Per chi fa il nostro mestiere (e per chi ha diciamo potuto godere il periodo d’oro di Sony/Sony Ericsson) la presentazione di un nuovo smartphone della casa è sempre un’emozione, vuoi per la coerenza che contraddistingue le scelte dell’azienda, vuoi per le potenzialità fotografiche. Puntualmente, però, l’emozione lascia posto ad un po’ di amarezza. Sarà giunto finalmente il momento giusto? Spoiler: sì! Ma scopriamo perché.
Unboxing
La confezione comprende:
* Il telefono
Estetica e materiali
Indubbiamente Sony. Potrei chiuderei qui, anche se un pizzico di novità c’è e riguarda il grip, con una trama ruvida laterale e posteriore, piacevolissima, che migliora la presa. Per il resto Sony decide di mantenere un design riconoscibile ed iconico, nel bene (è oggettivamente bellissimo) e nel male (i 21:9, almeno per me, non si riescono a sfruttare in modo profittevole nel quotidiano). La costruzione è di altissimo livello come d’altronde la cura del dettaglio. Frontalmente non abbiamo notch, punch hole o altri tipi di fori, ma i soliti bordi che integrano anche due (ottimi) speaker.
Batteria e connettività
5000 mAh e Snap 8 Gen 2: le premesse erano buonissime, ed effettivamente non sono state deluse. L’autonomia è molto buona, seppur non ai vertici, la scarica è costante e sebbene spesso lo smartphone tenda a scaldare più del dovuto questo non sembra impattare sul drenaggio della batteria. In esterna, probabilmente a causa del display particolarmente energivoro, la situazione cambia un po’, ma riuscirete ad arrivare a fine giornata nella quasi totalità dei casi. La ricarica è a 30W, poco più di mezz’ora per arrivare al 50% e circa un’ora e mezza per la carica totale. Forse una ricarica a 45W avrebbe rappresentato un compromesso ideale. Presenti anche ricarica wireless e ricarica inversa.
Lato connettività Sony ha sempre avuto buone performance, al netto di una ricezione non sempre ottimale. Tuttavia su questo Sony Xperia 1 V sembra andare tutto per il verso giusto, anche Wi-Fi e NFC funzionano impeccabilmente. Benissimo pure la type C 3.2, che supporta quindi anche l’uscita video. Presente come sempre la certificazione IP68.
Display, vibrazione, audio e sensori
Sony continua con la strada del pannello in 21:9 con risoluzione 4K e refresh a 120 Hz. Non sembra esserci una vera regolazione adattiva del refresh (che al netto delle app non supportate sembra sempre andare a 120) e forse la risoluzione risulta eccessiva per l’occhio umano, ma il pannello è straordinario come definizione e come resa dei colori (con possibilità di avere ulteriori regolazioni software). La luminosità massima non è dichiarata, ma anche in pieno sole la leggibilità è abbastanza buona. Non siamo ai livelli di un iPhone 14 Pro Max, pur restando aufficientemente visibile. Davvero un pannello favoloso, che conferma l’eccellenza di Sony in questo ambito. Eccellenza che si conferma anche quando si parla di audio. Troviamo il jack audio, due ottimi speaker frontali, un DAC dedicato e microfoni di gran livello (basta ascoltare i vocali registrati con lo smartphone per rendersene conto). Benissimo anche la vibrazione, secca e decisa, veramente una delle migliori sul mercato. Il fingerprint è laterale, veloce e preciso.
Software e Performance
Il software Sony è fondamentalmente un software molto vicino ad Android stock con diverse app pensare da Sony soprattutto per connettività e multimedialità. Il tutto gira in modo fluido anche con uso intenso. Come anticipato, purtroppo non è infrequente sentirlo molto caldo, ma questo a differenza del passato sembra impattare in modo impercettibile sulle performance e sull’autonomia. Solo durante gli stress test vedrete il throttling, perché il telefono non ha lag né evidenti drain di batteria. È un piacere usarlo. La versione di Android è ovviamente l’ultima disponibile e le patch sono aggiornate a giugno. Pur lontana dai fasti del passato, con un software ancora più riconoscibile e completo, Sony ha sicuramente qualcosa da dire.
Foto e Video
Questo è un capitolo che divide sempre e comunque quando si parla di Sony. Parlando del predecessore avevamo lamentato come, nonostante le potenzialità, Sony avesse un po’ dimenticato che la fotografia su smartphone sia profondamente diversa da quella tradizionale, per cui serve molto sforzo da parte dei produttori per fare convergere questi due mondi offrendo al tempo stesso un hardware di livello (che Sony ha sempre avuto) e degli algoritmi e delle funzionalità che aiutassero anche gli utenti più orientati al point and shoot (che di fatto è il maggior utilizzo che facciamo dello smartphone), aspetto dove Sony non si è mai concentrata particolarmente. La vocazione “Pro” di Xperia 1 V ovviamente non si è persa, con la presenza di più app per scattare foto e girare video, ma c’è stato un passo avanti evidentissimo per coniugare i bisogni di un’utenza più variegata. Le foto sono estremamente buone con la main camera, con colori bilanciati e naturali, davvero belli per chi non vuole solo e soltanto scatti da social, con il plus che non si sente più il bisogno di usare lo smartphone solo in manuale per avere risultati degni di nota. Naturalmente, scattando manuale avrete i migliori risultati possibili, questo proprio grazie alla bontà dei sensori e delle lenti utilizzate. Permangono alcuni problemi nella gestione del controluce e della messa a fuoco, a volte non precisa, ma sono sporadici e non pregiudicano la bontà della fotocamera principale dello smartphone. Buona ma non eccezionale la ultrawide, che perde un po’ in dettaglio e soprattutto nella gestione dell’esposizione. Lo zoom è -come il predecessore- un vero zoom variabile, da 3.5 a 5.2x. Personalmente non vedo particolari vantaggi rispetto all’uso di un sensore molto più grande (o con più megapixel) croppato, ma tecnicamente è una funzionalità gestita piuttosto bene, sebbene messa un po’ alla corda quando cala la luce.
I video si possono registrare in 4k 30fps se si vuole fare il passaggio tra le cam, ma la main si spinge fino a 120 fps. I video con la cam principale sono nitidi, ben stabilizzati, senza dominanti cromatiche strane, insomma: vi piaceranno. Ho apprezzato in particolare modo la resa quasi cinematografica per precisione della messa a fuoco e per la gestione di luci e contrasti, anche senza ricorrere all’app dedicata ai professionisti. La fotocamera selfie è sufficiente, non ha particolari spunti, non è dotata di autofocus ed ha una resa adeguata di giorno, meno di sera dove fatica molto a gestire luci e dettagli.
Galleria fotografica
Prezzo e conclusioni
Sony Xperia 1 V esce a 1399 €. Un prezzo elevato, ma in linea con altri flagship senza avere i compromessi di usabilità del passato, probabilmente grazie anche al riuscitissimo Snap 8 Gen 2 che ha impedito il mezzo disastro del suo predecessore. Il problema è solo uno: dove comprarlo? Perché al momento sembra introvabile (sito ufficiale incluso), rendendo difficile acquistarlo e sicuramente non permettendo all’utenza di valutare un prodotto così valido. E’ vero, si trova su altri marketplace Amazon (come Spagna e Germania), ma sicuramente non è così intuitivo per la massa. Se Sony ancora produce smartphone probabilmente non vuole abbandonare il settore, ma senza un marketing adeguato e senza prodotto disponibile si va poco lontano.
