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Recensione Xiaomi 13 Lite: Non basta essere belli

Xiaomi 11 Lite 5G NE, grazie anche al prezzo su strada da subito molto aggressivo, un design giovane, un display convincente e prestazioni adeguate, nonché una politica di aggiornamenti rinnovata, era stato considerato (giustamente) un best buy. Il suo successore ci aveva lasciati invece perplessi, non tanto per problemi fisiologici quanto piuttosto per una vicinanza troppo marcata con 11 Lite 5G NE sia nelle specifiche che nell’esperienza d’uso, ma ad un prezzo più alto.  13 Lite, presentato ufficialmente poco tempo fa, è fondamentalmente la versione global del Civi 2 già disponibile nel mercato interno ed ha subito fatto discutere per una “pillola” centrale sospettosamente simile al melafonino. Ma… ci avrà conquistati?

Scheda tecnica
  • SoC: Qualcomm Snap 7 Gen. 1
  • RAM:  8 GB LPDDR4X
  • Storage: 128/256 GB UFS 2.2 (non espandibili)
  • Display: 6.55″ OLED 120 Hz FHD+, 10 bit, 1000 nits

Fotocamere:

  • Main 50 MP f/1.8 (Sony IMX766) senza OIS
  • Ultrawide 8 MP f/2.2 (Sony IMX355)
  • Macro 2 MP f/2.4 (Galaxycore GC02M1)
  • Anteriore 32 MP f/2.27 (Samsung S5KGD2) con depth sensor da 8 MP

Video 

    • 4k 30fps (main), 1080p 30fps (uw, frontt)
  • Connettività: 2G/3G/4G/5G, Wi-Fi 6, hotspot, Bluetooth 5.2, NFC, Dual SIM, eSIM (rinunciando alla SIM2)
  • Sensori e porte: Sensore di gravità, Sensore impronta (under display) Bussola, Sensore di luce ambientale 360 gradi, Sensore di prossimità, speaker mono, IR blaster
  • OS: MIUI 14 basata su Android 12 (patch di gennaio 2023 al momento della recensione)
  • Batteria: 4500 mAh con ricarica a 67W (no wireless)
  • Dimensioni: 159.2mm x 72.7mm x 7.23mm
  • Peso: 171g

Unboxing 

La confezione comprende:

  • Il telefono
  • Cavo type C
  • Alimentatore 67W
  • Pellicola preapplicata sul display
  • Cover trasparente in TPU
  • Estrattore SIM

Estetica e materiali

Xiaomi 13 Lite si differenzia sia da Xiaomi 12 Lite che dalla famiglia Xiaomi 13/13 Pro. Piuttosto, abbiamo un design che ricorda soprattutto la serie 12 (in particolare 12X), mutuandone anche la curvatura del display (inedita sui lite di Xiaomi). Anteriormente abbiamo un Gorilla Glass 5, mentre frame e back sono in plastica (lucida). L’assemblaggio è eccezionale e la sensazione di qualità al tatto è buona. Nonostante questo, forse sarebbe stato meglio puntare almeno su un frame in alluminio, visto che comunque non parliamo di un dispositivo dal pricing particolarmente accessibile. Noi lo abbiamo ricevuto in colorazione rosa, un rosa tenue fresco e giovanile. La colorazione azzurra è altrettanto gradevole. Il design, sicuramente, è uno dei punti di forza di questo dispositivo, che si tiene pure benissimo in mano, grazie anche al peso contenuto.

Batteria e connettività

A bordo c’è una batteria da 4500 mAh, che si ricarica a 67W. Molto bene, quindi, considerando che in meno di 40 minuti sarà possibile ricaricarlo al 100%. Probabilmente ne avrete bisogno: l’autonomia, forse a causa di uno Snapdragon 7 Gen. 1 che necessita di affinamenti, non è propriamente uno dei punti di forza di 13 Lite. Arriverete probabilmente a 4h30/5h di schermo con uso misto.

