Realme 12 Pro Plus
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Recensione Realme 12 Pro+: Una periscopica nella fascia media!

A distanza di pochi mesi (9 per l’esattezza) da Realme 11 Pro e Realme 11 Pro+, il primo poco convincente a causa delle numerose rinunce, il secondo molto più interessante ma limitato da un SoC poco azzeccato, Realme ha deciso di proporre la nuova serie, che mantiene buona parte delle scelte di design e rinnova quasi in toto il comparto hardware. Scopriamo insieme la nuova creatura di casa Realme.

Scheda tecnica
* SoC: Snapdragon 7S Gen 2, 4nm
* RAM: 8/12GB LPDDR4X
* Storage: 256/512 GB UFS 3.1 (non espandibili)
* Display: 6.7″ OLED 120 HZ, 2412x1080px, 800 nits (950 di picco)
* Fotocamere:
* Main 50 MP f/1.8 con OIS (Sony IMX890), 2x in sensor zoom, 24mm equivalenti

* Ultrawide 8 MP f/2.2 (Hynix HI846W), 16mm equivalenti

* Tele 64 MP f/2.6 (Omnivision OV64B) con OIS e ALC (anti-glare coating), 3x zoom (6x in sensor zoom), 71mm equivalenti

* Anteriore 32 MP f/2.4 (Sony IMX615)
* Video: 4k 30fps/1080 60fps (main, tele), 1080 30fps (uw, front)
* Connettività: 5G, Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2, NFC, Dual SIM (no e-SIM)

* Sensori e porte: Sensore luce ambientale, accelerometro, bussola, giroscopio, audio stereo, fingerprint under display, certificazione IP65
* OS: Realme UI 5.0 basato su Android 14 (patch di febbraio 2024 al momento della recensione)
* Batteria: 5000 mAh con ricarica a 67W (no wireless)
* Dimensioni: 161.47×74.02×8.75mm
* Peso: 196g

Unboxing

La confezione comprende:

  • Il telefono
  • Estrattore SIM
  • Cavo USB
  • Caricatore 67W
  • Pellicola preapplicata
  • Cover trasparente

Estetica e Materiali

Realme 12 Pro+ non si discosta molto dalla precedente generazione, sia come design sia nei materiali. Vengono mantenuti il frame in metallo e il retro in ecopelle (o pelle vegana come i produttori amano definirla). Il touch and feel pertanto è quello di uno smartphone di fascia medio-alta e non delude le attese, tutt’altro: sembra di utilizzare un prodotto di fascia ancora più alta. Realme sostiene di aver migliorato notevolmente la robustezza e la resistenza alle cadute, sicuramente un bel proposito. Sul design, come sempre, è difficile dare un giudizio che metta d’accordo tutti, ma personalmente -proprio come nel predecessore- ritengo che forse si sia leggermente esagerato nei dettagli, rischiando di farlo diventare un po’ troppo sfarzoso: le dorature si sprecano e la linea verticale centrale della parte posteriore ha una trama che può essere ritenuta da alcuni oltremodo vistosa. Fatte queste considerazioni, non è comunque uno smartphone brutto e la riconoscibilità è garantita. La collaborazione con Ollivier Savéo ha sicuramente prodotto risultati interessanti. Realme ha dichiarato espressamente che alcune delle rifiniture dello smartphone sono mutuate dal mondo degli orologi di lusso. Essendo povero non ho potuto confermare l’affermazione (ma ci fidiamo, visto il background di Savéo proprio in questo ambito). La colorazione blu in nostro possesso è a mio avviso la più bella (è disponibile anche in beige).

Batteria e connettività

Realme ha puntato moltissimo sul design delle antenne, pensato in modo da non avere alcun tipo di calo di segnale a prescindere dai disturbi esterni e dalla posizione in cui viene impugnato lo smartphone. Qualunque sia lo studio che c’è dietro, al netto di qualsivoglia teoria, l’ottima ricezione e l’affidabilità della rete dati non si discutono. E’ sicuramente uno dei migliori smartphone in fatto di connettività, non solo nella ricezione telefonica ma anche nel Wi-Fi, nel chip NFC a 360° e nel Bluetooth (in versione 5.2). Funziona molto bene anche Android auto, sia cablato che wireless.

