AndroidNovitàRecensioni Smartphone, Tab, PCVideo e Reviews

Recensione Vivo X90 Pro+: Belle foto, completezza e tanti rimpianti

Questo è anno felice per i top di gamma: in attesa di Honor Magic 5 Pro (ancora per poco) lo Snapdragon 8 Gen. 2 ha portato una bella aria nel panorama, grazie all’impeccabile mix tra potenza ed efficienza energetica. Un SoC riuscitissimo, al punto da far cedere Samsung che (pur in una variante leggermente personalizzata) ha abbandonato (temporaneamente?) l’uso del proprio SoC a favore di questo. Proprio per questa ragione, al momento della presentazione del Vivo X90 Pro (quello ufficialmente venduto nel nostro paese) la delusione è stata grande, poiché il fratellino, pur interessante, è palesemente ridimensionato rispetto al Pro+, con cui condivide di fatto soltanto la main camera da 1″. Il nostro amico Stefano però si è ricordato di noi e ci ha venduto questo splendido X90 Pro+, un prodotto su cui nutrire aspettative di un certo peso e -soprattutto- un vero top di gamma. Scopriamo se dovremmo avere o meno dei rimpianti per la mancata uscita in Europa.

Scheda tecnica
  • SoC: Qualcomm Snapdragon 8 Gen. 2 4nm, ISP dedicato Vivo V2
  • RAM:  12 GB LPDDR5X
  • Storage: 256 o 512 GB UFS 4.0 non espandibili
  • Display: 6.78″ AMOLED 120 Hz LTPO E6 QHD+ 1800 nits

Fotocamere:

  • Main 50 MP f/1.75 (Sony IMX989) da 1″ con OIS (23mm equivalenti)
  • Ultrawide 48 MP f/2.2 (Sony IMX598) (14mm equivalenti)
  • Tele 2.2x per ritratti 50 MP f/1.6 con OIS (Sony IMX758) (50mm equivalenti)
  • Periscopica 3.9x 64 MP f/3.5 con OIS (OV64B) (90mm equivalenti)
  • Anteriore 32 MP f/2.45 (Samsung S5KGD2)

Video 

    • 1080p 60fps (front), 8K 30fps (main), 4K 60fps (uw, tele)
  • Connettività: 2G/3G/4G/5G, Wi-Fi 6, hotspot, Bluetooth 5.3, NFC, Dual SIM
  • Sensori e porte: Sensore di gravità, Sensore impronta (under display), Bussola, Sensore di luce ambientale, Sensore di prossimità, speaker stereo, IR blaster, certificazione IP68, barometro
  • OS: Origin OS3 basata su Android 13 (patch di marzo 2023 al momento della recensione)
  • Batteria: 4800 mAh con ricarica a 80W, wireless 50W, wireless inversa a 10W
  • Dimensioni: 164.3mm x 75.3mm x 9.7mm
  • Peso: 221g

Unboxing 

La confezione comprende:

  • Il telefono
  • Cavo type C
  • Alimentatore 80W
  • Pellicola preapplicata sul display
  • Cover in plastica semirigida
  • Estrattore SIM

Estetica e materiali

Il design del Vivo X90 Pro+ può oggettivamente non piacere: a partire dalla scelta della pelle sintetica (di fatto, plastica) per il posteriore, passando per il bump delle camere così in evidenza e quella striscia centrale cromata che lascia un po’ il tempo che trova, sicuramente è un design che divide e non adatto a tutti. Per contro però la cura dei dettagli è da vero top di gamma e non ci sono dubbi, usandolo, che sia un dispositivo premium. Il peso è abbastanza importante (sopra i 220 grammi) ma è bilanciato.

Batteria e connettività

Vivo ha optato per una batteria da 4800 mAh (in due unità distinte), con una ricarica molto veloce (80W) anche wireless a 50W. L’autonomia è valutabile solo parzialmente, perché il firmware cinese di Vivo è molto aggressivo nella gestione del risparmio energetico e dei processi in background. Per avere notifiche in tempo reale infatti abbiamo dovuto disattivare un servizio di Vivo specifico. Utilizzando molto la fotocamera (cosa non improbabile visto il focus del dispositivo) ovviamente i consumi aumentano, ma lo Snapdragon 8 Gen. 2 si conferma un grandissimo SoC.

