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Apple potrebbe limitare l’uso di ChatGPT e altre IA tra i suoi dipendenti

In seguito al lancio recente dell’app ufficiale ChatGPT per iPhone e iPad da parte di OpenAI, Apple sembra aver optato per un approccio cautelativo, limitando l’uso dell’app e altri strumenti di IA generativi di terze parti tra i propri dipendenti.

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Apple preoccupata dall’IA, quella degli altri

L’azienda di Cupertino, così come Samsung, ha espresso preoccupazioni sulla potenziale divulgazione di dati riservati attraverso queste applicazioni. In un documento interno, Apple avrebbe inoltre sconsigliato l’uso di Copilot di GitHub, app di Microsoft che automatizza la scrittura del codice.

Da un lato, ci sono crescenti preoccupazioni per la mancanza di regolamentazione e i potenziali rischi dell’IA, dall’altro lato, le aziende temono la possibile divulgazione di informazioni riservate attraverso l’uso dei chatbot da parte dei propri dipendenti.

Apple è nota per la sua rigida politica sulla sicurezza e sulla privacy dei dati dei consumatori. L’azienda, tra le prime a introdurre un assistente vocale, SIRI, nel 2011, è rimasta leggermente indietro rispetto ad altri assistenti vocali a causa della sua politica di privacy che conserva la maggior parte dei dati degli utenti sul dispositivo, anziché su server esterni.

Nonostante ciò, l’interesse di Apple per l’IA generativa rimane alto. Sembra che sia in fase di sviluppo un modello di linguaggio generativo proprietario, sotto la guida di John Giannandrea, ex Google.

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