 512 GB/1 TB UFS 4.0 (non espandibili)
  • Display: 6.78″ AMOLED 2400x1080px, 165 Hz (LTPO 1-120 Hz), 2500 nits di luminosità massima (1600 HBM)
  • Fotocamere:
    • Main 50 MP f/1.9 con OIS (Sony IMX890)
    • Ultrawide 13 MP f/2.2 (Omnivision OV13B)
    • Tele 32 MP f/2.4 con OIS, zoom ottico 3X (Omnivision OV32C)
    • Anteriore 32 MP f/2.05 (Omnivision OV8856)
    • Video: 8k 24fps/4k 60fps (main), 4K 30fps (UW), 1080p 60fps (tele), 1080p 30 (front)
    • Connettività: 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.3, NFC, GPS, Dual SIM (no e-SIM)
  • Sensori e porte: Accelerometro, Sensore impronta (under display), bussola, giroscopio, sensore di luminosità, sensore di prossimità, air trigger, speaker stereo a 5 magneti, jack audio 3.5mm con uscita 384 kHz / 32-bit, tre microfoni con cancellazione del rumore ambientale, doppia porta USB Type C 3.2 con uscita video
  • OS: ROG UI basato su Android 14 (patch di dicembre 2023 al momento della recensione)
  • Batteria: 5500 mAh con ricarica a 65W (wireless a 15W)
  • Dimensioni: 163.8×76.8×8.9 mm
  • Peso: 225g

Unboxing

La confezione (bellissima e molto particolare) comprende:

  • Il telefono
  • Estrattore SIM
  • Cavo USB
  • Caricatore 65W
  • Cover in plastica rigida
  • AeroActive Cooler X

Estetica e Materiali

ROG Phone 8 pro rompe completamente i legami con il passato, a favore di un design morigerato e molto più simile ad un normale smarthone. Giusto alcuni dettagli come la spigolosità del bump delle fotocamere e il display posteriore a led chiamato AniMe Vision, di cui parleremo in modo più approfondito nei capitoli che seguono. Bella la finitura in vetro posteriore satinato nero, ottima la costruzione, ma la vocazione gaming si è un po’ persa, non nella sostanza ma quantomeno nel design, che è molto meno estremo rispetto ai precedenti ROG. Forse è un peccato. Nella versione 24/1TB da noi provata è presente anche l’AeroActive Cooler X, che integra una ventola, una presa USB passante (che sfrutta quella laterale dello smartphone), replica il jack audio ed offre due grilletti fisici (oltre ai trigger touch presenti sulla scocca), nonché un pratico stand per tenere saldo il telefono in orizzontale su un tavolo o una scrivania. Ben costruito, gradevole alla vista, ma meno riconoscibile. Dispiace anche l’assenza di una colorazione diversa dal nero.

Batteria e connettività

Un altro punto di forza che ha sempre accomunato i prodotti della famiglia ROG è sicuramente la grandissima batteria, per consentire lunghe sessioni di gioco senza timore di rimanere a secco. Premesso che se giocate per ore e ore di fila il problema più grande che avete non è certo l’autonomia, in tutta onestà mi aspettavo qualcosa di più. E’ uno smartphone che vi porta a sera, ma in mobilità e con uso intenso lo Snapdragon 8 Gen 3, nonostante il sistema di raffreddamento raffinatissimo del ROG (stavolta passivo, senza ventola) tende ad intiepidirsi facilmente (proprio come accaduto con Oneplus 12) e a drenare più del dovuto. I 5500 mAh in dotazione al ROG non sono certo pochi, ma la realtà dei fatti è che probabilmente (poi, come diciamo sempre, entrano in gioco numerose variabili che rendono l’autonomia tutt’altro che costante) a fine serata ci arriverete un po’ a fatica. In un gioco particolarmente intenso, prevalentemente in mobilità, sono arrivato dopo cena con circa 4 ore di schermo (con circa un’ora di Android Auto wireless, molto energivoro), valori che aumentato in modo più o meno significativo in giornate meno impegnative e meno movimentate. La ricarica a 65W impiega circa 40 minuti per essere completata. Sono sufficienti poco più di 15 minuti per arrivare al 50%. Asus ha introdotto anche la ricarica wireless, non velocissima ma apprezzata (15W).

Dal punto di vista della connettività non manca praticamente niente, se non (ed è una cosa grave su un prodotto di fascia molto alta) il supporto alle e-SIM, una mancanza inspiegabile. Se è vero che le e-SIM in Italia non sono ancora così diffuse, un prodotto così non può farne a meno. Il Wi-Fi 7 ha una buona portata e prestazioni in linea con altri competitors. La rete dati è performante ed il segnale è buono. Nessun problema nei cambi cella. Anche bluetooth e NFC svolgono il loro dovere senza intoppi. In conclusione, uno smartphone molto affidabile sotto ogni punto di vista. Il comfort in chiamata è eccellente e la funzionalità di riduzione AI del rumore in chiamata funziona egregiamente in ambienti più rumorosi, merito dei tre microfoni gestiti benissimo dal ROG.

