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Recensione OnePlus Nord CE4 Lite: Dov’è finita OnePlus?

Senza andare troppo a ritroso nel tempo, Oneplus -nonostante una politica prezzi profondamente mutata con il mutare del mercato- ha spesso mantenuto un profilo interessante, soprattutto nei medi gamma della serie Nord, famiglia che è cresciuta e che ha “guadagnato” la sottoserie CE e relativi “lite”. Sotto le nostre grinfie c’è l’ultima espressione di questa fascia di prodotti, che -vi anticipo- ormai rappresenta solo la valvola di sfogo global di Oppo. Nord CE4 Lite, infatti, è basato in tutto e per tutto su Oppo K12x, con cui condivide integralmente la scheda tecnica (e il design), senza nemmeno il cambio del SoC come si sospettava nelle scorse settimane.

Scheda tecnica
  • SoC: Qualcomm Snapdragon 695 5G
  • RAM: 8GB LPDDR4X
  • Storage: 256GB UFS 2.2 (espandibili)
  • Display: 6.67″ AMOLED 120 Hz 1080x2400px, 1200 nit HBM 2100 nit picco
  • Fotocamere:
    • Main 50MP (Sony LYT-600 1/1.95″) con OIS, f/1.8
    • Profondità 2 MP (GalaxyCore GC02M1B 1/5″) f/2.4
    • Anteriore 16 MP (Samsung S5K3P9 1/3″) f/2.4
  • Video: 1080p 30fps (tutte)
  • Connettività: 5G, Wi-Fi 5, Bluetooth 5.1, NFC, dual SIM (no eSIM), GPS
  • Sensori e porte: Accelerometro, bussola, prossimità, luce ambientale, fingerprint (under display), giroscopio, speaker stereo,  USB 2.0, certificazione IP54
  • OS: Oxygen OS 14 basato su Android 14 (patch di maggio 2024 al momento della recensione)
  • Batteria: 5110 mAh con ricarica a 80W (no wireless), 0-100% in 50 minuti
  • Dimensioni: 162.9×75.6×8.1mm
  • Peso: 191g

Unboxing

La confezione comprende:

  • Il telefono
  • Pellicola preinstallata
  • Estrattore SIM
  • Cavo USB

Estetica e Materiali

Fresco, giovane, simpatico: definirei così l’estetica di Nord CE4 Lite, soprattutto nella colorazione azzurra che abbiamo in mano. E’ un prodotto senza pretese, ma carino. La disposizione delle cam (o per meglio dire della cam, visto che la seconda è una depth camera da 2 MP) è verticale ed il colpo d’occhio è piacevole. I materiali sono completamente plastici, prevedibile visto il target del dispositivo. Promosso da questo punto di vista.

Batteria e connettività

OnePlus Nord CE4 Lite monta una batteria da 5110 mAh e -udite udite- si ricarica a 80W. Su questo l’azienda ha mantenuto la propria buona fama. In 50 minuti lo smartphone sarà completamente carico e vi durerà (almeno) tutta la giornata. L’autonomia è molto buona, forse leggermente inferiore alle aspettative considerato il SoC poco performante ma probabilmente è proprio il SoC, datato e con un processo produttivo a 6nm, a non consentire miracoli. Come altri dispositivi di Oppo-Realme-Oneplus l’azienda garantisce una salute dell’80% dopo 1600 cicli di carica. Anche lato software ci sono delle precauzioni era una ricarica ottimizzata, al fine di consentire una maggiore longevità. Nord Ce4 Lite supporta anche la ricarica inversa (ovviamente cablata) a 5W.

Sulla connettività c’è poco da dire: se è vero che ricezione e rete dati sono “ok”, il Wi-Fi 5 sa un po’ di vecchio e se avete una connessione performante le differenze le noterete. Naturalmente va contestualizzato tutto alla fascia di prezzo: sopra i 300 euro era giusto forse aspettarsi il supporto al Wi-Fi 6. Non mi stupisce invece l’assenza della eSIM. Android Auto funziona bene. Non abbiamo potuto testare la funzionalità dei pagamenti perché il dispositivo stampa non è ancora certificato Google e quindi Wallet non è utilizzabile.