Quando si parla di connettività, soprattutto su dispositivi destinati ad altri mercati, bisogna naturalmente prestare molto attenzione. Ad esempio su questo Vivo X90 Pro+ manca il supporto alla B32 e al 5G mmWave, anche se personalmente con Iliad non ho avuto problemi di sorta. La ricezione è ottima. Bene anche Bluetooth e Wi-Fi, affidabilissimi. Funzionano anche i pagamenti con Wallet, essendo il dispositivo certificato Google. Purtroppo Android Auto non  funziona.

Display, vibrazione, audio e sensori

Il pannello montato su X90 Pro+ è un Samsung E6 da 6.78″ LTPO con risoluzione QHD+ e una luminosità di 1800 nits. Un pannello eccezionale sia nella resa colore che nella definizione. A dispetto dei 1800 nits di picco abbiamo notato comunque come all’esterno sia meno luminoso rispetto a S23 Ultra e Xiaomi 13 Pro. Potrebbe comunque dipendere dalla taratura del sensore di luminosità ed un aggiornamento potrebbe migliorare la situazione, che tuttavia non è problematica (ma è giusto segnalarlo).

Il motorino di vibrazione è molto buono e preciso, ma tarato (come ad esempio lo Xiaomi 13 Pro) in modo abbastanza soft. Da amante delle vibrazioni decise (soprattutto durante la digitazione) preferivo X80 Pro.

L’audio è molto buono, stereo, anche in cuffia (sia via bluetooth che con adattatore type C, non essendoci il jack audio). Interessante la possibilità di impostare un volume separato per ciascuna applicazione. Vivo si conferma molto attenta quando si parla di audio.

La dotazione di sensori e porte è completa, a partire dal fingerprint eccezionale in precisione e velocità di sblocco, ma abbiamo anche l’emettitore ad infrarossi e la type C 3.2 con uscita video  (senza un’interfaccia dedicata).

Software e Performance

Il capitolo software è complesso da affrontare, perché Origin OS 3 rispetto al software che Vivo propone in Europa (Funtouch) che ha una UI più snella ed essenziale (se vogliamo anche un po’ noiosa, pur aggiornata) offre un numero consistente di personalizzazioni, ha una cura dei dettagli maniacale, le funzionalità sono tantissime ed è fluida, molto fluida. La presenza di bloatware è estesa ed invadente, ma non è una novità nei firmware pensati per il mercato cinese. Fortunatamente sono app disinstallabili. Buona parte dei servizi offerti da Vivo su Origin OS purtroppo non sono disponibili qua in Italia.  La lingua italiana è presente ma con traduzioni approssimative (in realtà è già sorprendente che Vivo inserisca il supporto multilingua su interfacce pensate per il mercato interno).

Il launcher permette di personalizzare addirittura il raggio di curvatura di widget ed icone, ha una modalità per l’integrazione del meteo con lo sfondo e sono presenti tantissimi widget molto molto belli. Per me è una delle migliori interfacce che si possano trovare su uno smartphone, al netto di alcune peculiarità dovute, lo ripetiamo, al target a cui è destinato X90 Pro+, molto distante come gusti ed esigenze dall’utenza occidentale. Per un’analisi più approfondita (potrei allegare una serie di screenshot, ma difficilmente renderei bene l’idea, consiglio di guardare la videorecensione sul nostro canale, dove dedichiamo un capitolo proprio all’interfaccia. I servizi Google non sono preinstallati, ma basta scaricare Gmail dall’App Store di Vivo ed in automatico il sistema si offrirà di installarli. Android Auto e l’assistente Google però continueranno a non funzionare.

Come anticipato, Origin OS è un software fluidissimo,  aiutato naturalmente dal SoC che è molto potente e supportato da animazioni morbide e piacevoli. Anche le temperature sono sempre moderate: Vivo ha inserito un sistema di dissipazione molto ampio ed efficace.

Foto e Video

Il comparto fotografico di Vivo è senza se e senza ma il reparto su cui l’azienda ha puntato maggiormente. Continua la collaborazione (proficua) con Zeiss, che non si è limitata a fornire il logo o qualche algoritmo software. Si parla anche di una collaborazione che riguarda le lenti, che godono del trattamento antiriflesso T*.

