Poco F5 Pro
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Recensione Poco F5 Pro: Il Poco più completo di sempre?

Di Poco F5 Pro si conoscevano le specifiche già da un po’: i leaks parlavano di un rebrand del Redmi K60, un prodotto (come gli altri della serie K di Redmi) destinato al mercato interno ma con qualche chicca. Ma sarà arrivato sul nostro mercato completamente “untouched”?

Scheda tecnica
  • SoC: Qualcomm Snapdragon 8+ Gen. 1
  • RAM:  8/12 GB LPDDR5
  • Storage: 256/512 GB UFS 3.1 non espandibili
  • Display: 6.67″ AMOLED (TCL) 120 Hz (adattivi 30/60/90/120) WQHD fino a 1400 nits, 12 bit

Fotocamere:

  • Main 64 MP f/1.8 (OV64B) con OIS
  • Ultrawide 8 MP f/2.2 (OV08D10)
  • Macro 2MP (OV02B10)
  • Anteriore 16 MP f/2.4 (OV16A1Q)

Video 

    • 1080p 60fps (front) 1080p 30fps (uw), 8K 24fps (main)
  • Connettività: 2G/3G/4G/5G, Wi-Fi 6E, hotspot, Bluetooth 5.3, NFC, Dual SIM
  • Sensori e porte: Sensore di gravità, Sensore impronta (under display), Bussola, Sensore di luce ambientale, Sensore di prossimità, speaker stereo (condiviso con earpiece)
  • OS: MIUI 14 basata su Android 13 (patch di aprile2023 al momento della recensione)
  • Batteria: 5160 mAh con ricarica a 67W, 30W wireless
  • Dimensioni: 162,8 x 75,4 x 8,6 mm
  • Peso: 204g

Unboxing 

La confezione comprende:

  • Il telefono
  • Cavo type C
  • Alimentatore 67W
  • Pellicola preapplicata sul display
  • Cover trasparente in TPU
  • Estrattore SIM

Estetica e materiali

A differenza del Poco F5, per il quale già al primo impatto è evidente la parentela con la famiglia Note 12 di Redmi, Poco F5 Pro ha un design più “inedito” se vogliamo. Il bump delle fotocamere ha un frame abbastanza particolare e la trama “carbon look” è solo laterale. Il retro ci sembra in vetro mentre il frame è in plastica. Un design che piacerà probabilmente ad un’utenza giovane. Al tatto è molto solido e anche un po’ massiccio (la batteria è grande ed incide su spessore e peso).

Batteria e connettività

5550 mAh sono una bella capacità. Battery phone? Sì, ma senza esagerare. L’hardware è comunque abbastanza carrozzato e sebbene lo Snapdragon 8+ Gen. 1 sia infinitamente migliore rispetto al predecessore non è troppo parco. Naturalmente la giornata lavorativa si copre in scioltezza e infrasettimanalmente anche qualcosa di più. Non dovrete sicuramente preoccuparvi dell’autonomia. Sorprende anche la presenza della ricarica wireless a 30W, una chicca inaspettata da Poco.

Lato connettività non abbiamo particolari sorprese, né positive né negative. La ricezione è buona, sia dati che wifi, stabili anche bluetooth (in versione 5.3) e NFC. Nessun problema con Android auto, wireless e cablato. Non dovrebbe sorprenderci, i dispositivi della casa hanno sempre offerto ottime performance da questo punto di vista. Manca l’uscita video dalla type C, ed anche questo non è ovviamente motivo di sorpresa.

Display, vibrazione, audio e sensori

Poco F5 Pro
Poco F5 Pro

Che bello! Questo è ciò che ho esclamato appena acceso e configurato Poco F5 Pro, ancora prima di leggere le specifiche. Al di là dell’eccellente risoluzione (WQHD+, 3200x1440px), la più alta che possiate trovare in questa fascia, i colori sono molto belli (e come sempre Poco offre regolazioni precise sulla calibrazione dello schermo) e la luminosità elevata. Anche al sole è ben leggibile. Davvero un gran bel display che non sfigurerebbe in uno smartphone di fascia più alta.

L’audio stereo (condiviso con l’earpiece) è anche questo valido anche se un po’ sbilanciato, non completamente privo di bassi ma senza troppa corposità. Il volume comunque è alto, quindi promosso.

La vibrazione è molto buona, netta e precisa ed anche ben tarata durante la digitazione.

A livello di sensoristica nessun problema da segnalare, tuto quello che c’è funziona bene (incluso il sensore di prossimità).

Software e Performance

A bordo c’è Android 13 (patch di aprile) e la MIUI per Poco, che differisce come sappiamo da quella presente sui Redmi e sugli Xiaomi più che altro per il launcher e (rispetto alla fascia più alta di Xiaomi) per le animazioni più leggere. Come per il Poco F5, non abbiamo comunicazioni ufficiali in merito alla politica di aggiornamenti, per cui possiamo ipotizzare almeno 2 major e tre anni di patch (bimestrali o trimestrali).

Ripeto pari pari quanto detto per Poco F5, non per mancanza di fantasia ma perché sostanzialmente sono identici nel software tranne per alcune funzioni fotografiche di cui parleremo dopo. Non ci sono pubblicità nel sistema e l’unica app un po’ noiosa è Mi Video, che fungendo da aggregatore di contenuti multimediali manda notifiche su contenuti virali (disattivabili con un tap). Le app preinstallate (soprattutto giochi) sono molte, forse troppe, tutte naturalmente disinstallabili e senza integrazione col sistema.

