AndroidNovitàRecensioni Smartphone, Tab, PCVideo e Reviews

Recensione Honor 200: Tenetelo d’occhio

Nella recensione di Honor 200 Pro ci siamo sbilanciati definendolo l’erede di Honor 90: più che per l’aspetto tecnico (Honor 200 Pro è più vicino ad un telefono di fascia alta più che ad un medio gamma), Honor 200 Pro ci ha letteralmente conquistati: fluido, con un comparto fotografico convincente ed un’autonomia di gran livello. Adesso andiamo ad analizzare il vero midrange tra i nuovi Honor, ossia Honor 200, che offre una scheda tecnica che sembra molto bilanciata.

Scheda tecnica
  • SoC: Qualcomm Snapdragon 7 Gen. 3
  • RAM: 8/12GB
  • Storage: 256/512 GB (non espandibili)
  • Display: 6.7″ AMOLED 1.5k (2664x1200px), 4000 nit luminosità massima, PWM a 3840 Hz
  • Fotocamere:
    • Main 50MP f/1.95 con OIS (Sony IMX906 da 1/1.56″)
    • Ultrawide/Macro 12MP f/2.2
    • Tele 50MP f/2.4 (Sony IMX856), 2.5x
    • Anteriore 50 MP f/2.1
  • Video: 4k 30fps (tutte)
  • Connettività: 5G, Wi-Fi 6, Bluetooth 5.3, NFC, dual SIM (anche con eSIM), GPS
  • Sensori e porte: Accelerometro, bussola, prossimità (virtuale), luce ambientale, fingerprint (under display), giroscopio, speaker stereo, USB 2.0
  • OS: Magic OS 8.0 basato su Android 14 (patch di maggio 2024 al momento della recensione)
  • Batteria: 5200 mAh con ricarica a 100W (no wireless)
  • Dimensioni: 161,5×74,6×7,7mm
  • Peso: 187g

Unboxing

La confezione comprende:

  • Il telefono
  • Pellicola preinstallata
  • Estrattore SIM
  • Cover trasparente in TPU

Estetica e Materiali

E’ abbastanza complicato per me commentare il design di questo Honor 200. In generale dare un giudizio analitico su questioni estetiche è di per sé impossibile, per il subentro del gusto personale, ma con questo dispositivo è ancora più complesso. Nella sua originalità (come la trama posteriore molto particolare ma con un buon effetto satinato al tatto) sicuramente potrebbe non accontentare molti utenti, a partire dal bump delle fotocamere ovale (e cromato) che forse gli dona un aspetto un po’ retrò. Honor non dichiara i materiali, ma al tatto è abbastanza chiaro che si tratta di materiali plastici (tutta via di buona qualità). Costruzione e assemblaggio sono perfetti, come l’ergonomia: è uno smartphone che si tiene benissimo in mano e non scivola.

Batteria e connettività

Eterno: solo così posso definire Honor 200. I 5200 mAh si fanno sentire e la ricarica a 100W consente di avere una ricarica completa in 25-30 minuti. Sicuramente anche per merito del SoC e del software di Honor che da sempre garantisce ai propri dispositivi un’autonomia sopra la media, sarà dura scaricare lo smartphone, anche in mobilità. Nella mia giornata peggiore, con un’ora di Android Auto wireless, qualche foto, un po’ di navigazione con Maps, tanto Telegram (con molte notifiche) interamente in mobilità sotto rete 4G e 5G sono arrivato a sera con abbondante carica residua. E’ uno smartphone che non vi lascerà a piedi nemmeno torturandolo. L’unica mancanza è quella della ricarica wireless, che comunque non è grave. Troviamo anche il supporto eSIM (rinunciando ad una delle SIM fisiche), che sta diventando via via sempre più utile, soprattutto per i viaggiatori.

Honor ha una buonissima fama anche in termini di connettività: è vero che la parola in sé vuol dire tutto e niente, ma questo dispositivo è affidabile sotto ogni punto di vista. La ricezione è ottima in ogni caso e in ogni ambiente, il Wi-Fi 6 svolge egregiamente il proprio dovere ed anche gli altri chip come bluetooth (in versione 5.3) e NFC.

