Poco F5
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Recensione Poco F5: Che bella sorpresa!

Le indiscrezioni su Poco F5 si sono susseguite nel tempo già da un po’. In particolare, veniva dato per certo che si trattasse di una versione Global a marchio Poco del fortunato (in patria) Redmi Note 12 Turbo e… sì, è proprio così. Poco F4 ci era piaciuto, Poco F5 bisserà l’impresa o resterà nell’ombra (anche a causa della variante Pro)?

Scheda tecnica
  • SoC: Qualcomm Snapdragon 7+ Gen. 2 4nm
  • RAM:  8/12 GB LPDDR5
  • Storage: 256 GB UFS 3.1 non espandibili
  • Display: 6.67″ OLED 120 Hz (adattivi 30/60/90/120) FHD+ fino a 1000 nits

Fotocamere:

  • Main 64 MP f/1.8 (OV64B) con OIS
  • Ultrawide 8 MP f/2.2 (Sony IMX355)
  • Macro 2MP (GalaxyCore GC02M1)
  • Anteriore 16 MP f/2.4 (Samsung S5K3)

Video 

    • 1080p 30fps (front, uw), 4K 30fps (main)
  • Connettività: 2G/3G/4G/5G, Wi-Fi 6E, hotspot, Bluetooth 5.3, NFC, Dual SIM
  • Sensori e porte: Sensore di gravità, Sensore impronta (laterale), Bussola, Sensore di luce ambientale, Sensore di prossimità, speaker stereo (condiviso con earpiece), IP blaster
  • OS: MIUI 14 basata su Android 13 (patch di marzo 2023 al momento della recensione)
  • Batteria: 5000 mAh con ricarica a 67W, no wireless
  • Dimensioni: 161,1x75x7,9mm
  • Peso: 181g

Unboxing 

La confezione comprende:

  • Il telefono
  • Cavo type C
  • Alimentatore 67W
  • Pellicola preapplicata sul display
  • Cover trasparente in TPU
  • Estrattore SIM

Estetica e materiali

Poco F5
Poco F5

Come già scritto, si tratta del rebrand global del Redmi Note 12 Turbo. La sensazione al tatto, forse a causa del massiccio uso di plastica, è un po’ cheap, anche se la costruzione è buona e non si notano criticità in tal senso. La colorazione nera che abbiamo ricevuto forse è un po’ anonima e la trama carbon look serve giusto per strizzare l’occhio a l’utenza più giovane. Probabilmente le altre colorazioni, più fresche, restituiscono un feeling differente. La disposizione delle fotocamere posteriori riprende in tutto e per tutto gli altri Redmi recentemente presentati. Frontalmente su apprezza la presenza di bordi (pur non simmetrici) non troppo pronunciati.

Batteria e connettività

Sul Poco F5 troviamo una capacità della batteria abbastanza standard per i medi gamma attuali, ossia 5000 mAh, che in abbinamento alla ricarica a 67W permettono in circa 45 minuti di caricare completamente lo smartphone. L’autonomia è uno dei punti forti del dispositivo ed è davvero eccellente. Non sono mai riuscito a scaricarlo durante l’uso di tutti i giorni, nemmeno nel fine settimana, anche usando Android Auto wireless che tende a consumare molta batteria. Il SoC (di cui parleremo dopo) sembra davvero gestito molto bene. Anche dal punto di vista della connettività non manca niente e tutto funziona in modo egregio. La ricezione è ottima, prende bene dappertutto e la rete dati offre ottime performance, come il wi-fi, altrettanto stabile. Nessun problema con pagamenti tramite NFC e Android auto (sia cablato che wireless).   Poco non smentisce la tradizione ed è presente anche l’emettitore ad infrarossi.

Display, vibrazione, audio e sensori

Poco ha puntato su un display da 6.67 pollici con risoluzione FHD+ e refresh adattivo a 30/60/90/120 Hz, un’unità di cui non conosciamo il modello esatto ma che ci sembra sovrapponibile a molti altri dispositivi di Xiaomi, Redmi e Poco. Un buonissimo display con gli stessi settaggi possibili sia nel punto di bianco che nell’intensità del colore, per adattarsi alle esigenze e ai gusti praticamente di qualsiasi utente. Un buonissimo pannello con una leggibilità sufficiente alla luce del sole (per quanto non sia propriamente un faro da stadio) ed una definizione più che buona. L’audio è stereo (il foro di uscita è superiore ma fisicamente lo speaker è lo stesso usato in chiamata) e dalla buona pressione sonora. La qualità invece non è esaltante e di fatto sentiamo solo le tonalità più alte. Il fingerprint è laterale, veloce e preciso. Il sensore di prossimità è fisico, quindi affidabile in ogni occasione. Elogio per la vibrazione, fattore spesso trascurato soprattutto nei medi gamma, secca e precisa, ben tarata e ben udibile. Anche in chiamata tutto bene, con un comfort in chiamata confortevole e piacevole.

Software e Performance

La MIUI 14 per Poco ormai la conosciamo bene. In questo caso è basata su Android 13 con patch di marzo. Non abbiamo comunicazioni ufficiali in merito alla politica di aggiornamenti, per cui possiamo ipotizzare almeno 2 major e tre anni di patch (bimestrali o trimestrali).