Poco F5 Pro
Poco F5 Pro

Dopo giorni di utilizzo intenso posso confermare, come accaduto sia per il Poco F5 usato quasi in contemporanea ma anche in accordo con l’esperienza offerta dai Redmi non molte settimane fa che la MIUI 14 può ormai essere definita un’interfaccia matura e solida. Chi magari ha avuto in passato (diciamo un anno fa o più) qualche problema con la MIUI può accantonare le proprie paure: i famigerati bug sparsi ovunque sono cosa del passato (eventuali sbavature potremmo trovarle su qualsiasi brand, non esiste software completamente primo di piccole imperfezioni, chi lo nega è accecato forse dal fanatismo) e comprare adesso uno Xiaomi comporta molti meno brividi (inclusa la paura che eventuali aggiornamenti creino problematiche). Tutto questo però al netto dei gusti personali: la MIUI resta una UI molto ricca, per certi aspetti troppo, non sempre razionale e sicuramente lontana dalla filosofia più pulita e minimale di Android stock ma anche di interfacce come quella di Google (che non è stock, ricordiamolo) e Motorola.

La scelta dello Snapdragon 8+ Gen. 1 (non potendo naturalmente mettere il Gen. 2 in questa fascia di prezzo) penso che sia riuscita, insieme alle RAM LPDDR5X (8 o 12GB) e le memorie UFS 3.1: è un SoC che pur non eccellendo in termini di efficienza energetica (soprattutto dopo aver provato il Gen. 2) si allontana in modo deciso dal disastro che fu lo Snapdragon 8 Gen. 1, ereditandone le buone prestazioni ma con consumi più ridotti così come le temperature, per quanto con uso intenso Poco F5 Pro tenda comunque un po’ a scaldare. Le prestazioni restano sempre costanti, è uno smartphone indubbiamente fluido.

Foto e Video

Sul Poco F5 Pro troviamo un set di fotocamere tutto targato Omnivision. Tralasciando la solita, inutile, inspiegabile macro da 2 MP (anch’essa comunque di OV) troviamo come main il già noto OV64B, un sensore molto utilizzato in questa fascia di prezzo, anche stavolta accompagnato dalla stabilizzazione ottica, una ultrawide purtroppo da 8 MP e una frontale da 16 MP. Non è il miglior camera phone che possiate trovare in circolazione ma sono rimasto sorpreso piacevolmente, perché i risultati sono abbastanza costanti anche in condizioni di luce meno favorevoli. C’è una tendenza a contrastare leggermente troppo le immagini (si nota ad esempio se fotografate un soggetto da lontano in pieno sole) ma in generale i risultati sono buoni sia nei ritratti, con una buona tonalità della pelle sia anche in controluce, dove l’HDR sembra lavorare bene. La ultrawide è meno performante e meno consistente a livello di fedeltà cromatica, migliore comunque di tutti gli smartphone che usano il 353 come sensore per la UW, anche e soprattutto di sera, pur non offrendo risultati degni di nota.

Poco F5 Pro
Poco F5 Pro

La frontale è discreta, di giorno si tirano comunque fuori risultati più che dignitosi. Tende a sovraesporre di un livello in pieno sole, ma niente di irrisolvibile. I video non sono affatto male, anzi, abilitando la stabilizzazione (a 1080p 30fps) sono piuttosto fluidi e piacevoli. Non male nemmeno in 4K (solo con la main camera, visto che le altre si fermano a 1080p), sia a 30 che a 60 fps, dove però le immagini risultano meno stabili. La possibilità di filmare in 8K a 24fps, invece, mi sembra più che altro una prova di forza per un medio di gamma come questo. Sono un po’ tremolanti, anche leggermente lenta la messa a fuoco. A livello software spicca l’assenza (almeno con la cam stock) del raw, mentre sono presenti tutte le altre funzionalità, inclusa la modalità “teleprompter” che permette di registrare un video mentre leggi un testo che ti sei preparato, a mo’ di copione. Riassumendo, un carnet di fotocamere che non spicca ma certamente non delude le attese.

Galleria fotografica

Prezzo e conclusioni

579.90 € per la variante 8/256, 629.90 per la versione 12/256 e 649.90 per 512GB di storage non sono pochi in senso assoluto, ma è disponibile già in offerta sul sito ufficiale a 479.90 € (8/256), 499.90 € (12/256) e 549.90 € (12/512), prezzi che, come ben sappiamo, potrebbero rappresentare di fatto lo street price di questo dispositivo già da subito. Un prezzo quindi adeguato e commisurato a ciò che ha da offrire, sicuramente molto più di tanti altri midrange proposti a prezzi analoghi. Come sempre, tra nostalgici dei vecchi midrange e tra coloro che “non spenderei mai X cifra per X brand” ci sarà qualcuno che avrà da ridire. Se però pensiamo al fatto che questo prezzo tenderà a calare ulteriormente, forse anche molto velocemente beh, tutto assume molto più senso. Le specifiche sono ottime, c’è la ricarica wireless, gira bene e ha un’autonomia ottima, senza dimenticare che il telefono deve fare pure il telefono e lo fa bene. Le fotocamere sono buone. Per noi merita una possibilità.

 

 

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