Recensione Umidigi Z2
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RECENSIONE| Umidigi Z2: l’imitazione dei maestri

In un contesto storico di smartphone anonimi e senza alcuna originalità estetica, UMIDIGI Z2 rappresenta un punto di svolta sia per l’azienda che per il mercato. Il turbolento passato della casa cinese, tuttavia, riuscirà a conquistare nuovamente l’ormai mancata fiducia degli utenti?

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[toggles title=”UMIDIGI Z2 – SPECIFICHE TECNICHE”]

PROCESSORE: MediaTek MT6763;
GPU: Mali G71;
SISTEMA OPERATIVO: Android 8.1.0 – patch di sicurezza aggiornate al 5 Maggio 2018;
DISPLAY: 6.2″ IPS FullHD+ (2246*1080 pixel) in formato 19:9;
MEMORIA RAM: 6 GB LPDDR4X;
MEMORIA ROM: 64 GB (espandibili tramite microSD fino a 256 GB);
FOTOCAMERA POSTERIORE: 16 megapixel f/2.0 + 8 megapixel f/2.0 – video in FullHD
FOTOCAMERA ANTERIORE: 16 megapixel + 8 megapixel;
DIMENSIONI: 153.4 x 74.4 x 8.3 mm;
BATTERIA: 3850 mAh;
NFC: non presente;
EXTRA: sensore impronte digitali (posteriore), sblocco tramite volto

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UNBOXING

UMIDIGI Z2 viene fornito in una confezione minimale ed elegante. Al suo interno, oltre allo smartphone, troviamo:

  • caricatore da parete con output a 9V/2A;
  • cavo USB-USB type-C di colore rosso;
  • dongle jack audio 3.5 mm;
  • cover protettiva con texture in similpelle;
  • tool di estrazione vano SIM – microSD;
  • manualistica utente

VIDEORECENSIONE

DESIGN E COSTRUZIONE

UMIDIGI Z2 ha un fascino interessante, riuscendo a catturare l’attenzione di molti sguardi: il design, finalmente, rompe gli schemi convenzionali degli ultimi anni, cercando di spostare l’attenzione su qualcosa di “nuovo”. Le linee e gli stilemi, comunque, sono stati palesemente ispirati dalla concorrenza, facendo scadere l’aspetto estetico come una banale copia di altri smartphone concorrenti. L’esempio più evidente è legato alla back cover, realizzata cercando di simulare un gradiente di colore, con tonalità che spaziano dal viola fino al ciano.

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Una back cover che attira gli sguardi. Originalità: no, grazie! | Evosmart.it

La finitura lucida, per quanto visivamente gradevole, risulta essere molto delicata e, sfortunatamente, righe e segni di usura firmeranno inevitabilmente la scocca posteriore.
L’azienda ha preferito mantenere un alto profilo riguardo ai materiali, utilizzando vetro per il pannello frontale e posteriore ed acciaio per il frame laterale. Si tratta, ovviamente, di un passo in avanti notevole per il brand, legato storicamente a dispositivi qualitativamente scarsi.
Tuttavia, per quanto apprezzabile, l’impegno applicato non è sufficiente: il tasto “Volume Su” relativo al bilanciere del volume, infatti, non restituisce alcun feedback di ritorno alla pressione, rimanendo bloccato a filo con la scocca. É bene precisare che questa problematica potrebbe essere limitata soltanto al dispositivo in test e, di conseguenza, deve essere intesa più come una precisazione che come un’accusa.

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Bene i materiali, meno la qualità costruttiva | Evosmart.it

Il lettore di impronte digitali trova spazio nel posteriore, idealmente allineato alle due fotocamere. La velocità di riconoscimento non è da riferimento, garantendo prestazioni di sblocco lontane dalla concorrenza. Il posizionamento non garantisce un utilizzo comodo ed immediato e, sfortunatamente, si confonde spesso il sensore con le fotocamere stesse.
Sorprendente, invece, la presenza dello sblocco tramite volto, feature non comune su smartphone di questa fascia di prezzo. Il funzionamento generale è sincero, riuscendo a svolgere i suoi compiti in tempi piuttosto contenuti. L’unica riserva riguarda l’affidabilità che, in sistemi poco collaudati come questo, potrebbe riservare sorprese non piacevoli.

