La serie T di Xiaomi ha ormai qualche anno alle spalle e nel corso del tempo si è evoluta: dapprima esclusivamente budget phone, col tempo ha -piano piano- migliorato sensibilmente scheda tecnica e user experience, pur con qualche piccolo compromesso. Stavolta, però, Xiaomi sembra fare sul serio con un 14T Pro che promette scintille!
Unboxing
La confezione comprende:
- Il telefono
- Estrattore SIM
- Cavo USB
Estetica e Materiali
Erano già trapelati alcuni render, che mostravano un design abbastanza anonimo e una sensazione forse quasi cheap: fortunatamente, una volta preso in mano, tutto cambia. E’ vero, non vincerà il premio del telefono più bello del mondo, ma è piacevole, non troppo grande, solido ed eccellente al tatto. Il frame in lega metallica e la finitura posteriore opaca in vetro lo rendono premium quanto basta e molto, molto vicino ad un top di gamma. Non sfigura certo davanti a un S24 Plus (che è probabilmente il concorrente più diretto) e fa piacere (dopo un 13T Pro che invece era meno convincente nel touch and feel) che Xiaomi abbia voluto realizzare un dispositivo elegante e gradevole. La certificazione IP68 completa quello che è un dispositivo concreto e realizzato bene.
Batteria e connettività
Xiaomi ha fatto un mezzo miracolo: la capacità è di 5000 mAh, quindi piuttosto standard, ma l’autonomia mi ha sorpreso. Ho apprezzato particolarmente la gestione energetica in più scenari: non ci sono ambiti di utilizzo o situazioni dove il drain è più evidente. Ovviamente all’aperto la luminosità del display sempre al massimo (o quasi) incide sul risultato finale, ma si tratta di uno smartphone che difficilmente si esaurirà prima di sera. A questo si aggiunge la ricarica a 120W, che permette di ricaricare lo smartphone nel tempo di una doccia, ed anche la ricarica wireless a 50W: questo significa che in circa 45 minuti potrete caricare lo smartphone). Il caricatore andrà però acquistato separatamente.
La connettività, oltre che al modem integrato nel SoC, è affidata anche ad un chip proprietario di Xiaomi. La ricezione è ottima, prende bene dappertutto, la rete dati molto veloce ed anche il Wi-Fi 7 è prestante e molto stabile. Nessun problema con NFC e Bluetooth, né con Android Auto (anche cablato). Non manca la e-SIM.
Display, vibrazione, audio e sensori
Bellissimo il display scelto da Xiaomi, che ha come unica mancanza quella di non essere un display LTPO. Poco male: molto definito, non enorme (6.67″ sono una diagonale gestibile), refresh fino a 144 Hz e una luminosità di picco di 4000 nit. Come sapete, noi non siamo amanti di questi numeri impressionanti e preferiamo darvi una sensazione sul campo, che in questo caso non smentisce la scheda tecnica. Un pannello ben tarato, un digitalizzatore preciso, luminosità elevata e tanta piacevolezza d’uso. ll PWM dimming a 3840 Hz favorisce il riposo della vista anche con uso intenso. Il display, come sempre, è gestibile tramite le impostazioni di Hyper OS. L’interazione col display è resa ancora più piacevole dall’ottimo feedback di vibrazione, preciso e netto, all’altezza dei top di gamma e migliore -ad esempio- di quello offerto da Samsung. Anche l’integrazione tra vibrazione e sistema è ottima. L’audio è di buona qualità, corposo quanto basta. In chiamata è confortevole. Ovviamente gli speaker sono stereo.
Il fingerprint si comporta bene: non ha problemi e non soffre né il buio né la luce intensa. Xiaomi non dichiara se si tratti di un fingerprint ultrasonico o meno, ma propenderei per il fingerprint ottico. Il sensore di prossimità è virtuale (come tanti smartphone degli ultimi anni, da tanto tempo non è prerogativa di Xiaomi) ma non vi preoccupate: funziona bene, i vocali vanno regolarmente in capsula e pure le chiamate sono senza intoppi.
Software e Performance
Hyper OS è un sistema operativo maturo, stabile, affidabile: non abbiamo riscontrato bug o incompatibilità, sulla falsariga dell’esperienza d’uso che sto avendo con Xiaomi 14 Ultra (uno dei miei smartphone personali). Un sistema operativo che non è mutato esteticamente nel tempo ma che offre un numero di servizi e funzionalità invidiabile. Non è ancora possibile usare un launcher di terze parti senza rinunciare alle gesture ed anche l’installazione di icon pack propri è molto complessa (speriamo che Xiaomi apra un po’ a questo genere di personalizzazione), ma lo store dei temi è ben fornito e probabilmente troverete qualcosa di vostro gradimento. Se avete altri dispositivi di Xiaomi potrete godere di un buon livello di integrazione, soprattutto con il tablet dell’azienda. Avendo anche Xiaomi Pad 6 mi capita di utilizzare le funzioni di interconnettività di Hyper OS. Xiaomi 14T Pro avrà 4 major e 5 anni di patch, un tempo che ritengo congruo.
