La conferenza del Google I/O si fà sempre più vicina, e una delle novità più succose sarà Flutter. Ma cos’è esattamente? Flutter si tratta di una piattaforma cross-platform che servirà per programmare applicazioni in grado di funzionare sia su iOS che su Android. Questo potrà permettere di avere in poco tempo applicazioni compatibili con entrambe le piattaforme mobile più diffuse senza dover passare attraverso lunghe fasi di conversione, potendo evitare anche agli utenti di ritrovarsi dei porting mal fatti.
Questo tipo di approccio vi ricorda qualcosa? Già Microsoft infatti mise a disposizione un tool che si poneva praticamente lo stesso obbiettivo Xamarin. Nelle intenzioni di Microsoft questo strumento, il quale permetteva di sviluppare applicazioni cross-platform su iOS, Android e Windows, avrebbe dovuto incentivare gli sviluppatori a portare le proprie applicazioni anche sullo store degli smartphone targati Windows. Come ben sappiamo le cose non sono andate come Microsoft sperava, anche per via di una percentuale di adozione di terminali Windows Phone bassissima ed ai tempi già pericolosamente in calo.
Le premesse per Flutter invece sono ben diverse, visto che Android è il sistema operativo attualmente più usato per navigare su internet (addirittura scalzando il predominio storico di Window su desktop e laptop). L’obbiettivo principale di Flutter è quello di avere app che possano adattarsi senza problemi al look and feel dei due sistemi operativi mobile, mettendo a disposizione degli sviluppatori una serie di widget per l’interfaccia utente di entrambe le piattaforme. Flutter inoltre è basato sul linguaggio di programmazione Dart di Google e sfrutta le librerie runtime C++.
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[blockquote style=”1″]FLUTTER PERMETTERÀ UNO SVILUPPO DI APP PIÙ EFFICIENTE E RAPIDO, POTENDO DARE COSÌ AGLI UTENTI IOS E ANDROID APP NATIVE E PIÙ CURATE GRAFICAMENTE[/blockquote]
Essendo stata rilasciato in beta pubblica, Flutter è già in uso da diversi sviluppatori, la stessa Google lo sta usando internamente per alcune delle sue applicazioni. In questo modo gli sviluppatori avranno modo di avere dimestichezza con questa nuova piattaforma di sviluppo ben prima del suo rilascio ufficiale.
Dal punto di vista pratico uno dei maggiori vantaggi di Flutter, è la velocità con cui è possibile sia sviluppare che effettuare il debug delle applicazioni, sfruttando anche strumenti già familiari agli sviluppatori come Android Studio e Visual Studio Code. Il debug stesso è possibile anche durante il debugging sui dispositivi, potendo fare cambiamenti di codice a “caldo”, senza nessun bisogno di ricompilare il codice.
Considerando che Flutter è ancora in stato di beta, le premesse sono più che positive, con possibili vantaggi sia per l’utente finale che per gli sviluppatori, probabilmente questa nuova piattaforma sarà uno degli argomenti principali del prossimo Google I/O e il suo rilascio potrebbe avvenire qualche mese prima del rollout di Android P sui Google Pixel.
Via: [ot-link url=”https://www.zdnet.com/article/building-for-ios-and-android-getting-started-with-googles-flutter/”]zdnet.com[/ot-link]