Display, vibrazione, audio e sensori

Il display è uno dei punti forti dello smartphone. 1600 nits HBM, 2500 nits di picco, LTPO da 1 a 120 Hz e fino a 165 Hz con refresh fisso. A questo va aggiunto un touch sampling a 720 Hz. Tutti fattori che contribuiscono ad un’esperienza d’uso eccellente, sia visiva che tattile. La risoluzione si ferma al Full HD, senza che questo pregiudichi le qualità del pannello. I settaggi software consentono di tarare sia la temperatura colore sia la saturazione ed è pure ottima la modalità protezione occhi, adattabile alle proprie esigenze e pianificabile. Il trattamento oleofobico è più che adeguato, anche se molto sensibile alla polvere.

La vibrazione è spesso un aspetto molto curato sugli smartphone da gaming, penso ad esempio ai prodotti di Redmagic con la loro vibrazione maschia e decisa. Sul ROG la vibrazione è sì precisa, ma anche settata al massimo sembra un po’ timida, non così incisiva come ci si aspetterebbe. Resta una buona vibrazione, anche durante la digitazione, ma resta anche la sensazione che si potesse osare di più.

Il comparto sonoro del ROG Phone 8 Pro è molto valido. Inizialmente mi sembrava un po’ scarico, se paragonato ai vecchi ROG, ma dopo un aggiornamento uscito durante il terzo giorno di test qualcosa è cambiato. Ho anche riprodotto due suoni uguali su iPhone 15 Pro Max e questo ROG (15 Pro Max a mio avviso è un punto di riferimento) e dopo l’aggiornamento è palese l’aggiustamento apportato da Asus. Sull’hardware non c’erano dubbi. L’audio è ovviamente stereo ed esce nella parte inferiore per quanto riguarda lo speaker principale e frontalmente dallo speaker superiore, ma attenzione: sono due speaker identici. In questo caso è lo speaker che da da capsula e non viceversa. Molto bene anche le prestazioni sia con auricolari bluetooth, con una latenza minima e la compatibilità con molti codec audio di alta qualità e benissimo l’uscita dal jack audio, una bella sorpresa non solo per la sua presenza ma anche per la qualità del suono.

La dotazione di sensori integra tutto quel che occorre. Manca il blaster ad infrarossi e manca il barometro, due sensori non così indispensabili. Il lettore impronta funziona bene, non il migliore sul mercato ma non dà alcun problema.

Asus ha ascoltato le richieste degli utenti sulla certificazione IP68, che è finalmente presente.

Software e Performance

Lo Snapdragon 8 Gen 3 non sarà particolarmente parco nei consumi ma è senza dubbio un mostro di potenza, fattore che su uno smartphone da gaming come il ROG è determinante. Tanta, tanta potenza ed un software parco ed equilibrato significano solo una cosa: velocità allo stato puro. Lag, incertezze, indecisioni non fanno parte del vocabolario di questo smartphone. Ciliegina sulla torta i 16GB di RAM abbinati a 512 GB di storare UFS 4.0 che diventano rispettivamente 24 GB e 1 TB nella versione top da noi in test.

Il software merita un approfondimento. Al netto della classica interfaccia di Asus, sempre piacevole e razionale, con ottime personalizzazioni (anche nel tema, come ad esempio la scelta della tendina standard o quella personalizzata di Asus, il font e gli accenti colore così come si possono applicare icon pack di terze parti) e un funzionamento stabile, la parte gaming è sviluppata in modo ineccepibile.

La console di gestione permette l’abilitazione della modalità X, che punta tutto su prestazioni e latenza della rete per ottimizzare la resa in gaming a discapito dell’autonomia, che comunque non cala in modo drastico. La modalità dinamica, la più bilanciata, è perfetta per l’uso quotidiano. La modalità ultra resistente è invece la modalità più parca nei consumi, ma in tal caso avrete qualche ritardo nelle notifiche e prestazioni di rete limitate (sia Wi-Fi che rete dati). Da utilizzare solo quando siete a terra senza una presa di corrente o un power bank a portata di mano. Fantastico il modo in cui Asus consente di impostare i parametri di gioco, con dei profili dedicati nei quali si può gestire davvero tutto. Addirittura possiamo anche importare dei preset già creati per i giochi compatibili, praticamente tutti. Quando si parla di “impostare i parametri di gioco” (individualmente per ogni modalità) si intende letteralmente TUTTI i parametri: la sensibilità del touch, la mappatura degli air triggers, il modo in cui le notifiche o le chiamate possono disturbare la vostra sessione di gaming, addirittura se preferite giocare a tutto schermo o tagliare l’area della fotocamera anteriore.

