Redmi, tra i brand di Xiaomi, è sicuramente quello più diffuso nel nostro paese. Il motivo è presto detto: la forte presenza nella grande distribuzione unitamente ad un’immagine molto giovane e fresca hanno spesso catturato l’attenzione del pubblico meno tecnico. Dopo le incertezze della serie 11 (anche a causa di una MIUI a dir poco imperfetta), la serie 12 ci era molto piaciuta. Oggi proviamo il top di gamma della nuova famiglia, il Redmi Note 13 Pro+, il primo Redmi uscito in Europa con display curvo e certificazione IP68. Cosa avrà da offrirci questo smartphone? Scopriamolo.
Unboxing
La confezione comprende:
- Il telefono
- Estrattore SIM
- Cavo USB
- Alimentatore da 120W
- Cover trasparente
- Pellicola preapplicata
Estetica e Materiali
Voglio premettere una cosa: il nostro sample è nero. Nero lucido, con i suoi vantaggi in termini di eleganza ma sicuramente meno accattivante del bianco, più giovane. Il frame è in plastica e il back in vetro. Se il frame in plastica può far storcere il naso, ad onor del vero è giusto sottolineare che si tratta di una plastica di buonissima qualità e la costruzione è eccellente. Tenendolo in mano si ha un’ottima sensazione.
Batteria e connettività
A bordo Xiaomi ha inserito una batteria da 5000 mAh, che unitamente al SoC dal buon rapporto prestazioni-consumi permette di arrivare tranquillamente a fine giornata, senza timore. La scarica è costante ed anche in mobilità non sembra consumare troppo. Non scalda e non drena nemmeno con uso più intenso. La ricarica a 120W è sicuramente un plus: 19 minuti per lo 0-100 sono davvero pochi. Dal punto di vista della connettività segnalerei soltanto l’assenza del Wi-Fi 6E, tuttavia la portata e le performance del modulo Wi-Fi 6 integrato sono impeccabili. Bluetooth e NFC stabili e ben funzionanti. Bene anche la ricezione, superiore a molti altri smartphone ed in linea con gli altri Redmi, che sotto questo aspetto non hanno mai avuto particolari criticità. La rete dati è veloce e molto molto stabile. Cambi cella assolutamente privi di problemi. Abbiamo anche la possibilità di utilizzare la eSIM al posto della seconda SIM fisica.
Display, vibrazione, audio e sensori
Per la prima volta su un Redmi (almeno Global) abbiamo un pannello curvo. A distanza di anni devo dire che anche sui top comincio ad apprezzare maggiormente i display flat (anche per la possibilità di mettere uno screen protector di qualità), ma al netto delle preferenze personali abbiamo un display davvero bello, luminoso, con colori ben tarati, moltissimi livelli di luminosità automatica (16000), dimming a 1920 Hz e touch sampling a 2160 Hz. Quest’ultimo dettaglio non è affatto trascurabile, perché unitamente al feed della vibrazione molto molto valido rendle a scrittura confortevolissima ed il touch sempre reattivo e preciso. Il refresh è a 120 Hz (adattivi). Come sempre, sulla MIUI (sì, la MIUI…) le regolazioni del display sono numerose ed abbracciano sia la temperatura colore che la modalità lettura per evitare l’affaticamento della vista. Il display integra pure un sensore per il battito cardiaco. Abbiamo parlato di un feed della vibrazione valido: proprio così, il motorino è di qualità e l’integrazione della vibrazione nel sistema è accurata. La MIUI consente di regolare anche la potenza del motorino. Molto bene, come l’audio stereo, che non sarà da primo della classe ma si difende e non frustra la fruizione dei contenuti multimediali. Manca il jack audio, mentre il blaster ad infrarossi è presente. Il sensore di prossimità è virtuale, come sul precedente modello e come su molti medi dell’ultimo periodo (come quelli di Samsung e Honor, per fare un esempio). A differenza del Poco X6 Pro, che necessita di un aggiustamento dell’algoritmo, il Redmi Note 13 Pro+ non mi ha dato problemi ed ho familiarizzato subito con questo sensore ad ultrasuoni così vituperato (giustamente) e che tanto ha rovinato i nostri rapporti umani negli anni scorsi. Lo smartphone è certificato IP68, altro primato per un Redmi (tra quelli che arrivano ufficialmente in Europa). Il fingerprint under display è nella media sia come velocità come come precisione.