Dal punto di vista della connettività invece non manca quasi niente, a partire dalla eSIM (utilizzabile rinunciando alla SIM2), di cui non si fa menzione sul sito ufficiale, passando per Wi-Fi 6 (con ottime performances), NFC (perfetto nel funzionamento) e Bluetooth 5.2 (affidabile). Anche la rete dati ed il segnale telefonico sono generalmente buoni, utilizzando sia 1mobile che Iliad. Per correttezza, mi sembra giusto segnalare che mi è capitato una volta di essere rimasto bloccato in 3G e H+, ma è sembrato un problema dell’operatore, essendosi spontaneamente risolto dopo qualche minuto (e non essendosi più ripresentato).

Display, vibrazione, audio e sensori

Senza giri di parole, uno dei punti forti del dispositivo. Luminoso, anche sotto la luce del sole (che finalmente sta tornando a splendere), definito e con colori molto belli (come da tradizione Xiaomi, anche settabili sia nella saturazione che nel punto di bianco). Non ho notato tinte verdi o anomalie. Il refresh a 120 Hz fa il resto. L’armonia di questo fantastico display è in parte interrotta dalla “pillola” frontale (senza le funzionalità dinamiche di iPhone, forse per non cadere in un plagio clamoroso) che nasconde una fotocamera da 32MP (senza autofocus) e un sensore di profondità da 8 MP (di cui parleremo dopo).

Non sono rimasto impressionato dalla vibrazione, che pur godendo di un motorino di vibrazione lineare sembra un po’ troppo debole, anche settata al massimo. Si nota soprattutto durante la digitazione con la tastiera, mentre nel resto della navigazione sicuramente è più gradevole, anche se resta sempre e comunque più debole di quanto si vorrebbe.

Male l’audio: incomprensibile la scelta da parte di Xiaomi, che ha sempre messo due speaker sulla maggior parte dei propri medi gamma (solitamente in comune con l’earpiece). Qua abbiamo un solo speaker nella parte inferiore, con una qualità solo sufficiente ed una pressione sonora nella media. Durante le sessioni di gioco coprirete quasi sempre lo speaker. Una caduta che non ci aspettavamo e che mi ha colto di sorpresa. Tecnicamente, con un aggiornamento Xiaomi potrebbe rendere utilizzabile la capsula auricolare come secondo speaker, ma temo che questo rimarrà un sogno irrealizzabile.

Il fingerprint non è più laterale (e forse è meglio così, visto qualche problema di affidabilità in passato su 11 Lite 5G NE) ma sotto lo schermo.  Buone la velocità e la precisione, anche lasciando la pellicola in dotazione.

Software e Performance

La MIUI 14 è stata presentata ormai da un po’ e non fa più notizia: è bello vedere come l’azienda abbia deciso di concentrarsi sull’esperienza d’uso rendendo la UI più leggera. Per contro, le novità nelle funzioni sono davvero poche rispetto alla MIUI 13, una frazione di ciò che Xiaomi invece ha implementato sulla versione cinese. Un vero peccato. Bene la politica di portare 3 major e 5 anni di patch, ma… perché Android 12? Di fatto, le major reali saranno soltanto 2, davvero un peccato. Inizialmente le prestazioni non erano del tutto convincenti, ma nell’arco di 24 ore dalla prima configurazione Xiaomi ha rilasciato un aggiornamento (che ha portato con sé anche le patch di gennaio) dove è avvenuto il miracolo, visto che le incertezze sono completamente scomparse. Non ci soffermiamo più di tanto sulla MIUI perché ormai la conosciamo, un’interfaccia maturata molto con il tempo (anche se un po’ uguale a se stessa da un paio di anni a questa parte) ma con tante funzioni e possibilità di personalizzazione. Permane la scelta di Xiaomi di non permettere l’uso di launcher di terze parti mantenendo le gesture: speriamo che l’azienda decida di rivedere questo limite. Fortunatamente (come succede dalla fascia medio-alta in su) non ci sono pubblicità nelle app di sistema a parte Mi Video, un po’ invasivo nelle notifiche, comunque disattivabili: trattandosi di un aggregatore di contenuti su web ritengo comunque che sia comprensibile che suggerisca dei contenuti virali, anche perché -come già detto- l’utente può decidere di non ricevere notifiche dall’app. Sono invece molte le app preinstallate, tra social, giochi e netflix: anche in questo caso, tuttavia, la disinstallazione è semplice e veloce.

