La casa cinese ha presentato nella giornata di ieri lo Smartisan Nut Pro 2S. Nonostante lo smartphone sia molto interessante in termini di caratteristiche tecniche (di cui vi lasciamo in seguito), l’attenzione degli addetti ai lavori si é concentrata su una interessante novità lato software in arrivo dall’azienda nel corso dei prossimi sei mesi.
Caratteristiche tecniche Smartisan Nut Pro 2S
- Processore Qualcomm Snapdragon 710
- CPU Octa-core (2 x 2.2 GHz Kryo 360 e 6 x 1.7 GHz Kryo 360)
- GPU Adreno 616
- Sistema operativo Android One 8.1 basato sulla Smartisan OS
- Display 6.01″AMOLED Full HD+ (2.160×1.080 pixels) a 403 PPI
- Memoria RAM 4/6 GB
- Memoria ROM 64/128 GB
- Fotocamera posteriore 12 + 5 megapixels con apertura f/1.8-2.0, OIS, autofocus Dual Pixel e flash LED
- Fotocamera frontale 16 megapixels apertura f/2.2
- Dimensioni 155.3 x 74.1 x 7.15 mm per 167 grammi
- Batteria 3.600 mAh con carica rapida Quick Charge 3.0
- Connettività Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac Dual Band, Bluetooth 5.0
- Extra USB Type-C, sensore di impronte digitali posteriore
Alla fine della presentazione il CEO Lao Yonghao ha rilasciato un’interessante dichiarazione secondo cui la casa cinese é al lavoro su OS propietario in sostituzione di Android. L’obbiettivo é quello di creare un sistema operativo adatto sia su smartphone che su PC creando così una ecosistema molto simile a quello Apple.
Già durante la presentazione del proprio top di gamma R1 (avvenuta lo scorso maggio), Smartisan ha presentato la TNT Workstation atta a ricreare un ambiente PC utilizzando le potenzialità offerte dalla nuova interfaccia Smartisan OS 6.66. Non ci troviamo di fronte ad un ambiente desktop paragonabile a quello Windows o Mac, ma l’intento dell’azienda é quella di creare una perfetta integrazione tra hardware e software.
Non é certo il primo tentativo di creare un OS alternativo ad Android. La stessa Google sta sviluppando ormai da anni Fuchsia OS il cui obiettivo e quello di sostituire il tanto amato robottino verde con un sistema operativo più avanzato in termini di integrazione tra più piattaforme differenti. Abbiamo poi Samsung che con il suo Tizen OS ha raggiunto una buona fetta della mercato wearable (oltre a proporlo su alcuni smartphone sviluppati per i mercati emergenti).
Forse l’intento del colosso di Mountain View di sostituire Android con un nuovo sistema operativo sta spingendo alcune compagnie a correre ai ripari, creando così una propria piattaforma software non vincolante da Big G.
Via Gizmochina