Display, vibrazione, audio e sensori

Honor ha equipaggiato il suo midrange con un display AMOLED da 6.7″ curvo, ma non troppo. La curvatura è poco accentuata, non a caso l’azienda lo definisce “Quad Curved”, sulla falsariga di Xiaomi 14 Ultra e Huawei Pura 70. Personalmente trovo apprezzabile e scenografica una soluzione del genere, che dona un bell’impatto frontale senza i fastidi che a volte si hanno nelle zone più estreme. Le cornici non sono però simmetriche, un peccato. I 4000 nit di luminosità massima sono sicuramente tantissimi, ma la leggibilità al sole è nella media. Il refresh è adattivo fino a 120 Hz con 3 step: 60, 90 e 120. Più interessanti le regolazioni che Honor consente su questo schermo, soprattutto dedicate alla protezione della vista, come il Display Notturno Circadiano e la modalità a bassa emissione di luce blu. Possono sembrare espressioni altisonanti, ma nella realtà dei fatti ho potuto constatare che funziona, ed anche dopo un utilizzo prolungato non ho avuto nessun tipo di affaticamento. Chiude il cerchio il PWM  a 3840 Hz. Il display integra anche un ottimo fingerprint, veloce e preciso. Nota di merito anche sugli speaker: a differenza di Honor 90 abbiamo due diffusori, ma soprattutto un miglioramento molto evidente della qualità. Il suono risulta bello corposo, con una pressione sonora di tutto rispetto. Il sensore di prossimità è virtuale (non una novità in casa Honor), ma anche senza prestare troppa attenzione non ho avuto problemi. La vibrazione, invece, è da dimenticare: davvero un peccato perché personalmente la ritengo una forma di interazione con lo smartphone molto importante, sia in digitazione che nell’integrazione con il sistema. Si poteva (e si doveva) fare di più.

Software e Performance

Abbiamo dedicato un articolo alla nuova interfaccia di Honor a seguito dell’aggiornamento del flagship Magic 6 Pro: Magic OS 8 non stravolge la user experience degli smartphone di casa Honor, ma la arricchisce con nuove funzionalità incentrate (come prevedibile) sulla AI. Qui non abbiamo tutte le novità presentate dal brand, anche perché ovviamente il comparto hardware è più limitato rispetto ai top di gamma, ed abbiamo soprattutto novità di carattere fotografico. Tuttavia, Honor ha mantenuto Magic Portal, la Magic Capsule (la risposta di Honor, con le dovute proporzioni, all’isola dinamica di Apple) e Global Favorites, che permette di raccogliere screenshot e appunti semplicemente con uno swipe con tre dita. Piccole chicche che comunque migliorano l’interazione con lo smartphone. Ovviamente se avete altri dispositivi Honor potrete continuare ad usare Honor Connect, un tool semplice e funzionale per condividere app e contenuti e per consentire di mantenere il flusso di lavoro con tablet e laptop. Resta un po’ la spinosa questione del design del software di Honor: è oggettivamente un po’ datato e necessiterebbe di un restyling abbastanza corposo per avere un appeal più fresco e moderno. Se però per voi conta più la sostanza, sicuramente la troverete.

Lo Snapdragon 7 Gen 3 lo abbiamo già provato sul Motorola Edge 50 Pro ed è un SoC onesto, potente quanto basta e -come abbiamo visto- non energivoro. L’esperienza d’uso su Honor 200 però non è così convincente. Non abbiamo dettagli sulla tipologia di RAM e UFS, ma considerato il comportamento sembrano RAM LPDDR4X e memorie UFS 2.2. Non è uno smartphone lento e non ci sono lag evidenti o freeze, niente di tutto questo per fortuna, ma la sensazione è quella di uno smartphone che ha qualche calo di frame rate nelle animazioni e che fatichi a gestire carichi di lavoro pesanti, con qualche microlag sparso nell’uso di tutti i giorni che non ti aspetti su uno smartphone del genere, non economico e dotato di una UI che ha sempre offerto prestazioni migliori. Speriamo serva solo un aggiornamento software. Restando in tema di aggiornamenti, non abbiamo conferme in merito, ma ci auguriamo che Honor decida di supportare questo telefono almeno per tre major e quattro anni di patch, cercando anche di migliorare la celerità di rilascio degli aggiornamenti più importanti, a differenza del passato (ricordiamo che Honor 90 è ancora ben lontano dal ricevere Android 14).

Foto e Video

Anche Honor 200, come il fratello maggiore, gode della collaborazione con lo studio fotografico parigino Harcourt, molto prestigioso ed attivo da ormai 90 anni, che ha offerto il proprio know how in materia di ritratti. Prima di entrare nel merito, un po’ di considerazioni sull’hardware: la main camera da 50 MP (Sony IMX906) è la stessa del Galaxy A55, un sensore da 1/1.56″ non enorme ma adeguato al dispositivo, la UW da 12 MP funge anche da macro (con una distanza minima di 3 cm), il teleobiettivo (con zoom 2.5x) è l’ottimo Sony IMX586 molto luminoso per la categoria (f/2.4) e la selfie cam è un’ottima 50 MP f/2.1.

