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Recensione Honor X7: Sostanza e autonomia top

Honor ormai è una realtà a sé stante e consolidata: la nuova line-up abbraccia un po’ tutte le esigenze e sono sicuro che riuscirà a prendere il posto di Huawei nel cuore degli utenti. In attesa di provare il toppone Magic 4 Pro, che abbiamo mostrato ai fans in questo video, abbiamo ricevuto i nuovi medi/base gamma X7 e X8, caratterizzati da una scheda tecnica modesta ma anche da un prezzo competitivo e una pletora piuttosto sostenuta di potenziali utilizzatori (non solo zie e nonne, ma anche giovanissimi ad esempio). Al netto, naturalmente, di offerte su “vecchi” midrange, offerte no-IVA (in molti sensi) e quant’altro. Questo giusto per anticipare le millemila obiezioni su prodotti di fascia superiore che si trovano allo stesso prezzo su eBay, Amazon e quant’altro. Tanto lo so che lo stavate per scrivere e commentare.

Scheda tecnica
  • SoC: Qualcomm Snapdragon 680
  • RAM: 4 GB
  • Storage: 128GB UFS 2.2 espandibile (slot ibrido)
  • Display: 6.74″ LCD HD+ IPS 90 Hz
  • Fotocamere posteriori:
  • Main 48MP f/1.8
  • Ultrawide 5 MP f/2.2
  • Macro 2MP f/2.4
  • Ritratto 2MP f/2.4
  • Fotocamera frontale:
    • 8MP f/2.0
  • Video 
    • 1080p 30fps
  • Connettività: 2G/3G/4G, Wi-Fi dual band, hotspot, Bluetooth 5.1, NFC
  • Sensori e porte: Sensore di gravità, Sensore impronta, Bussola, Sensore di luce ambientale, Sensore di prossimità
  • OS: MagicUI 4.2 basata su Android 11 (patch di marzo 2022 al momento della recensione)
  • Batteria: 5000 mAh con ricarica a 22.5W
  • Dimensioni: 167,59×77,19×8,62mm
  • Peso: 198g

Unboxing

La dotazione comprende:

  • Il telefono
  • Un alimentatore da 22.5W
  • Cavo type C
  • Cover
  • Pellicola preapplicata sullo schermo

Estetica e materiali

Pur con le dovute proporzioni, vista la differenza importante di prezzo, l’estetica è mutuata da Honor 50, tranne ovviamente i materiali che qua sono plastici e ad eccezione del frontale che è ovviamente completamente flat. La resa generale non stona affatto ed è piacevole da vedere. Abbiamo apprezzato questa scelta e crediamo che l’uso di materiali meno nobili possa essere un vantaggio, tenendo conto di coloro che andranno ad utilizzare il prodotto, non ovviamente degli appassionati tech in senso stretto. Le dimensioni non sono troppo contenute ed il peso è vicino ai 200g, anche a causa della batteria da 5000 mAh che (come vedremo) è praticamente inesauribile.

Batteria e connettività

E’ un Honor, cosa dire? Prende bene, prende (quasi) ovunque, ha una qualità in chiamata decisamente ottima ed è confortevole in ogni situazione. Anche la rete Wi-Fi è molto stabile, non velocissima ma adeguata. Bene anche il bluetooth, sia con gli auricolari che con un wearable connesso appositamente per testarne l’affidabilità, bene anche Android auto. La presenza del chip NFC è gradita e funziona come ci si aspetterebbe. Concretezza, affidabilità e sostanza in un prodotto che nasce evidentemente per fare il telefono, facendolo nel migliore dei modi.

L’autonomia è sicuramente l’aspetto migliore di Honor X7: anche provandoci, non sono riuscito a scaricarlo a fine giornata senza rischiare di rovinare per sempre la mia salute mentale. Alcuni si aspetteranno dei numeri, ma è impossibile fare una proiezione attendibile. Nella giornata più stressante, praticamente tutta in 4G, con molti spostamenti (treno e autobus), quindi uso intenso del GPS con Maps e Moovit, le foto per i test, video su Youtube, social, mail in push e chi più ne ha più ne metta sono arrivato a sera con un buon 35% residuo. Mostruoso.