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Un posizionamento sbagliato, peccato! | Evosmart.it

UMIDIGI Z2 rimane aggiornato con le ultime novità e tendenze, trascinando con sé la più recente USB type-C. Per quanto non strettamente necessaria, si tratta di una presenza apprezzabile che, fortunatamente, limiterà l’obsolescenza di questo smartphone in previsione futura.
Il jack audio da 3.5 mm rimane il grande assente e, per quanto si tratti di una scelta opinabile, risulta essere in linea con la maggioranza dei brand concorrenti. Ovviamente, come tradizione ha insegnato, l’azienda ha optato per l’inserimento di un adattatore di media lunghezza che, per quanto non comodissimo, svolge i suoi compiti in maniera affidabile.

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L’ingrato destino toccherà anche a voi | Evosmart.it

Le dimensioni generali sono piuttosto abbondanti ma, grazie alle forme arrotondate e alla curvatura posteriore, l’utilizzo è confortevole anche dopo lunghi periodi. Il peso si attesta intorno ai 165 grammi e, fortunatamente, sono ben distribuiti su tutta la superficie.

DISPLAY

La casa cinese ha preferito mantenere un profilo conservativo, adottando l’ormai ovvia soluzione del notch per questo Z2. Nonostante si tratti di una strategia odiata da molti utenti, questa scelta permette di donare un tocco di modernità e di eleganza al dispositivo.
Il pannello utilizzato è un 6.2 pollici IPS FullHD+ in formato 19:9, allineandosi ancora una volta alla concorrenza. Lo screen-to-body ratio, tradotto letteralmente come rapporto tra superficie dello schermo e cornici, raggiunge il 90% e, senza dubbio, si tratta di un dato sorprendente considerata la fascia di prezzo.

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90% di screen-to-body ratio. Non credo sia necessario aggiungere altro | Evosmart.it

La qualità restituita e la fedeltà cromatica raggiungono ottimi livelli, a tal punto da fare associare questo smartphone ad una categoria superiore. Trattandosi di un pannello IPS gli angoli di visuale non sono da riferimento ma, nel complesso, sono ben più che accettabili. L’assenza di un filtro per la luce blu, sfortunatamente, risulta essere una grave mancanza che potrebbe penalizzare l’utilizzo nelle ore più buie. Un aggiornamento software con questa aggiunta sarebbe gradito, fermo restando che altri brand permettono di utilizzare questa funzione già da tempo.

UI E PRESTAZIONI:

Piuttosto che lanciarsi nel vuoto nel tentativo di realizzazione di una interfaccia proprietaria, UMIDIGI ha preferito affidarsi ad una soluzione più classica e sicura. La versione del robottino verde installata è la recente 8.1.0 che, per quanto apprezzabile, viene penalizzata dalle patch di sicurezza aggiornate al 5 Maggio 2018.

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Recente la versione Android, non altrettanto le patch di sicurezza | Evosmart.it

Il software potrebbe essere definito (quasi) come stock, eccezion fatta per alcune applicazioni installate sugli smartphone con il sottoscocca targato MediaTek. Il riferimento, assolutamente non casuale, riguarda le app “FileManager“, “Flashlight“, “Musica” o “Registratore Suoni” e, per quanto utili, si trascinano il peso di una grafica troppo datata. Il gestore dei file, ad esempio, sembra essere rimasto fermo allo stile di Android Gingerbread e, onestamente, si sarebbe potuto dedicare maggiore impegno a questi dettagli.
L’utilizzo quotidiano è soddisfacente e, nonostante un hardware non spiccatamente prestante, non si inciampa mai in lag o drop frame tra le varie schermate dell’interfaccia. Il lavoro svolto dai 6 GB di memoria RAM è apprezzabile, permettendo di mantenere in memoria un numero piuttosto importante di app senza necessità di ricaricamenti. Il multitasking, semplice e di immediato utilizzo, porta con sé un grande limite: il tasto relativo alla chiusura di tutte le applicazioni, infatti, compare solo risalendo fino alla prima app aperta, rendendo la funzione scomoda e poco raggiungibile.