A bordo c’è l’inedito Snap 7 Gen. 1, un SoC a 4nm con un buonissimo modem, un ottimo ISP e un altrettanto valido codec audio. Come gira? Bene, ma sostanzialmente è indistinguibile da uno Snapdragon 778G, a differenza delle aspettative, il tutto a fronte di consumi aumentati e una certa tendenza a scaldare sotto stress. Ovviamente il tutto potrebbe essere riconducibile a qualche difetto di gioventù, vedremo se Xiaomi (e Qualcomm) ci metteranno una pezza. Diciamo che attualmente sembra più il fratello minore dello Snap 8 Gen. 1 piuttosto che una versione leggermente depotenziata dei più riusciti Snap 8+ Gen. 1 e Snap 8 Gen. 2.

Foto e Video

Xiaomi 13 Lite è un prodotto pensato soprattutto per i selfie: come anticipato nel capitolo dedicato al display, abbiamo un doppio sensore anteriore, ma attenzione: solo uno dei due è una vera fotocamera. L’altro è un sensore da 8 MP di profondità che rende i selfie (per utilizzare un’espressione che deriva direttamente da Xiaomi) più dinamici. Infatti, dipendentemente dal numero di soggetti e dalla distanza lo smartphone modificherà l’inquadratura, avvicinandola o rendendola più ampia. Una soluzione sicuramente interessante. I selfie sono buoni per la fascia media, soprattutto di giorno, con un buon livello di dettaglio. Dopo il tramonto il rumore è più evidente, ma accettabile. Il Dynamic Framing effettivamente funziona e l’utenza più giovane apprezzerò senz’altro il lavoro svolto da Xiaomi.

Bene anche il sensore principale, l’apprezzatissimo Sony IMX766 (qua però senza stabilizzazione ottica), che restituisce buonissimi scatti in qualsiasi condizioni di luce. Non parliamo di una resa fotografica da top di gamma, ma difficilmente -per l’uso a cui destiniamo le immagini scattate dallo smartphone- rimarrete delusi. Mi è piaciuta anche la modalità ritratto: anche se lo sfondo risulta un po’ artificioso, il dettaglio della pelle è piacevole. Buona anche la velocità di scatto. I colori sono leggermente carichi, ma disattivando la AI tutto sommato potrete realizzare delle immagini abbastanza naturali (ad eccezione della resa del rosso, un po’ saturo, e di alcuni dettagli che in condizioni di luce particolari tendono ad appiattirsi). La stabilizzazione video è possibile a 1080p 30fps, con risultati buoni in senso assoluto sia nel dettaglio che nella messa a fuoco. In 4k 30 fps (non si può girare in 4k 60fps) la stabilizzazione elettronica non è attivabile ed i video risultano leggermente tremolanti, sebbene ancora più che utilizzabili.

Xiaomi Civi 2 (la versione cinese di 13 Lite) portava con sé un’interessante ultrawide da 20 MP, mentre su 13 Lite Xiaomi ha optato per la solita, abusata e forse inadeguata (in questa fascia) 8 MP, i cui scatti sono sicuramente sufficienti ma niente di più, con un rumore abbastanza visibile (nella resa del cielo, ad esempio) appena cala la luce. Come da tradizione, inutile la macro da 2MP che serve a fare numero.

Galleria fotografica

Prezzo e conclusioni

Xiaomi 13 Lite parte da un listino di 499 €, in linea con 12 Lite (che però, naturalmente, è calato) e molto più in alto dello street price del glorioso e vendutissimo 11 Lite 5G NE. I miglioramenti ci sono (display, fotocamera e touch and feel in primis) ma anche qualche scivolone che, a 499 €, gli utenti non si meritano (vedi l’audio mono). Lo Snapdragon 7 Gen. 1 fa il compitino, ma non stravince rispetto all’ottimo 778G, che equipaggiava i predecessori. Se il prezzo su strada si assesterà intorno ai 300 euro, anche al netto delle lacune di cui abbiamo parlato, potrà essere sicuramente un prodotto da valutare. I “lite” di Xiaomi hanno sempre avuto un gran dono, ossia l’equilibrio generale: qua, invece, si è scelto di esasperare alcune specifiche andando però ad introdurre dei compromessi non necessari.

 

 

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