Xiaomi e Google hanno creato due compatti top di gamma che ci hanno colpito, entrambi possono veramente dire la loro ed hanno finalmente delle dimensioni umane ed adatte a tutti.
Xiaomi 14 è l’ultimo arrivato, uno smartphone presentato al MWC di Barcellona che ha saputo subito stupirci per la sua completezza. Google Pixel 8 invece ha già qualche mese alle spalle ma non ha nulla da invidiare allo smartphone cinese. Quale scegliere? Scoprite tutto all’interno del nostro versus.
Estetica e Materiali
Xiaomi ha mantenuto la propria identità non stravolgendo il design di Xiaomi 13 e 13 Pro: Xiaomi 14 ne è la naturale evoluzione e la differenza più evidente risiede nel bump delle fotocamere, ora più ampio, per ospitare una sensoristica di alto livello. La qualità costruttiva è indubbiamente ai vertici ed il vetro posteriore -insieme al frame in metallo- donano un aspetto pregiato ed elegante. Se è vero che il design è soggettivo, non si può dire altrettanto della qualità di un prodotto e qui Xiaomi ha detto fatto un lavoro importante.
Google dalla sua parte ha migliorato la precedente versione, questo nuovo Pixel 8 ha un design riuscito con delle forme molto morbide ed un camera bump nella parte posteriore che lo caratterizza in questo mare di smartphone tutti uguali. La parte frontale vede come protagonista un display piatto molto valido e ben risoluto.
Batteria e connettività
Molti utenti avevano lamentato su Pixel 7 un andamento incostante della batteria, che sembrava offrire risultati accettabili in ambienti interni ma valori disastrosi in mobilità. Abbiamo usato a lungo Pixel 7, ed effettivamente non sapevi mai cosa aspettarti. C’erano momenti in cui il battery drain era insopportabile e non legato necessariamente a situazioni complesse come ambienti con scarso segnale. A volte bastava usare Telegram per assistere ad una vera e propria tragedia. Una situazione speculare si riscontrava in termini di connettività: chi aveva problemi di ricezione, chi difficoltà nel cambio cella (con conseguente surriscaldamento e drain), chi difficoltà con bluetooth e Wi-Fi. In mezzo a questi, c’era anche chi non riscontrava problemi così invalidanti. Io mi sono trovato in una situazione intermedia: se è vero che oggettivamente non avevo problemi di ricezione telefonica, i cambi cella in mobilità erano spesso lenti e anche la rete dati non era così stabile e performante.
Pixel 8, pur scaldando più del dovuto anche senza un utilizzo particolarmente impegnativo e nonostante abbia sostanzialmente lo stesso modem di Pixel 7, sembra aver avuto un intervento ai limiti del miracoloso da parte di Google. Nella peggiore giornata in assoluto, quasi tutta in 4G, con addirittura 2 ore di hotspot, mezz’ora di Android Auto wireless e un paio di spostamenti in auto, ho comunque superato le 4 ore di schermo. Se vi sembrano poche, considerate appunto l’utilizzo che ne ho fatto. Naturalmente è difficile, se non impossibile, andare ad isolare in toto il “merito” di questo miglioramento: sarà stato Android 14 o -effettivamente- Google è riuscita a metterci una pezza? Non è improvvisamente diventato un battery phone, ma sembra più prevedibile rispetto al passato, seppure non del tutto. Ci sono momenti, infatti, in cui sembra di rivedere una storia già vista, soprattutto nel consumo in standby in mobilità, ma in modo estremamente meno marcato, senza ripercussioni evidenti sul risultato finale, al termine della giornata. A proposito di 4G, la ricezione (con Unomobile, su rete Vodafone) è sempre stata buona, senza momenti di vuoto anche in viaggio e assolutamente in linea con gli altri dispositivi in mio possesso. Non è un campione come i Motorola o gli Honor, ma i problemi sembrano ormai un ricordo del passato. Le prestazioni del Wi-Fi sono in linea con iPhone 15 Pro Max. Pixel 8 supporta Wi-Fi 7, ma ovviamente è presto per questa tecnologia ed abbiamo potuto testare il Wi-Fi 6E a 6 GHz. Anche spostandomi nell’altra stanza le performance sono rimaste solide. Bluetooth stabile, senza disconnessioni. Pagamenti con NFC impeccabili.
Avevamo un po’ di timore, alla luce dei risultati altalenanti offerti dallo Snapgradon 8 Gen 3, per la presenza di una batteria da 4610 mAh. Xiaomi 14 non è un battery phone, ma a sera vi ci porta praticamente sempre, a meno che non stiate fuori tutto il giorno a fare lunghe sessioni foto e video ed ha una scarica costante della batteria, anche con uso più intensivo (al netto delle già citate fotocamere, che ovviamente rendono più energivoro lo smartphone). Ottima la gestione delle temperature: a differenza di altri smartphone che ho provato non molto tempo fa, non ho avuto nel quotidiano la sensazione che scaldasse più del dovuto. A favore di Xiaomi c’è da sempre la velocità di ricarica: 90W sono molti e consentono di caricare completamente lo smartphone in 31 minuti. Presente ovviamente la ricarica wireless a 50W. Non vi ho dato ancora dei numeri: a me non piace farlo, perché possono essere estremamente fuorvianti, ma indicativamente siamo tra le 4 e le 6 ore di schermo, dipendentemente dal vostro utilizzo, se siete all’aperto (quindi con massima luminosità del display) e se usate molto la fotocamera. Non è un’autonomia stellare (credo che lo Snapdragon 8 Gen 3 da questo punto di vista sia un piccolo passo indietro rispetto al predecessore) ma è comunque dignitosa.