La batteria è da 5000 mAh, un valore nella media: si carica in 18 minuti al 50% e in 48 minuti totalmente con il caricatore da 67W in confezione. Assente la ricarica wireless. L’autonomia convince, pur senza emozionare, ma a differenza della passata generazione (dove l’utilizzo di un SoC “rimaneggiato” si faceva sentire) lo Snapdragon 7S Gen 2 si comporta un po’ meglio soprattutto sotto stress. Con uso intenso tende comunque un po’ a scaldare ed in generale sembra un po’ più energivoro di altri SoC, ma il miglioramento rispetto al Realme 11 Pro+ c’è. Arriverete alla fine della giornata, abbondantemente dopo l’orario di cena e potreste superare anche la notte anche in giornate impegnative, purché non lo utilizziate molto in mobilità facendo numerose foto e video. Siamo tranquillamente sulle 5/6 ore di schermo in media, con uso misto.

Display, vibrazione, audio e sensori

Il display è un ottimo OLED da 6.7 pollici con risoluzione 2412x1080px, 120 Hz di refresh e supporto a Pro-XDR e PWM dimming a 2160 Hz, tutte ottime specifiche. L’unico dato forse meno sorprendente riguarda la luminosità di picco che si ferma a 950 nits (800 nits se si considera la luminosità massima raggiungibile senza gli artifici software per la leggibilità in esterna). Durante il lungo periodo di test abbiamo anche avuto la fortuna di beccare un po’ di sole ed effettivamente nel caso la luminosità ambientale sia molto forte si fa un po’ di fatica nella lettura, soprattutto quando si utilizza la fotocamera. Il vetro anteriore è rinforzato per renderlo maggiormente resistente agli urti. I settaggi del display sono molti, ho particolarmente apprezzato la possibilità di impostare una luminosità minima e la modalità comfort visivo (anche programmabile) per regolare al meglio la temperatura colore. La vibrazione è molto buona, non potentissima ma valida e resa ancora più piacevole dal modo in cui Realme ha deciso di implementarla nel sistema. L’audio è stereo, di buona qualità, potente quanto basta sebbene un po’ scarico nei bassi. Il fingerprint è sotto al display, nella media. Il dispositivo è certificato IP65.

Software e Performance

L’interfaccia di Realme (qua in versione 5.0, basata su Android 14) è sostanzialmente una versione leggermente modificata della Color OS di Oppo. Spicca per possibilità di personalizzazione e per completezza e solitamente è anche molto fluida. Fluidità che però non è sicuramente il miglior pregio del Realme 12 Pro+. Nonostante le memorie UFS 3.1 i microlag sono più frequenti di quanto mi aspettassi e non dà l’idea di uno smartphone fulmineo. Forse la scelta dello Snapdragon 7S Gen 2 (che a dispetto della “S” che promette bene è in realtà meno potente dello Snapdragon 7) non si è rivelata azzeccatissima. E’ anche probabile che siano necessari ulteriori aggiornamenti. A proposito di aggiornamenti, l’azienda ha promesso tre major updates e quattro anni di patch di sicurezza, speriamo almeno bimestrali.

Foto e Video

Il comparto fotografico di questo smartphone promette guerra anche solo a guardarlo, con la sua imponenza e l’indubbia riconoscibilità. Partiamo dagli aspetti prettamente tecnici: il sensore principale è l’ottimo IMX890, sensore di fascia medio-alta che già conosciamo, dalle ottime specifiche anche se non grandissimo (1/1.56″) e dotato di stabilizzazione ottica. La camera ultragrandangolare è invece sotto tono, con il suo sensore Hynix che sicuramente stona rispetto al resto. La cam anteriore è da 32MP ed è anch’essa di Sony. Ho volutamente lasciato per ultima la camera zoom perché sì, non solo è presente ma soprattutto è accompagnata da una lente periscopica con fattore di zoom 3x (6x in-sensor, come ama chiamarlo Realme, per indicare uno zoom lossless) e sensore da ben 64 MP prodotto da Omnivision (il noto OV64B che molti smartphone, anche della stessa casa, montano come main sensor). Questa soluzione è inedita su un medio gamma ed è impossibile non apprezzare lo sforzo dell’azienda per offrire finalmente un bel comparto fotografico anche su un midrange.

