A distanza di quasi due mesi dal blackout che ha coinvolto gli impianti di produzione di Yokkaichi in Giappone, Western Digital ha fornito la prima stima pubblica sui danni causati dall’incidente. L’impianto, condiviso con Toshiba tramite una joint venture, si occupa della produzione di memorie NAND, un settore molto importante sia in ambito PC che nel mondo mobile. Il blackout durato 13 minuti avrebbe causato ingenti danni, non solo ai wafer in produzione, ma anche ai macchinari portando le stime dei danni a oltre 300 milioni di dollari a carico di Western Digital.
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Stando alle stime di Western Digital il blackout ha portato alla perdita di una fornitura pari a 6 EB (exabyte). La riparazione e il ripristino dei macchinari costerà ben 145 milioni di dollari a cui vanno aggiunti i 170-190 milioni persi a causa dei wafer danneggiati. La perdita totale causata dal blackout dovrebbe quindi oscillare tra i 315 e i 339 milioni di dollari. L’azienda conta di ammortizzare i wafer persi già entro settembre ma i danni finanziari restano ingenti.
ANCORA NESSUNA DICHIARAZIONE DA PARTE DI TOSHIBA
Toshiba, azienda con cui Western Digital condivide gli impianti, dal canto suo invece non ha ancora fornito una stima sui danni relativi alla produzione ma si presume che siano molto vicini a quelli forniti dall’azienda statunitense. In questo caso la cifra complessiva riguardante entrambe le aziende potrebbe superare abbondantemente i 600 milioni di dollari. Stando infine alle parole di Steve Milligan (CEO di Western Digital) la produzione è stata quasi completamente ripristinata:
“Western Digital e TMC (Toshiba Memory Co.) hanno lavorato duramente per ripristinare l’attività ed al momento, quasi tutte le attrezzature della fabbrica sono tornate alle normali operazioni”
Via: Tom’s Hardware
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