Poco F5
Poco F5

Non ci sono pubblicità nel sistema e l’unica app un po’ noiosa è Mi Video, che fungendo da aggregatore di contenuti multimediali manda notifiche su contenuti virali (disattivabili con un tap). Le app preinstallate (soprattutto giochi) sono molte, forse troppe, tutte naturalmente disinstallabili e senza integrazione col sistema. A proposito di sistema, devo dire di essere rimasto sorpreso dall’affidabilità e dalle prestazioni di questo smartphone, sempre molto fluido, privo di bug degni di nota e senza alcun problema di compatibilità con le app o con i servizi che utilizzo nel quotidiano. La MIUI 14 si conferma un software decisamente valido e completo, con un’evidente rottura rispetto ai drammi del passato, con tantissime funzionalità e tanti servizi offerti da Xiaomi, caratteristiche che ovviamente possono non piacere a chi cerca una UI più pulita ed essenziale. Per trovare il pelo nell’uovo potremmo dire che servirebbe una svecchiata dal punto di vista estetico. Dispiace poi vedere che continuano le differente (enormi) tra la MIUI Global e la MIUI China, più ricca e curata.

Destava molta curiosità il nuovo Snapdragon 7+ Gen. 2, dopo uno Snapdragon 7 Gen 1 zoppicante e poco efficiente dal punto di vista energetico. Che dire? Tanta roba! Sempre fluido, con un drenaggio della batteria stabile e mai troppo caldo (giusto tiepido se si gioca un po’ più del dovuto, una condizione normalissima). Davvero tutt’altra cosa. Non vorremmo sbilanciarci ma potrebbe essere tranquillamente merito della produzione affidata a TSMC. Questo SoC vedrete che darà molte soddisfazioni in futuro su tantissimi smartphone, soprattutto se affiancato a memorie veloci come nel caso di Poco F5 (il nostro esemplare ha 12 GB di RAM di tipo LPDDR5 e 256 GB di storage UFS 3.1, ma è presente anche una versione con 8 GB di RAM).

Foto e Video

Il tris di fotocamere è, come spesso accade, in realtà un duo (più la anteriore). Dimenticabile da tradizione la macro. La main camera  è dotata di un sensore Omnivision proprio come il fratello maggiore Poco F5 Pro e come Poco F4 (anch’essi dotati di stabilizzazione ottica). Un sensore molto usato sui medi gamma (anche da Oppo e Realme ad esempio) perché, con il giusto ausilio del software, garantisce risultati abbastanza costanti, pur senza picchi.

Poco F5
Poco F5

Ho apprezzato la buona velocità di scatto di giorno, un aspetto migliorato rispetto al recente passato del brand, così come ho apprezzato la resa colore abbastanza naturale (giusto specificare “abbastanza” perché difficilmente, per scelta dei brand e per l’uso che si fanno delle foto su smartphone, i medi gamma tireranno fuori immagini con colori realmente flat). Non sono presenti tutte le modalità ed effetti che Xiaomi riserva alla fascia più alta (o anche medio alta) come il doppio video, effetti da film e la modalità “clona” e non è possibile scattare in raw mentre sono presenti le altre funzioni, come la modalità multizona, il focus peaking e la verifica dell’esposizione. Le immagini sono equilibrate, bilanciate anche di sera. Ho notato però una gestione delle luci non sempre ottimale, con un po’ di riflessi e lens flare che (a parità di inquadratura e scena) ad esempio non ho notato su Poco F5 Pro. La modalità notte è piuttosto efficace ma non aspettatevi miracoli.

Migliora sicuramente il livello di dettaglio rispetto al semplice punta e scatta ma ci sono margini di miglioramento. C’è però anche da dire che nella medesima fascia di prezzo (e talvolta anche in una fascia superiore) la concorrenza non fa necessariamente di meglio. La ultrawide, invece, è solo sufficiente e consigliabile prevalentemente in piena luce, perché con il favore delle tenebre il degrado è palese. Lo zoom è solo digitale e, di giorno, fino al 5x è accettabile (dipendentemente anche dal soggetto che immortalate, meglio se con contorni netti e con pochi dettagli fini). La fotocamera anteriore è nella media, non c’è niente di particolare da segnalare se non i soliti filtri e una certa difficoltà negli scatti serali. I video si possono girare fino al 4k a 30 fps, 1080p se si abilita la stabilizzazione elettronica, abbastanza efficace. Messa a fuoco precisa ma non sempre velocissima (e un po’ in difficoltà di sera). Anche in ambito video abbiamo prestazioni in linea con le aspettative.

Galleria fotografica

Prezzo e conclusioni

Al netto di offerte sul sito Poco (e anche su altre piattaforme online) Poco F5 esce con un listino di 429.90 € per la variante 8/256 e 479.90 € per la variante 12/256. Sono pochi? Sono tanti? Intanto Poco ha deciso, in occasione del lancio, di scontare moltissimo il dispositivo abbassando il prezzo a 379.90 € (8/256) e 399.90 € (12/256). Dimenticandoci offerte no IVA, cali fisiologici di prezzo e regali vari sui vecchi medi gamma potremmo anche azzardare a definire corretto il prezzo di listino del Poco F5 e addirittura molto vantaggiosa l’offerta lancio, che -come ben sappiamo- sicuramente rappresenta il prezzo che troveremo a lungo12 in rete. Ripeto, senza contare naturalmente i vecchi medi deprezzati (dopo tutto tra poco anche Poco F5 diventerà tale!). Ci sono cose che non ho amato dello smartphone, come ad esempio un touch and feel davvero poco consistente (anche se l’assemblaggio non ha problemi) e l’assenza di chiarezza sulla politica legata agli aggiornamenti, ma è anche uno smartphone molto veloce, con un discreto set di fotocamere e una gran bella batteria. Un telefono che sicuramente potremmo trovare intorno ai 300 euro (o forse addirittura sotto) e a quel punto sarà quasi un best buy.

 

 

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