Come fa le foto? Molto bene la main camera (sempre confrontato naturalmente con dispositivi della stessa fascia di prezzo), con colori che convincono e un dettaglio adeguato, sebbene il software tenda a volte ad essere un po’ invasivo con la riduzione del rumore di fondo in condizioni di scarsa illuminazione. Sicuramente non è il solito medio gamma ed ha molto potenziale, ma è forse un po’ limitato dall’ISP dello Snapdragon 7S Gen 2, probabilmente responsabile anche dello shutter lag che affligge il telefono, particolarmente in interni e durante l’uso dello zoom. La ultrawide è -senza troppi giri di parole- l’anello debole del lotto e mi ha molto deluso: mi ha deluso soprattutto la scelta di un sensore del genere, che offre davvero poco ed è sufficiente solo in piena luce. La frontale è buona, non ha autofocus e naturalmente di notte non è particolarmente performante, ma fa bene il proprio lavoro. Prima di parlare delle funzionalità software è bene dedicare un po’ di attenzione alla camera tele: Realme ha deciso di sfidare apertamente dispositivi di fascia molto più alta, offrendo un sensore relativamente grande (per un teleobiettivo) da mezzo pollice, l’immancabile stabilizzazione ottica e uno zoom fino a 6x apparentemente senza perdita di dettaglio, andando a croppare i 64 MP dell’OV64B. Lo zoom 2x è invece un crop della main camera. Ciò detto, come sono le foto? Buone, con qualche dubbio sia sull’effettiva “assenza di perdita di dettaglio” utilizzando il 6x sia a causa di uno shutter lag evidente che quindi vi renderà un po’ complicato catturare il giusto attimo con soggetti in movimento. La qualità generale è ottima, sia chiaro, ed è possibile sfruttare questa camera anche per i ritratti. A proposito di ritratti, una serie di algoritmi software consente di staccare sfondo e soggetto in modo sufficientemente naturale, evitando generalmente quell’effetto “ritaglio” che a volte si ha durante l’utilizzo dell’apposita modalità. Non parliamo di un top di gamma, ma se la gioca con altri prodotti anche più costosi, come ad esempio S24. Niente niente male! I video sono ottimi con la main camera, la stabilizzazione è efficace soprattutto a 1080p e forse l’unico neo riguarda proprio ultrawide e anteriore che non vanno oltre il 1080p a 30fps. Non aspettatevi video alla iPhone 15 Pro Max, ma non resterete delusi.

Le modalità di scatto sono le stesse che troviamo in altri medi di Realme, inclusa l’interessante modalità street che necessiterebbe però di una correzione del già citato shutter lag per essere davvero efficace. Non mancano alcune modalità creative come il cielo stellato e la lunga esposizione. E’ presente l’amatissima (da molti)  modalità luna, che l’azienda ha ulteriormente migliorato ma che personalmente ritengo (vale per tutti gli smartphone) troppo artificiosa. Carino invece l’auto zoom (già visto su altri Realme), che esalta il soggetto che stiamo cercando di immortalare croppando in modo intelligente l’immagine. La modalità pro offre lo stretto indispensabile e si può ovviamente scattare in RAW. Il RAW restituito dallo smartphone a detta dell’azienda dovrebbe risultare più lavorabile rispetto ad altri medi gamma, poiché include più informazioni e non si limita ai dati grezzi del sensore. Le informazioni raccolte riguardano sia l’HDR che la modalità notturna, così come gli algoritmi di anti-shake per recuperare eventuale micromosso. All’atto pratico siamo lontani -naturalmente- dal RAW pressoché privo di sbavature di casa Apple (ma sarebbe assurdo pensarlo), ma senz’altro ad un livello superiore rispetto alla quasi totalità dei medi gamma. L’editor nella galleria è validissimo ed ha tante funzioni, tra cui lo “smart image matting” per isolare i soggetti.

Galleria fotografica

Prezzo e Conclusioni

Come avrete capito, è uno smartphone che -pur non essendo perfetto- ha diversi punti di forza e si fa apprezzare non solo in ambito fotografico. Il prezzo lancio è di 499.99 euro per la variante 12/512 (a fronte di un listino di 549.99 euro), ma è prevista anche una variante con 8 GB di RAM e 256 GB di storage (esclusiva Amazon) che permette di risparmiare ben 100 euro. A 399.99 anche la versione 8/256 ha sicuramente ragione di esistere. Un prezzo a fuoco che potrebbe addirittura calare ulteriormente con le varie offerte.

 

 

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