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Un multitasking “familiare”, ma con un limite | Evosmart.it

L’interfaccia, come prevedibile, non è stata ottimizzata prevedendo l’ingombro della notch e, di conseguenza, durante l’utilizzo si verificano problematiche poco piacevoli. A causa dello “spazio rubato” dalla tacca, infatti, le icone di notifica delle applicazioni non vengono riportate nella barra superiore, costringendo l’utente a dovere abbassare la tendina assiduamente. In aggiunta, l’impaginazione dei toggles rapidi si sovrappone ad altri elementi grafici, comportando l’apertura di applicazioni o funzioni indesiderate.
Ma non è finita. Andando ad interagire con il volume, il testo relativo verrà tagliato; app come YouTube non permettono lo zoom-in per la visualizzazione di contenuti a tutto schermo e, ancora, nella schermata relativa alle Stories di Instagram buona parte delle funzioni vengono nascoste o sovrapposte ad altri elementi. Si tratta, ovviamente, di problematiche non particolarmente limitanti e risolvibili tramite futuri aggiornamenti software.

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Notch estetica. Ottimizzazione software zero | Evosmart.it

Se le prestazioni all’interno dell’interfaccia risultano essere interessanti, lo stesso discorso non si può estendere al reparto gaming che, al contrario, mostra limiti evidenti. La GPU integrata è una Mali G71 che, durante i test, non ha consentito una riproduzione fluida di titoli pesanti quali Asphalt 9 o Real Racing 3. La situazione migliora vistosamente con giochini più leggeri come Stack o simili ma, in linea generale, non dovete avere alcuna pretesa.

MULTIMEDIA E FOTOCAMERA

Il contesto storico degli anni recenti ci ha insegnato ad apprezzare ed elogiare l’utilizzo del doppio sensore fotografico, nella maggior parte dei casi utile ad ottenere scatti più creativi ed interessanti. Cercando di cavalcare l’onda di questo trend, la casa cinese ha deciso di integrare una doppia fotocamera anche su questo Z2 anche se, sfortunatamente, si può ricollegare solo ad una mera e sbagliata mossa di marketing.
Il sensore principale arriva a sfiorare la risoluzione dei 16 megapixel con apertura focale f/2.0 mentre il secondario dimezza la risoluzione mantenendo la stessa apertura focale.

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Doppia fotocamera che si confonde per doppia “mossa di marketing” | Evosmart.it

La qualità generale è interessante e, ovviamente, gli scatti migliori vengono regalati in diurna o in condizioni di ottima illuminazione. Il livello di dettagli è apprezzabile mentre il rumore fotografico viene limitato al minimo, non evidenziando disturbi nemmeno ai bordi dell’immagine. Presente all’appello l’HDR che, però, non è automatico, rimanendo indietro rispetto alla concorrenza. Il funzionamento è concreto e, in linea di massima, permette di andare a migliorare e bilanciare l’esposizione generale dello scatto. Alcuni colori, almeno per mio gusto, vengono saturati eccessivamente, finendo per restituire scatti troppo artificiali e lontani dalla realtà dei nostri occhi.

Scatto senza HDRScatto con HDRScatto senza HDRScatto con HDR

Le immagini ottenute con scarsa illuminazione non raggiungono la sufficienza, trascinandosi il peso di un rumore fotografico non tollerabile e una definizione generale impastata. Questa valutazione risulta essere curiosa scoprendo la vera funzione del secondo sensore promessa dall’azienda, delineato come aiuto per catturare maggior luce negli scatti in notturna. La triste realtà conferma che la differenza non esiste e, anzi, gli scatti ottenuti sono esattamente gli stessi.