Come da tradizione, c’è anche Game Genie, uno strumento molto potente che integra anche la registrazione delle sessioni di gaming, senza alcuna perdita di frame grazie all potenza del dispositivo. Le registrazioni possono includere anche dati a schermo come il numero di FPS. Gli air triggers e i pulsanti fisici del cooler sono personalizzabili nella sensibilità e nel feedback al tocco.

Abbiamo citato all’inizio il display posteriore, un piccolo display a LED denominato AniMe Vision che prende il posto dei giochi di luce possibili in passato. Questo display è molto personalizzabile (sia a display principale acceso che spento) e può mostrare dei loghi, la presenza di notifiche, l’orario, il meteo e la percentuale residua di batteria. Non è utile in senso stretto, ma fa la sua figura e denota la cura maniacale dei dettagli di Asus quando implementa determinate funzioni.

Ancora una volta, però, bisogna sottolineare la politica degli aggiornamenti di Asus: due major con quattro anni di patch sono davvero pochi nel momento in cui si spendono certe cifre.

Foto e Video

Il miglior ROG di sempre dal punto di vista fotografico. Potrebbe bastare, ma ci sono svariati punti da sottolineare. Per la main camera Asus ha usato l’ottimo sensore IMX890 di Sony, un sensore di fascia alta (non altissima) già visto su Oneplus 11, Oppo Reno 10 Pro e Nothing Phone 2, per citare tre smartphone che ben conosciamo. I risultati sono validissimi di giorno e anche in ambienti interni, mentre di sera le immagini sono un po’ impastate e forse si sente la mancanza di algoritmi più raffinati. I colori sembrano leggermente troppo carichi, ma la resa generale delle immagini soddisfa come soddisfano i video, che possono essere girati in 8K a 24fps ma danno il meglio in 4K, risoluzione alla quale è possibile attivare la stabilizzazione ottica standard. La migliore stabilizzazione si ha a 1080p. I video sono buoni, sicuramente i migliori visti su un gaming phone. Non siamo ai livelli degli smartphone nati con vocazioni più fotografiche, ma se Asus dovesse destinare un po’ di risorse di sviluppo agli algoritmi potrebbe venire fuori qualcosa di molto buono. La buona stabilizzazione è probabilmente merito di quello che Asus chiama “Gimbal OS”, una stabilizzazione a 6 assi (calibrabile) che aiuta molto sia la registrazione video che le foto in notturna (che al netto del dettaglio non sempre ottimale non sono infatti troppo mosse). La ultrawide non è all’altezza della principale ed ha un po’ di dettaglio solo con molta luce, mentre di sera è ai limiti dell’usabile. Asus ha messo anche uno zoom 3x ottico: apprezzabile la sua presenza, meno la resa. Fino al 5x è ad ogni modo accettabile, soprattutto di giorno o con una buona fonte di luce. Sia la main che la tele sono stabilizzate. Manca l’autofocus sulla UW per le macro. La frontale permette di registrare video solo a 1080p ed è discreta, niente più. Il software Asus integra svariate funzioni, niente di particolarmente creativo e niente che non si possa realizzare con un po’ di lavoro sui parametri di scatto (tranne la registrazione con la doppia cam). Nonostante questo si tratta di funzioni sviluppate bene. La modalità pro è la stessa che troviamo su molti smartphone ma purtroppo non ho trovato la possibilità di scattare in RAW.

Galleria fotografica

Prezzo e Conclusioni

Come tutti i prodotti “particolari” o comunque destinati ad alcune nicchie di utenti, giudicare il prezzo è sempre difficile. Esiste anche una versione standard con 12 GB di RAM e 256 GB di storage priva del cooler venduta a 1099 €, che diventano 1199 € per la versione 16/512 fino ad arrivare ai 1499 € richiesti per la versione top con 24 GB di RAM e 1 TB di storage, con il cooler incluso nel prezzo (offerto in promo in questi giorni anche in abbinamento alla versione intermedia). Cifre molto alte, che diventano troppo alte nel momento in cui non abbiamo bisogno di tutto ciò che ROG Phone 8 pro ha da offrire (ma in tal caso probabilmente non valuterete nemmeno un gaming phone). Il prodotto merita, i pregi sono tanti e se siete dei giocatori accaniti amerete alla follia questo smartphone, divertendovi. Un solo appunto: ROG è sinonimo di design coraggioso, prodotto estremo, potenza bruta e autonomia infinita. Tra questi, solo la potenza è rimasta. Forse questo ROG non ha l’anima del ROG Phone, ma ha il pregio di avvicinare al mondo dei gaming phone un’utenza più vasta. La versione che consigliamo? La 16/512, con la speranza di trovare qualche buona offerta sotto i 1000 €.

 

 

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