Software e Performance
Se le prestazioni offerte dal Dimensity 7300 Ultra sono solide e concrete (con anche una buona efficienza energetica), sia in gaming che durante i task più impegnativi, il software merita una bella strigliata. Non fraintendete le mie parole, scordatevi bug, lag, glitch, crash, problemi di notifiche e qualsiasi altro fantasma del passato. Il software è stabile, gira bene, ha tutto quello che serve (forse anche di più). La pubblicità nelle solite app di sistema è facilmente disattivabile ed il numero di app preinstallate (a differenza di Poco X6 Pro, letteralmente invaso da app e giochi di terze parti) è contenuto. Ma a gennaio 2024, sebbene l’azienda abbia motivato la scelta, mi sarei aspettato Hyper OS e Android 14, non MIUI 14 e Android 13 (tra l’altro con patch di ottobre). Io mi auguro che l’aggiornamento ad Android 14 non sia incluso nei 3 major promessi da Xiaomi (più un anno supplementare di patch), altrimenti lo reputerei poco rispettoso verso gli utenti.
Sulla MIUI 14, che ben conosciamo, c’è poco da dire: sono presenti molte funzionalità, ha una sua coerenza stilistica (anche se la grafica non è stata aggiornata da almeno un paio di versioni) ed in generale è facile da usare per tutti. Dimenticati i problemi, ormai lasciati alle spalle da più di un anno, è un’interfaccia piacevole e ricca, pure alleggerita rispetto al passato e quindi piacevole nell’uso quotidiano. Chi ancora insiste con lag, bug ecc. probabilmente non utilizza la MIUI da chissà quanto, oppure possiede uno smartphone da 150 euro e pretende che voli come un top di gamma. Redmi Note 13 Pro+ ha 12 GB di RAM e 512 GB di storage UFS 3.1, un bel boost rispetto al Redmi Note 12 Pro+ che montava memorie UFS 2.2.
Foto e Video
Redmi Note 13 Pro+ prosegue la strada aperta dal predecessore, mantenendo un sensore da 200 MP. In realtà non si tratta dello stesso sensore ma del più recente HP3 che abbiamo visto anche su Honor 90 (con buonissimi risultati). Anche sul Redmi Note 13 Pro+ i risultati sono validissimi un po’ in tutti i contesti. Non è un top di gamma e si vede, ma la resa fotografica non è affatto male, sia nei colori che nella precisione della messa a fuoco. Con il favore delle tenebre il rumore cresce, ma mai oltre i livelli di guardia. Le funzionalità dell’app fotocamera della MIUI sono tante, ma ad esempio non è presente la modalità VLOG. La modalità pro offre un buon numero di settaggi (ed ha il focus peaking) ma… il RAW? Dove sono gli scatti in RAW? Vi aggiorneremo qualora dovesse cambiare qualcosa con l’aggiornamento (speriamo imminente) ad Hyper OS. La cam ultragrandangolare è una nostra vecchia conoscenza: il vecchio ed intramontabile IMX355, che offre scatti senza infamia né lode, usabili ma niente di più, tutto sommato anche con la modalità notturna, nonostante il degrado qualitativo. Inutile la macro da 2 MP. La cam anteriore da 16 MP è nella media, con qualche difficoltà in notturna mitigata (se siete vicini al telefono) dall’uso della forte illuminazione del display per compensare una scena particolarmente buia. I video in 4K 30fps sulla main camera sono discreti, con una stabilizzazione sicuramente migliore a 1080p. 1080p che è pure la massima risoluzione supportata dalla ultrawide e dalla front camera, rispettivamente a 30 e 60fps.
Galleria fotografica
Prezzo e Conclusioni
Redmi Note 13 Pro+ viene proposto, nel taglio 12/512, a 499,90 €, senza offerte di lancio (per ora). Un prezzo sicuramente alto ma che sarà destinato a calare (probabilmente anche velocemente), viste le ragioni che spesso spingono (o costringono) i produttori a tenere alti i listini. Ho apprezzato tantissimo Redmi Note 13 Pro+, uno smartphone di qualità che potrebbe convincere un’ampia fetta di pubblico. Ho invece apprezzato meno (molto meno) la scelta di farlo uscire con una vecchia versione di Android, fattore che spero spinga Xiaomi ad offrire un major update in più (che proprio in più non sarebbe) e che inevitabilmente incide sul voto finale.