Nuova comparazione tra i più importanti assistenti vocali
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Nuovi test indicano Google Assitant come il miglior assistente vocale

I principali assistenti vocali attualmente disponibili, sono stati messi alla prova in un nuovo test. Questo test contiene ben 4952 domande e per ogni risposta sono stati considerati ben cinque parametri diversi:

  • se si ottiene una risposta verbale
  • se la risposta proviene da un database come Knowledge Graph
  • se la risposta proviene da una fonte di terze parti come Wikipedia
  • se l’assistente non riesce a capire la domanda
  • se l’assistente capisce la domanda, ma sbaglia a dare la risposta

Questo test coinvolge quattro assistenti vocali diversi e tutti sono stati interpellati in lingua inglese. Gli assistenti vocali in questione sono: Alexa, Cortana sullo speaker Invoke, Google assistant nelle sue varianti su smartphone e su Google Home, ed infine Siri.

Nel complesso il vincitore finale è risultato essere l’assistente vocale di Google nella sua variante tascabile. Di fatto Google Assistant ha tentato di rispondere al maggior numero di domande rispetto ai suoi concorrenti e ha avuto la maggior percentuale di risposte corrette. Cortana su Invoke ha ottenuto la seconda posizione, Google Assistant sullo speaker smart di Google ottiene la terza posizione, seguito da Alexa e con Siri come fanalino di coda avendo ottenuto tra tutti il risultato peggiore.

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[blockquote style=”1″]GOOGLE ASSISTANT OTTIENE, TRA TUTTI GLI ASSISTENTI VOCALI ESAMINATI, I RISULTATI MIGLIORI NEL SIRI DOPO ANNI DI SCARSA INNOVAZIONE SI RITROVA A DOVER RINCORRERE GLI AVVERSARI [/blockquote]

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Rispetto ai risultati dell’anno scorso Cortana ha ottenuto un miglioramento nella percentuale di risposte corrette, passando dal 86% del 2017 al 92.1% del 2018. Google Assitant nella variante per smartphone invece non era presente nello studio dell’anno scorso, mentre Alexa è peggiorato, ma ottenendo un’aumento di tentativi di risposte pari a quesi tre volte rispetto all’anno scorso.

Per quanto riguarda le domande la cui risposta è risultata completamente sbagliata, Cortana ha avuto la minor percentuale di risposte sbagliate, con entrambe le varianti dell’assistente di Google a seguire. Tanto Cortana quanto Google Assistant hanno ottenuto una percentuale di risposte sbagliate ben al di sotto del 1%. Dall’altra parte invece Alexa è peggiorata passando dal 1% al 3%. Infine Siri è peggiorata ancora rispetto all’anno scorso superando di poco la soglia del 3% di risposte sbagliate.

La versione mobile di Google Assistant ha risposto tramite fonti di terze parti nel 50% dei casi, ottenendo la percentuale maggiore. Al contrario Alexa ha sfruttato fonti di terze parti meno rispetto tutti gli altri assistenti. Cortana è l’unico che ha visto questo valore scendere rispetto all’anno precedente. Siri ha risposto tramite fonti terze nel 20% dei casi, ottenendo così il maggior aumento in questa categoria.

Per quanto riguarda le risposte ironiche, il più spiritoso è risultato essere Alexa, seguito da Siri che però ha avuto un grosso calo rispetto all’anno scorso.

Per quanto questi risultati possano non essere particolarmente indicativi per noi, visto che riguarda i paesi di lingua anglo-sassone e Alexa non è nemmeno disponibile in italiano, è chiaro come Siri, per quanto sia stato tra i primi ad arrivare, stia continuamente perdendo contatto rispetto ai suoi concorrenti. I problemi di Siri probabilmente sono da individuare: sia nella volontà di Apple nel preservare la privacy dei propri utenti, sia in una difficoltà interna nel decidere sul da farsi per poter migliorare il proprio assistente vocale. A poco sono serviti i cambiamenti volti ad aprire Siri alle app di terze parti, dato che comunque le capacità di apprendimento sono rimaste scarse e limitate.

Come risponderà Apple alla prossima WWDC? Si limiterà a guardare i propri avversari allontanarsi sempre di più o proporrà delle novità interessanti anche per Siri?

Intanto l’assitente di Google dopo essere arrivato finalmente in italiano è sbarcato anche su Google Home e Home mini. Con un HomePod zavorrato dai limiti di Siri, con a disposizione attualmente la sola lingua inglese, la strada per Apple nel mercato degli smart speaker si fà sempre più in salita.

Via: [ot-link url=”https://www.phonearena.com/news/Google-Assistant-is-the-smartest-virtual-personal-assistant_id104474″]phonearena.com[/ot-link]

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