L’interfaccia della fotocamera è spoglia e, a tratti, poco intuitiva: lo switch tra la modalità “Immagine” e “Video” avviene tramite un semplice slide mentre, per accedere ad altre modalità quali “Panoramica” o “Bokeh” è necessario entrare in una schermata dedicata. Citando la funzione “Bokeh” è necessario precisare che si tratta di una funzione software realizzata nelle peggiore delle loro possibilità: l’effetto sfocato, infatti, viene riprodotto simulando una maschera di livello circolare, effetto utilizzato e criticato anni fa. Meglio dimenticarlo, questo è certo.
Le impostazioni, oltre alla gestione della risoluzione dello scatto, prevedono la possibilità di scelta delle scene o, ancora, la gestione degli ISO o del bilanciamento del bianco.

La moda del doppio sensore fotografico viene ripresa anche frontalmente, mantenendo un ibrido da 16 megapixel per la principale + 8 megapixel per la secondaria. La qualità restituita è buona, conservando un livello di dettagli apprezzabile e garantendo una corretta esposizione generale.

AUDIO

La simmetria potrebbe ingannare l’occhio ma, sfortunatamente, lo speaker di sistema posizionato nel lato inferiore è singolo. Una valutazione generosa permette di attribuire la sufficienza alla qualità di questo altoparlante che, ahimè, non regala alcuna emozione durante l’ascolto. Il volume è particolarmente alto e, oltre la soglia del 60%, le distorsioni audio iniziano a danneggiare la già non-alta qualità.

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Speaker singolo, qualità “meh” | Evosmart.it

La riproduzione delle basse frequenze è assente mentre le medie e le alte frequenze rimangono confuse e poco definite. Apprezzabile la regolazione software del volume, sempre precisa ed accurata.

RICEZIONE E PARTE TELEFONICA

La risposta all’interrogativo sulla banda 20 è presto detta: Z2 ne è provvisto. La ricezione, durante i test, non è stata causa di alcuna problematica, riuscendo a mantenere il segnale in situazioni e luoghi difficili.

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Tutto nella media. E va bene così | Evosmart.it

Le valutazioni sono state effettuate con una SIM TIM e, ovviamente, i risultati possono variare a seconda dell’operatore considerato. L’audio restituito dalla capsula auricolare è chiaro e cristallino ma il volume, per quanto bilanciato, risulta essere leggermente basso.

AUTONOMIA

Il reparto autonomia è, senza dubbio, uno degli aspetti più sorprendenti di questo UMIDIGI Z2. La batteria montata è un’unità da 3850 mAh e, grazie al processore poco energivoro, consente di ottenere dati eccellenti. I miei test hanno permesso di totalizzare 6 ore e 20 minuti di schermo acceso, rimanendo al netto di un 15% residuo.

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Autonomia top grazie al processore MediaTek | Evosmart.it

L’utilizzo, ovviamente stressante per capirne le vere potenzialità, ha previsto circa quattro ore di fruizione di contenuti tra YouTube e Netflix, oltre al classico uso social e ad una casella mail in push continuo. Tutti i dati riportati si intendono senza utilizzo di risparmio energetico che, comunque, è attivabile manualmente oppure automaticamente al raggiungimento del 15% o del 5% di autonomia.

CONCLUSIONI

UMIDIGI Z2 non è perfetto, ma sincero. Non ha un’abito originale e, nel limite del possibile, cerca di prendere ispirazione qua e là dai suoi maestri irraggiungibili. Il notch rimane un elemento più decorativo che funzionale e, sfortunatamente, alcuni limiti collegati sono davvero fastidiosi durante l’utilizzo quotidiano.
L’azienda cinese ha un passato turbolento alle sue spalle, segnato da prodotti di dubbia qualità e inferiori se paragonati alla concorrenza. Ovviamente, nessuno potrà garantire voi che questo Z2 riesca a cambiare le carte in tavola, soltanto un utilizzo prolungato potrà certificare questo cambiamento.
La certezza è che tutti meritano una seconda possibilità. Per UMIDIGI è arrivato il momento di mettere ordine nella confusione, sperando sia ancora in tempo per riparare alle sue precedenti cadute. Se riuscirà a dimostrare il suo cambiamento, per l’azienda sarà un nuovo inizio. In caso contrario, fine dei giochi.

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2 commenti

AustJeozy 31 Maggio 2019 at 16:32

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RandSop 19 Luglio 2019 at 23:40

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