Niente da dire sulla connettività: la ricezione è buona, non ho avuto difficoltà nemmeno in metro (dove ad esempio iPhone 15 Pro Max tendeva a switchare in 3G) e il comfort in chiamata è eccezionale. Il Wi-Fi ha una portata sopra la media ed offre ottime prestazioni. NFC che funziona ovviamente alla perfezione, come il bluetooth 5.4. Affidabile e performante su tutti i fronti. Forse si poteva fare leggermente meglio sulla ricezione (che comunque, come già detto, è buona) per arrivare ai livelli di altri competitors, ma sono davvero dettagli. Con Hyper OS arriva anche l’opzione per la “interconnettività” per migliorare l’integrazione con tablet e laptop Xiaomi, cercando di avvicinarsi per quanto possibile a quanto offerto da Apple (che però resta ancora imbattuta).
Display, vibrazione, audio e sensori
Tanta roba! Oltre ai numeri, che dicono tutto e niente, Xiaomi ha utilizzato un gran pannello, con un’ottima definizione (420 PPI), ben leggibile all’esterno e con una taratura dei colori molto accurata. Come sempre, via software è anche possibile settare minuziosamente la resa colore sulla base delle proprie esigenze ed anche sulla base dell’illuminazione ambientale, analogamente al True Tone di iPhone, con eccellenti risultati. Non mi stancherò mai di dirlo: il display è l’elemento distintivo che ci permette di interfacciarci con il telefono e deve essere curato almeno quanto il software, ed è quello che Xiaomi ha fatto. Anche la digitazione è scorrevole e priva di intoppi. Il display flat sicuramente aiuta tantissimo. Il chin di 1.71mm è probabilmente uno dei più sottili sul mercato.
La vibrazione è ottima e perfettamente integrata nel sistema, precisa, udibile ma non invasiva. Proprio il tipo di vibrazione che vorrei trovare su ogni smartphone. Il comparto audio è curato e c’è un miglioramento percettibile nei medi rispetto a Xiaomi 13. Unico piccolissimo neo è che il secondo speaker sembra avere leggermente meno corpo rispetto al principale, ma non lo noterete nell’uso di tutti i giorni ed i competitors non fanno sicuramente meglio. La sensoristica è completa, ci sono anche barometro e blaster ad infrarossi, il fingerprint è veloce e preciso (pure comodo da raggiungere grazie alle dimensioni dello smartphone). Xiaomi 14 è anche certificato IP68 ed offre una porta type C 3.2 con uscita video (non è invece presente una modalità desktop dedicata).
Reputiamo il display un aspetto fondamentale di un device: è l’interfaccia tra noi e il dispositivo, e come tale può enfatizzare una bella esperienza software come quella offerta da Google o frustrarla. Pixel 7 aveva un display da medio-base di gamma, senza infamia né lode, uno schermo che spesso troviamo anche in dispositivi che costavano la metà. Google sembra aver fatto tesoro delle segnalazioni degli utenti, offrendo un pannello che passa da 90 a 120 Hz, con una luminosità in HDR di 1400 nits e fino a 2000 nits di picco. Onestamente i 2000 nits di picco sono un molto relativi, poiché raggiungibili solo in casi praticamente impossibili da riprodurre nel quotidiano, ma al netto dei numeri è indiscutibilmente un buon pannello, quasi ai livelli (per citare uno smartphone che ci era piaciuto da questo punto di vista) di XIaomi 13. Il touch è molto preciso e la digitazione altrettanto affidabile, coadiuvata da un feed della vibrazione che resta sempre di alto livello. Rispetto ai vecchi pixel sembra essere stato tarato in modo differente, meno violento, ma la qualità del motorino di vibrazione è invariata e a me piace davvero tanto, oltre ad essere integrato impeccabilmente nel sistema, nei punti e nei momenti giusti. Bene anche l’audio stereo, un altro aspetto che su Pixel 7 ci aveva convinto a metà (un po’ troppo sbilanciato). Qui abbiamo una resa più equilibrata, nei limiti di quello che consente uno smartphone, con i suoi diffusori di piccole dimensioni.
E il fingerprint? Negli ultimi due anni Google ha fatto arrabbiare tanti utenti. Posso dire che finalmente i problemi sembrano rientrati. Sia chiaro, non parliamo di fingerprint di ultimissima generazione, con superficie ampia e numeri mirabolanti, ma di un lettore di impronta che fa il suo dovere, senza le anomalie che avevano caratterizzato la generazione precedente in condizioni di buio totale o eccessiva illuminazione. La compatibilità con gli screen protector è legata allo spessore del vetro temperato che andrete a mettere (come succede ad esempio con S23 e S23+, niente di nuovo), per cui consiglio un vetro sottile o una pellicola.
Foto e Video
Categoria sicuramente molto ambita, oramai gli smartphone si differenziano e si preferiscono soprattutto per le foto e per i video, all’interno del nostro video pubblicato su Youtube potete osservare più da vicino i due prodotti uno accanto all’altro.
Conclusioni Finali
Xiaomi 14 è forse un pelino avanti in questo confronto, ma dobbiamo sottolineare come Google abbia lavorato tantissimo sotto tutti gli aspetti, Pixel 8 si compra oggi a 599€ tramite alcuni siti e di conseguenza sono 300€ in meno rispetto a Xiaomi 14. Qual’è il vostro preferito? Fatecelo sapere attraverso il box dei commenti.