Display, vibrazione e audio

Sul display l’azienda ha un po’ risparmiato: abbiamo un tradizionale LCD IPS HD+ ma con una diagonale piuttosto ampia e il refresh a 90 Hz. Sicuramente non è il pannello della vita e la luminosità in esterna è appena sufficiente, ma i colori non sono malvagi (si possono anche regolare in modo più fine) e la definizione è accettabile. Se si tiene conto del target a cui è rivolto il prodotto e la fascia di prezzo, non è assolutamente una tragedia. La vibrazione è di tipo tradizionale, non abbiamo un motorino lineare, ma chi userà questo prodotto non credo ci farà caso. Audio mono con una pressione sonora discreta.

Software e Performance

A bordo troviamo la Magic UI 4.2 basata su Android 11 (patch di marzo) e non la 5.0 con Android 12. Non essendo uno smartphone pensato per i tech-addicted possiamo senz’altro definire come adeguata una scelta conservativa di questo genere, poiché abbiamo a bordo un software collaudato che effettivamente si è dimostrato super stabile anche con il mio utilizzo pesante. Non è un fulmine (non ha la pretesa di esserlo) ma è notevolmente più fluido di quanto potreste aspettarvi. I lag sono sporadici e mai troppo evidenti. Il rapporto tra hardware e software sembra così ben bilanciato da farlo sembrare (quantomeno nelle prestazioni) un prodotto pure più costoso. Lo Snapdragon 680, che in altri dispositivi con interfacce più cariche faticava un po’, qua reagisce in modo dignitoso, per giunta con consumi ragionevoli. La Magic UI 4.2 senza troppi giri di parole è equiparabile quasi totalmente alla EMUI 11 sia nell’aspetto che nelle funzionalità, mutuandone quindi anche i pregi e guadagnando una compatibilità totale con i servizi Google, cosa tutt’altro da sottostimare.

Foto e Video

Spero che nessuno decida di acquistare un prodotto del genere per la fotocamera, per poi magari criticarla aspramente. La presenza di fotocamere posteriori è ovviamente meramente estetica, come spesso accade le fotocamere sfruttabili appieno sono due. Abbiamo una main da 48MP e una ultrawide da 5MP. Le due fotocamere da 2MP (macro e ritratto) sono trascurabili. La principale offre immagini più che usabili in diurna, utili per la condivisione sui social e per lo scambio di immagini tra amici, grazie anche a diverse funzionalità carine viste anche sugli altri dispositivi Honor e alla presenza della funzionalità AI anche in questa fascia di prezzo per abbellire i colori delle immagini. Ricordiamo sempre il mercato di destinazione di questo smartphone, che non è certo quello dei fan della fotografia o degli appassionati tech a tutto tondo. La messa a fuoco è nella media, bisogna solo fare attenzione a scattare con la mano ferma perché la velocità di scatto non è elevatissima. Quando la luce si fa più complicata inevitabilmente le immagini peggiorano, sebbene la modalità notte (vedete sotto un esempio) aiuti la resa complessiva dell’immagine. Una fotocamera, quindi, in linea con le aspettative. La ultrawide da 5MP è purtroppo un po’ sacrificata ed offre risultati sufficienti solo in piena luce. Usatela con parsimonia. I video, a causa dei limiti del SoC (a quanto pare) si fermano al 1080p 30fps e sono sufficienti per il posizionamento del dispositivo, né più né meno. Ma, tutto sommato, si fanno guardare. La ultrawide anche in questo ambito soffre un po’.

Fotocamera anteriore “di servizio”, probabilmente più adatta per semplici videochiamate che per selfie meravigliosi. Di giorno tuttavia il pane lo porta a casa, di sera interviene una funzionalità già vista che sfrutta lo schermo  per illuminare la scena e ridurre la “sofferenza” della cam frontale.

Prezzo e conclusioni

Il prezzo di listino è di 209,90 €, ma già al day one sul sito ufficiale è possibile portarselo a casa con 20 € di sconto. Molto presto sicuramente sarà possibile trovarlo poco sopra i 150€, ma già così è consigliabile ad una gamma molto ampia di persone che fanno un utilizzo “normale” dello smartphone. Noi appassionati rappresentiamo una minima fetta di utenza, ma il mercato è pieno di potenziali clienti che cercano prodotti semplici ma che siano anche affidabili in ogni operazione. E’ proprio questo il mercato di Honor X7, che fa benissimo il telefono, è fluido quanto basta ed ha anche qualche chicca come il chip NFC.

 

Questa recensione è in collaborazione con Honor Italia

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