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Ha senso PAGARE per una VPN, quando ce ne sono di gratuite?

Abbiamo sviscerato più volte le ragioni per cui può essere conveniente utilizzare una VPN: senza approfondire (vi invitiamo per questo a leggere alcuni vecchi approfondimenti) le casistiche sono sostanzialmente due: risparmiare su abbonamenti, viaggi, noleggio auto e simili oppure per poter godere di contenuti altrimenti non accessibili (per ragioni geografiche o politiche).

Questo articolo è sponsorizzato da NordVPN, ma la validità dei contenuti non è influenzata dall’azienda ed è possibile effettuare la stessa procedura con qualsiasi VPN. L‘offerta di marzo è particolamente vantaggiosa. Registrandovi tramite il nostro link potete risparmiare fino al 67% sul piano biennale completo e il 59% sul piano biennale standard, con garanzia soddisfatti o rimborsati entro i primi 30 giorni.

Nel corso del tempo l’offerta è diventata sempre più ampia, con servizi VPN anche gratuiti o inclusi in abbonamenti che molti di noi hanno sottoscritto (come Google One). Nel caso dell’ottima VPN di Google ovviamente non si può parlare di una VPN realmente gratuita, essendo inclusa all’interno di un piano a pagamento. Ma veniamo al quesito più importante: perché pagare una VPN? Ha senso? Le VPN gratuite nascondono delle insidie?

Naturalmente l’obiettivo di questo articolo non è quello di screditare le VPN gratuite, ma quello di mettere sul piatto vantaggi e svantaggi. Al termine, ciascuno trarrà le proprie conclusioni ed effettuerà le proprie decisioni. Non esiste una decisione giusta o sbagliata.

Le VPN gratuite non prevedono costi di abbonamento fissi, per cui agli occhi dell’utente poco esigente (o con budget ridotto) rappresentano una sorta di paradiso. Ci sono diverse aziende serie che tra i vari piani a pagamento offrono anche un piano gratuito, con delle limitazioni più o meno significative. Tra queste, probabilmente Proton è la scelta ideale, perché bilancia al meglio performance e funzionalità.

Una VPN è un’infrastruttura estremamente complessa e pertanto costosa. E’ quindi evidente che a fianco di servizi come quello già citato di Proton, azienda seria, ci si può imbattere in realtà molto meno trasparenti nei confronti dell’utente. Alcuni si limitano semplicemente ad applicare un limite di velocità, un limite nel numero di dispositivi configurabili, un limite di utilizzo/banda utilizzata ed altri si alimentano con le pubblicità, ma nella maggior parte dei casi i costi vivi non vengono sufficientemente ammortizzati.

Come fanno allora a sopravvivere? Come abbiamo già anticipato, i costi di mantenimento di una VPN sono notevoli e le aziende non sono enti no-profit. Per questo, oltre ad escamotage per indurre ad utilizzare piani a pagamento (come l’introduzione dei limiti di cui abbiamo parlato) alcuni tracciano le attività degli utenti per rivendere poi informazioni ai data broker. Quello del brokeraggio dei dati personali non è un mercato nero: si tratta di informazioni che l’utente -spesso distrattamente, elargendo consensi a destra e sinistra senza riflettere- ha messo a disposizione dei data broker. Senza gridare quindi allo scandalo, è bene fare attenzione quando si firmano contratti, si fanno tessere fedeltà e quant’altro, leggendo bene le clausole deselezionando le clausole che prevedono la cessione a terzi.

Una VPN a pagamento -viene da sé- non ha necessità di trasmettere dati di alcun tipo, essendo finanziata direttamente dagli utenti paganti. Una parte poi dei proventi viene devoluta alla ricerca e allo sviluppo, per migliorare l’infrastruttura esistente o per proporre nuovi servizi.

Evosmart è partner di NordVPN ormai da molto tempo: al netto di tutti i meme che spopolano sulla rete sulla massiccia presenza di NordVPN all’interno della stampa (nostrana e non), la nostra mission è quella di proporre e sponsorizzare solo servizi e prodotti che noi stessi usiamo (o useremmo). Non a caso, rifiutiamo centinaia di collaborazioni che riteniamo inadatte allo spirito e all’etica di Evosmart. I servizi di NordVPN rientrano tra quelli che personalmente utilizziamo nel quotidiano.

Ciò premesso, è facile intuire i motivi per cui avvalersi di una VPN in abbonamento:

  • L’ampiezza della rete di server assicura una ottimizzazione costante della velocità di connessione.
  • Gli algoritmi crittografici sono solidi per mettere al sicuro i tuoi dati, evitando che finiscano nelle mani di soggetti terzi.
  • Le funzionalità premium aggiuntive possono aumentare sensibilmente il livello di sicurezza e privacy.
  • Le VPN a pagamento offrono un servizio di qualità che garantisce un accesso sicuro e libero a internet. Le VPN gratis, in molti casi, non riescono ad aggirare le restrizioni più stringenti, a differenza delle VPN a
    pagamento.

Abbiamo scelto (e continuiamo a scegliere) NordVPN (parte di Nord Security) perché riteniamo molto comodi strumenti (in aggiunta alla VPN, che protegge il vostro traffico dati) come NordPass (un password manager multipiattaforma), NordLocker (strumento per la cifratura e la conservazione dei dati), NordLayer (VPN per aziende) e NordWL (un insieme di strumenti per creare VPN).

NordVPN mette a disposizione dei suoi utenti server speciali che aumentano lo
standard di sicurezza della connessione, come Onion over VPN, double VPN, server offuscati e il supporto al P2P.

Con un unico account NordVPN permette agli utenti di aumentare la sicurezza di 6  dispositivi ed è compatibile con Windows, MacOS, Android, iOS, Linux, Android TV e altri sistemi operativi. Sono disponibili anche estensioni per i browser Chrome e Firefox.

Un altro aspetto che rende NordVPN conveniente è il numero di server (5000 in 60 paesi diversi), una sezione di Knowledge Base molto ampia e un servizio clienti 24/7, tutte opzioni impossibili sulle VPN free.

Grazie alla collaborazione che abbiamo instaurato con NordVPN i  nostri utenti possono beneficiare, passando dal nostro link, di uno sconto sostanzioso: parlando di numeri, andrete a pagare 3.42 € al mese per il piano standard (con 4 mesi extra gratuiti) scegliendo un piano biennale. Ovviamente è presente una garanzia di rimborso di 30 giorni se non doveste essere soddisfatti. Il piano standard include l’anti malware e l’ad blocker. Con poco più di un euro in più (4.62 €) si accede al piano completo, che integra anche il data breach scanner, il password manager e ben 1 TB di spazio cloud crittografato.

Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti o, in alternativa, in uno dei nostri Gruppi Telegram.

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