Le memorie UFS 4.0 (fino a 1TB) e le RAM LPDDR5X sono molto veloci e lo smartphone, di conseguenza, è fluido e reattivissimo. Xiaomi ha fatto un ottimo lavoro di alleggerimento con Hyper OS e si riflette ampiamente sulle performance di questo smartphone. Il SoC montato è il Mediatek Dimensity 9300+, un SoC di fascia molto alta che già avevo avuto modo di utilizzare sul Vivo X100 Pro, con grande soddisfazione. Punto di forza di questo SoC è il rapporto tra performance e consumi. Il telefono non scalda mai, segno che il sistema di dissipazione di Xiaomi funziona.
Visto che si parla moltissimo di AI in questo periodo, potrà sorprendervi che non abbiamo menzionato funzionalità specifiche: queste arriveranno a brevissimo (tra pochi giorni) ed integreremo la recensione non appena riusciremo a provarle a fondo. Desiderate un articolo dedicato alla AI di Hyper OS? Fatecelo sapere!
Le funzionalità promesse sono, oltre a quelle di Google (Gemini e “Cerchia e Cerca”):
- AI Interpreter
- AI Notes
- AI Recorder
- AI SubtitlesAI Film
- AI Image editing
- AI Portrait
Vi terremo aggiornati, promesso!
Foto e Video
Continua la partnership tra Leica e Xiaomi anche sulla serie T: nello specifico, abbiamo un sensore principale personalizzato da Xiaomi, basato sullo stesso sensore Omnivision presente su Xiaomi 14, chiamato Light Fusion 900. Un sensore da 1/1.31″, quindi non enorme, ma performante anche in condizioni di scarsa illuminazione, una caratteristica che Xiaomi ha voluto sottolineare rendendola protagonista del payoff di 14T Pro. Come potete vedere in galleria, gli scatti sono davvero belli e definiti, con bei colori (ma mai eccessivi) ed un’ottima velocità di scatto, di giorno come di sera. La ultrawide resta ampiamente sopra la soglia della sufficienza: non ha tanti megapixel ma è evidente il miglioramento rispetto alla serie precedente. Abbiamo anche un teleobiettivo con zoom 2.6x. Xiaomi parla di uno zoom equivalente 4x, che onestamente una denominazione un po’ fumosa e forse non così trasparente, ma che serve per indicare uno zoom 4x fondamentalmente lossless, grazie al sensore da 50 MP che permette un crop spinto senza perdita di qualità. La frontale è meno raffinata delle ottiche posteriori, ma porta a casa il risultato. Non ha autofocus e forse è davvero l’unica pecca di un comparto fotografico equilibrato. Anche i video mi sono piaciuti: hanno un buon livello di dettaglio e una stabilizzazione convincente. Non siamo ai livelli di un top assoluto, va detto, ma difficilmente avrete problemi con i video catturati da 14T Pro. Servirebbe solo un po’ di fluidità in più, ma si tratta di piccoli dettagli facilmente risolvibili con un aggiornamento.
Xiaomi pone molta attenzione anche ai filtri creativi (che sono tanti), alle modalità di scatto (ugualmente numerose) e anche all’elaborazione post scatto, con tanti effetti e tante possibilità di modifica.
La collaborazione con Leica si dimostra ancora una volta ragionata, non limitata ad un logo o al nome prestigioso da affiancare al proprio smartphone.
Non è presente il RAW avanzato di Xiaomi 14 Ultra, ma non è quello che si chiede ad uno smartphone del genere. In generale, i risultati sono paragonabili a quelli ottenuti da Xiaomi 14.
Galleria fotografica
Prezzo e Conclusioni
Xiaomi 14T Pro è disponibile in tre varianti, tutte con 12 GB di RAM: 799,90 € per la variante con 256 GB di storage, 899,90 per la versione da 512 GB e 999,90 se volete 1 TB di spazio. La promo lancio prevede l’inclusione sia del buon Redmi Pad Pro 6/128GB sia del caricatore da 120W.
Se lo acquistate presso la Grande Distribuzione (come Mediaworld, Unieuro ed Euronics) o su mi.com è previsto anche un extra sconto in caso di trade in di 100 €, per cui se avete qualche smartphone vecchio (ma funzionante) da rottamare è il momento giusto ed è anche possibile avere un finanziamento a tasso zero.
Il prezzo non è basso, tutt’altro, ma è comunque in linea con il dispositivo, che ha qualità da vendere e non è più alto di quello del suo competitor più diretto, ossia S24 Plus, rispetto al quale offre meno anni di aggiornamenti ma un’esperienza fotografica nettamente superiore, una ricarica molto più rapida, maggiore autonomia e maggiore fluidità. Un altro competitor agguerrito è sicuramente l’ottimo Honor 200 Pro. Xiaomi mette spesso offerte molto aggressive sul proprio store. Per noi è promosso, è già un quasi top e diventerà probabilmente presto un best buy.