Display, vibrazione, audio e sensori

Non so se per voi sia lo stesso, ma questa corsa a chi spara i nit più alti sta diventando stucchevole, nonché spesso fuorviante. Probabilmente nell’ultimo anno più che la tecnologia dei display sono cambiate le modalità di misurazione ed i criteri di riferimento, situazione che fa sempre più allontanare i valori dichiarati dall’esperienza reale. OnePlus Nord CE4 Lite monta un display AMOLED da 120 Hz e diagonale da 6.67 pollici, sicuramente un buon pannello, ma i 2100 nit dichiarati sono un po’ distanti dall’user experience che avete. Le specifiche, nel dettaglio, parlano di 600 nit di luminosità di picco in manuale, 1200 nit di “Global Maximum Brightness” (praticamente la luminosità massimo in automatico). I 2100 nit rappresentano un valore riproducibile su una minima porzione di schermo. Al sole la leggibilità è nella media, lo smartphone non si comporta male in tal senso ed è un bel display, brillante ed abbastanza personalizzabile grazie ad Oxygen OS. Anche il touch è preciso quanto basta (qui ritroviamo anche la funzionalità Aqua Touch introdotta con Oneplus 12 e che consente di mantenere un touch reattivo e preciso anche con display umido, ad esempio in una giornata di pioggia) sebbene la digitazione sia in parte frustrata da una vibrazione che è davvero pessima. Non pretendevo il feedback aptico di un top di gamma ma ormai anche intorno ai 300 euro aziende come Xiaomi (e relativi sub-brand) ci hanno abituato a buone vibrazioni, talvolta ottime, anche nei dispositivi relativamente economici (fa quasi impressione definire questo Nord CE4 Lite un medio-basso gamma, visto che superiamo i 300 euro).

L’audio è stereo, il volume è abbastanza alto ma la qualità è giusto sufficiente: il suono manca di profondità e di corposità. Anche Oneplus ha la funzionalità software dell’audio al “300%”, che amplifica l’audio a scapito della qualità, che degrada in modo evidente. E’ quindi utile soprattuto per chi non ha un udito sopraffino e può trarre giovamento da una funzione del genere (ben fatta, senza dubbio) per non perdere suonerie e notifiche.

La sensoristica è quella che ci si aspetta: non manca niente (se non barometro ed infrarossi, non una grave mancanza) ed il fingerprint comunque è promosso: sblocca sempre e con tempi accettabili. Il dispositivo è certificato IP54.

Software e Performance

Oxygen OS è ormai da molto tempo sovrapponibile alle altre due UI del gruppo (Color OS e Realme UI), il che non è necessariamente negativo. Sebbene la vecchia Oxygen fosse più originale e fosse molto gradevole, anche il software attuale è affidabile, personalizzabile e sostanzialmente privo di bug. Prima che qualche die-hard-fan della programmazione ci inquisisca, mi riferisco a bug o problemi che possano influire sull’esperienza d’uso quotidiana, come blocchi, problemi di stabilità, crash o glitch grafici. Esteticamente può non piacere, forse non è la più bella espressione Android che esista, però svolge bene il proprio dovere ed ha praticamente tutto ciò che serve. Ho trovato un po’ di bloatware, fortunatamente tutto disinstallabile.