Il set di fotocamere è davvero completo: una main camera da ben 1″ (lo stesso IMX989 visto anche su Xiaomi 12S Ultra e Xiaomi 13 Pro), una ultrawide da 48 MP, una lente dedicata ai ritratti da 50 MP (50mm equivalenti) ed infine uno zoom periscopico da 90mm equivalenti (3.9x). Più standard e non eccezionale invece la frontale da 32 MP. Se vogliamo essere precisi e puntigliosi, non sarebbe dispiaciuto un vero zoom ottico 10x come su S23 Ultra.

Inutile girarci intorno, le fotografie sono eccezionali in ogni situazione di luce con tutti gli obiettivi, sebbene la ultrawide di notte sia forse un pochino più rumorosa del dovuto. Le modalità di scatto sono numerosissime, ci sono preset adatti per qualsiasi gusto e Zeiss ha sicuramente dato un contributo visibile. Come sui predecessori, anche qui è possibile scegliere tra una resa colore più vibrante ed una più naturale, per chi ama una resa fotografica più vicina alla realtà. Tante anche le opzioni per i ritratti, con la possibilità di simulare in modo assolutamente verosimile alcuni obiettivi storici di Zeiss come ad esempio il Biotar e il suo fantastico bokeh. Molto bene anche i video, che includono una modalità cinematografica e il supporto al Dolby vision. Nei video è presente una chicca, ossia la presenza di filtri applicati in tempo reale che emulano alcune tipologie di pellicola. Per i creators non manca la modalità VLOG, anch’essa con tanti filtri e dei preset con una spiegazione (in italiano) di ciascun effetto. Davvero notevole. Immancabile la modalità bellezza sia nelle fotografie che nei video, una funzionalità tipicamente asiatica che fa sembrare tutti delle meravigliose geishe.

Ci sarebbero altre mille modalità di cui parlare, non basta purtroppo una recensione: ad esempio, è presente una funzione pensata per fotografare gli edifici ed i paesaggi, come l’effetto miniatura (per far sembrare più piccoli gli oggetti in relazione al paesaggio) o la correzione in tempo reale della distorsione degli edifici, non mancano nemmeno superluna, rilevamento automatico del treppiede, l’esposizione lunga, lo slowmotion a 240fps ed il ritratto di gruppo.

La anteriore, come già detto, sulla carta è la camera meno interessante ed anche nella resa finale è così. I selfie non sono brutti, anzi, ma diciamo chiaramente che Apple e soprattutto Samsung garantiscono risultati più apprezzabili con i rispettivi flagship.

In generale, comunque i risultati sono incredibili, anche nel punta e scatta, in ogni situazione. Probabilmente il miglior camera phone (valutato nella sua interezza) che si possa trovare.

Galleria fotografica

Prezzo e conclusioni

Il capitolo sul prezzo (essendo un prodotto disponibile solo in importazione) è complesso da affrontare. Diciamo che il prezzo su strada è poco superiore ai 1000 euro, non un prezzo popolare ma (anche tenendo conto dell’assenza di supporto tecnico e della presenza di una garanzia limitata ai capricci del rivenditore) che sembra adeguato a quello che offre lo smartphone, davvero uno dei più completi sul mercato con il suo comparto fotografico straordinario ed il software curatissimo, che piaccia o meno. Lo consiglierei? Bisogna essere consapevoli dei limiti che inevitabilmente ci sono nello scegliere uno smartphone destinato ad un mercato diverso dal nostro, in primis Android auto e l’impossibilità di usare l’assistente Google. Valutate voi. Se cercate un camera phone pazzesco ma anche piacevole da utilizzare nel quotidiano e non avete bisogno di ciò che lo smartphone non può offrire, dategli una chance: non vi deluderà. Resta l’amarezza di non vendere uno smartphone del genere nel nostro mercato, uno smartphone che avrebbe potuto mettere in dubbio le certezze della concorrenza. Rimane la speranza un giorno di vedere invece un Vivo con una versione globalizzata di Origin OS al posto della Funtouch.

 

 

Questo sito utilizza cookies per migliorare la tua esperienza. Puoi modificare quando vuoi le tue preferenze. Accetto Leggi di più