Le fotografie sono convincenti (bisogna sempre ricordare che parliamo di un prodotto che si colloca appieno nella fascia media), soprattutto ovviamente con buona luce. Di sera interviene tantissimo il software che cerca di ridurre il rumore in modo aggressivo, appiattendo un po’ il dettaglio, ma non così tanto da rendere le immagini inutilizzabili. Una certa “invadenza” del software si nota nel momento in cui andiamo a scattare la foto e attendiamo che venga “rielaborata” in galleria (giusto un istante): la differenza a volte è notevole. E’ un bene? Un male? Questo dipende da ciò che in sostanza vogliamo da uno smartphone, ma è esattamente quello che Honor ha voluto e cercato, per cui -in sostanza- quello che resta è il gusto personale. Parliamo dopo tutto sempre di fotografia su smartphone e non parliamo né di uno smartphone pensato per professionisti né di una fotocamera. Disattivando l’automatismo su HDR e disattivando la AI, ovviamente, l’intervento del software (pur non scomparendo) è meno invasivo. Un punto debole è probabilmente la velocità di scatto in ambienti interni (e con poca luce): serve una mano ferma e decisa.

La ultrawide è forse la cam meno interessante, ma non è affatto male ed offre un dettaglio sufficiente e la comodità dell’autofocus per l’utilizzo come camera macro. Il teleobiettivo da 2.5x non è particolarmente spinto, ma c’è una ragione: non è pensato per un uso zoom (o meglio, non è questo lo scopo principale, sebbene fino a 10x resti assolutamente usabile), quanto piuttosto per l’uso come cam per i ritratti.

I ritratti: Honor ha studiato appositamente Honor 200 (e ancora di più Honor 200 Pro) per la ritrattistica, ed i risultati sono sorprendenti per un medio gamma. Le tre modalità in collaborazione con Harcourt sono molto artistiche e scenografiche, senza però risultare innaturali, ed è questa la forza degli algoritmi che Honor ha sviluppato insieme allo studio fotografico parigino. Il bianco è nero è bello, profondo, intenso e non si riduce ad una semplice scala di grigi o ad un filtro applicato: c’è del lavoro dietro e si vede. L’azienda ha sviluppato una serie di algoritmi chiamati “AI Portrait Engine” che si compongono di tre tipologie di miglioramento: una dedicata a luci ed ombre, una dedicata agli effetti e l’ultima a modalità più creative. A proposito di creatività, molto carina la modalità storia, che offre una serie di preset per comporre le proprio clip in modo semplice e veloce. La collaborazione tra Harcourt e Honor ha richiesto lo spiegamento di ben 20 persone per oltre un anno: una mole notevole di lavoro che dimostra in modo inequivocabile le intenzioni del brand.

La selfie cam, pur non essendo dotata di autofocus, supera ampiamente la sufficienza (ed anche qualcosa di più). Al di là dei 50 MP, che da soli non significano niente, la qualità è buona di giorno e resta accettabile anche con il calare delle tenebre. Non così scontato su un medio gamma. Nella modalità ritratto non troviamo però la possibilità di utilizzare, come con la cam posteriore, gli algoritmi sviluppati con Harcourt. Peccato.

I video necessitano di qualche affinamento, in particolare di sera e nell’efficacia della stabilizzazione, soprattutto con le cam ausiliarie. Non è possibile registrare a 60 fps con risoluzione 4K.

Galleria fotografica

Prezzo e Conclusioni

Honor 200 viene proposto in due varianti: la più economica, con 8 GB di RAM e 256 GB di storage, ha un prezzo di listino di 599,90 €, mentre la variante top con 12 GB di RAM e 512 GB di storage costa 649 €. Con un’aggiunta di 19,90 € è possibile acquistare il caricatore da 100W. Ma non finisce qui: se gli utenti “standard” avranno un coupon da 100 € sul sito ufficiale, i nostri utenti con il coupon AEVOSMART200 potranno godere di uno sconto di ben 150 € sia su Honor 200 che su Honor 200 Pro. A 499 € sicuramente la versione top assume più significato, ma forse è ancora un prezzo troppo alto che siamo sicuri potrà calare nel breve periodo, aumentando il gap con il fratello maggiore Honor 200 Pro (quasi un flagship).

Questo è un contenuto sponsorizzato da Honor. Informiamo comunque i nostri lettori che le opinioni espresse sono frutto dei nostri test e del nostro gradimento. Il giudizio finale non è stato né manipolato né influenzato dall’azienda, così come i contenuti, interamente realizzati da Evosmart.

 

 

Questo sito utilizza cookies per migliorare la tua esperienza. Puoi modificare quando vuoi le tue preferenze. Accetto Leggi di più