Il punto dolente sono le prestazioni: non per la fama di OnePlus come brand sinonimo di velocità estrema e fluidità, quanto perché questo smartphone in realtà offre delle performance sotto tono rispetto a dispositivi della stessa fascia di prezzo. Non è lento ai limiti dell’inutilizzabile come un base gamma, ma a 300 euro le aspettative sono ben diverse, in particolare modo se andiamo ad analizzare cosa offre il mercato. Inizialmente sembrava che a differenza di Oppo K12x, su cui si basa questo smartphone, OnePlus avesse deciso di utilizzare lo Snap 6S Gen. 3, un SoC da poco annunciato ma “vecchio dentro”. Disattese le aspettative, OnePlus ha riciclato l’ormai vecchio (è uscito praticamente due anni e mezzo fa) Snapdragon 695, utilizzato anche dagli “antenati” CE2 Lite e CE3 Lite. Non una scelta felice, visto che già all’epoca lo Snapdragon 695 aveva lasciato tutti perplessi per le sue prestazioni limitate a fronte di consumi non così eccezionali, un SoC il cui ISP addirittura non supporta la registrazione di video a 60 fps (e nemmeno in 4K). Se a questo aggiungiamo gli 8 GB di RAM LPDDR4X e le memorie UFS 2.2 (nemmeno tra le 2.2 più veloci) potete facilmente intuire come lo smartphone sia abbastanza lento e legnoso nel quotidiano, anche senza spremerlo a fondo. Pensare che -allo stesso prezzo- su Poco X6 Pro troviamo il Dimensity 8300 Ultra…

Foto e Video

Senza girarci intorno, è un comparto fotografico da 6. Anzi, pure da 6 e mezzo se consideriamo solo la main camera, un sensore da 50 MP (LYT-600) nuovo solo nel nome. Sembra piuttosto un rebrand di qualche vecchio sensore Sony da mezzo pollice. Il voto si abbassa perché… manca la ultrawide. Non è sicuramente la cam più utilizzata, ma perché mettere solo un sensore inutile di profondità da 2 MP? Qui si vede lo zampino di Oppo, che ha questo vizietto sia sui propri dispositivi sia su quelli del sottobrand Realme. A 329 euro no, non puoi fare queste scelte. Le foto realizzate sono dignitose, con un rumore contenuto, colori naturali quanto basta ed una velocità di scatto non elevatissima ma in linea con altri prodotto simili, mentre via via che peggiorano le condizioni di luce gli scatti diventano complicati e soprattutto sembra intervenire una riduzione del rumore troppo aggressiva che annulla molti dettagli. Chi compra uno smartphone budget come questo sa cosa aspettarsi, il vero problema è che se analizziamo il listino non è propriamente un budget phone. Comunque per immortalare i propri ricordi ed un po’ di condivisione social alla fine va anche bene. I video, nonostante la doppia stabilizzazione OIS+EIS, sono giusto sufficienti. Lo zoom “in sensor”, che sfrutta il crop del sensore, ha senso giusto fino al 2x. La cam frontale da 16 MP è dignitosa per i selfie di tutti i giorni, meno efficiente nei selfie notturni (in questo caso meglio andare ad occhio e usare la cam principale). Lato software troviamo invece diverse funzionalità, che ovviamente si scontrano con i limiti hardware ma che dimostrano una buona cura software da parte dell’azienda. In post produzione ci sono le funzionalità classiche della galleria di OnePlus, abbastanza complete. Alcune necessitano della connessione (come il “rimuovitore”: sì, alcune traduzioni sono -seppur formalmente giuste- un po’ brutte), ma le uniche che mancano sono quelle più avanzate, legate alla AI, fuori dalla portata di uno smartphone dotato di Snapdragon 695.

Galleria fotografica

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Prezzo e Conclusioni

329 euro sono davvero troppi per uno smartphone del genere, con un SoC obsoleto e già poco performante all’epoca, usato addirittura dai due predecessori di questo dispositivo, con memorie lente e con un comparto fotografico lacunoso. L’offerta lancio prevede 50 euro di sconto e le cuffie omaggio, un palliativo che non basta a renderlo consigliabile, anche perché sostanzialmente è il prezzo che avrebbe dovuto avere, piuttosto che insistere con questa moda “alla Temu” di sparare altissimo per poi millantare chissà quali sconti. OnePlus sta diventando sempre più Oppo, non solo nel bene.

 

 

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