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L'FBI usa il pugno di ferro: utente obbligato a sbloccare l'iPhone tramite FaceID

La storia recente ha insegnato come il rapporto tra la legge ed i codici di blocco degli smartphone non sia mai stato particolarmente solido e concreto. L’avvento di nuovi metodi di sblocco, riconoscimento del volto o dell’iride in primis, aveva sollevato alcuni interrogativi riguardo alla loro eccessiva sicurezza in caso di crimini, impedendo alle forze della giustizia di poter accedere ai dati del dispositivo in oggetto. I lontani Stati Uniti, tuttavia, sembrano aver utilizzato il pugno di ferro, applicando una politica di tolleranza zero e obbligando un utente a sbloccare lo smartphone per accedere a tutti i dati.

L’FBI OBBLIGA L’INDAGATO A SBLOCCARE L’IPHONE CON IL FACEID

La vicenda accaduta in territorio statunitense può essere considerata come la prima in cui le autorità obbligano un utente terzo a sbloccare il proprio dispositivo con il fine di accedere ad informazioni sensibili. Grant Michalski, questo il nome dell’utente sotto indagine, è stato forzato dall’FBI ad utilizzare il proprio volto al fine di autorizzare lo sblocco del suo iPhone X tramite FaceID. Lo smartphone di Grant, sfortunatamente, risultò bloccato per troppo tempo e non fu possibile accedere all’ulteriore codice numerico necessario.

L'FBI obbliga un utente a sbloccare il proprio iPhone tramite FaceID
L’FBI obbliga un utente a sbloccare il proprio iPhone tramite FaceID | Evosmart.it
Escludendo alcune difficoltà legali, tuttavia, Michalski è stato ugualmente condannato per possesso di materiale pedopornografico ed, in aggiunta, ad incastrarlo sarebbero state alcune chat con minori – di cui una con un agente dell’FBI sotto copertura.

SÍ AL FACEID, NO ALLE PASSWORD

É necessario ricordare che i codici alfanumerici sono protetti dal Quinto Emendamento della Costituzione e, di conseguenza, il singolo non può essere forzato a svelare la propria password alle autorità. Il Quinto Emendamento, infatti, certifica il diritto della persona a non testimoniare contro sé stesso, fenomeno che si verificherebbe in caso di ammissione della sequenza di lettere e numeri a protezione del dispositivo. La situazione e la realtà dei fatti sarebbe differente analizzando lo sblocco tramite sensori biometrici dove, paradossalmente, l’Emendamento non sarebbe legalmente attuabile.
Violazione di privacy e di diritti umani oppure una mossa necessaria? Soltanto la propria opinione personale saprà dare una risposta a questo interrogativo che, di certo, si dividerà tra questi due pensieri opposti tra loro.

Via 9to5Mac

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