A volte la nostra percezione degli smartphone è falsata dal provare solo medio-alti e top di gamma. Qualche volta è bene “disintossicarsi”, perché molto spesso per fare le stesse cose non è necessario investire chissà quale budget. Sarà questo il caso di Honor 200 Smart? Cosa ha da spartire con la famiglia Honor 200?
Unboxing
La confezione comprende:
- Il telefono
- Estrattore SIM
- Cavo USB
- Pellicola preapplicata
Estetica e Materiali
Honor 200 Smart, essendo un dispositivo economico, è realizzato interamente in plastica. La qualità al tatto è più che buona e l’assemblaggio è curato. Il design? Deve piacere. La colorazione nera, più sobria, ha una trama ruvida abbastanza canonica. La colorazione verde ha una trama a rombi che ricorda Honor X8b. Il design stesso ricorda X8b, al netto della pillola frontale e delle cornici ridotte. Non ho apprezzato il bump delle fotocamere, spropositato ed enorme per un dispositivo che in realtà ha soltanto una fotocamera usabile, mentre è più carino il frame che lo circonda. Ma quattro “slot”, di cui tre occupati da una portrait camera, il flash led e… una semplice icona della fotocamera, forse sono troppi. Tuttavia, come sempre, sui gusti non si discute e sicuramente qualcuno potrà apprezzare l’effetto finale. Il posteriore può sembrare in ecopelle, la ruvidità potrebbe far pensare a quello, ma è una plastica abbastanza rigida.
Batteria e connettività
Magic OS fa sempre dei mezzi miracoli con la batteria: in questo caso, tenendo conto del SoC di fascia bassa e della batteria capiente (5200 mAh), il risultato era già più scontato. L’autonomia -manco a dirlo- è il punto forte di questo smartphone, che supera sempre agevolmente la giornata. Forse mi sarei aspettato ancora qualcosa di più, viste le specifiche, ma probabilmente lo Snap 4 Gen 2 non è così efficiente.
Abbiamo il 5G, abbiamo il chip NFC e abbiamo ovviamente la compatibilità con la doppia SIM (senza eSIM). Il Wi-Fi Dual Band è una costante nei budget phone e non ne faccio una colpa a Honor. La ricezione è, come sempre, da riferimento.
Display, vibrazione, audio e sensori
Honor per contenere i costi ha optato per un semplice LCD. La risoluzione è ottima, la luminosità (850 nit) nella media per questa tipologia di pannello, ma è evidentemente un pannello molto economico. Il refresh a 120 Hz si percepisce poco (ne parleremo poi), il touch non è sempre reattivo (ma potrebbe non dipendere dal digitalizzatore) e le opzioni per la gestione dello schermo sono ridotte all’osso: filtro luce blu, modalità scusa e temperatura colore. Le cornici sono pure molto molto generose, soprattutto quella inferiore. Ma, ripeto, parliamo di un budget phone e va confrontato con i diretti competitors, non certo con la fascia alta.
La vibrazione non è buona, è rumorosa e imprecisa. La concorrenza qui fa un po’ meglio (non molto, in verità). Buono invece il fingerprint laterale. Audio stereo sufficiente. Si sentono quasi solo gli alti, ma non bisogna aspettarsi troppo a questo prezzo. Buona la qualità dei microfoni: in chiamata è pure uno smartphone confortevole. Presente il jack audio.
Software e Performance
Non mi soffermerò troppo su Magic OS, non perché non meriti un approfondimento quanto perché lo abbiamo sviscerato tantissime volte sul nostro sito. Abbiamo recensito moltissimi smartphone di Honor e su questo Honor 200 Smart non ci sono novità, ma è anche giusto così. Ci sono tute le funzionalità di Magic OS, un software razionale e molto pratico, che non sarà accattivante dal punto di vista del mero design ma è praticamente perfetto per un’ampia gamma di utenti. Le risorse hardware non sono moltissime, per cui penso che Honor abbia fatto bene a non appesantire il software con AI e altre funzionalità che troviamo nei fratelli maggiori.
Le performance sono da smartphone economico: premetto che non voglio assolutamente paragonare questo smartphone a dispositivi che costano il doppio, è oggettivo che -a parità di prezzo- spesso la concorrenza cerca di addolcire la pillola con un software più snello e rapido o magari -a parità di performance- con un display OLED. Lo Snapdragon 4 Gen 2 è un SoC nuovo (rispetto al 695 il processo produttivo è a 4nm) ma offre performance simili al SoC di cui prende il posto. I 4 GB di RAM (a poco servono i 4 GB “aggiuntivi”) sono un po’ pochi ed il telefono non è un fulmine: anche le applicazioni vengono spesso chiuse per liberare un po’ di memoria. Le memorie UFS 3.1 invece sono tutt’altro che uno standard tra i telefoni di questa fascia di prezzo, quindi mi sorprende averle qui, ma purtroppo non si nota molto nell’uso di tutti i giorni, sicuramente a causa della RAM insufficiente: sarebbe stato lecito aspettarsi 6 GB per dare un po’ di respiro al software ed avere una migliore reattività. Soprattutto lo switch tra la fotocamera e le altre app (ma anche aprire le foto appena scattate) sono molto lenti, ed a volte sembra che il tocco non venga preso (per poi però aprire l’app un attimo dopo). Credo che anche con una migliore ottimizzazione sia difficile avere prestazioni superiori, anche perché sicuramente ad Honor non manca il know how per ottimizzare il software, aspetto in cui l’azienda ha sempre lavorato bene.
Foto e Video
Come anticipato la fotocamera usabile è soltanto una (due se consideriamo la frontale). Non mi stupisce l’assenza della ultrawide e non la ritengo una grave lacuna. Honor ha utilizzato un sensore ben collaudato, il Samsung JN1, che spesso viene utilizzato come ultrawide per via dei tanti megapixel. La fotocamera, forse anche a causa dell’ISP dello Snapdragon 4 Gen 2, è sufficiente ed è pienamente in linea con il prezzo. Niente di eccezionale, sia chiaro, ma utilizzabile, magari in pieno giorno. Questo perché lo scatto è tutt’altro che veloce e basta trovarsi al chiuso o in una zona d’ombra che i tempi si dilatano. Dopo lo scatto, anche aprire la foto appena realizzata sarà un’esperienza mistica, aspetto sicuramente legato alla poca RAM a disposizione ed in linea con le prestazioni generali del dispositivo, modeste a dir poco. I video sono sotto la soglia della sufficienza, con un dettaglio decente ma stabilizzazione assente. Sulla frontale Honor poteva sicuramente fare di meglio senza investire un capitale: 5 MP sono pochi e il sensore (di cui non sono note le specifiche) è sicuramente datato. Le funzionalità creative sono quelle base: time lapse, slowmotion e panoramiche. C’è una evitabile modalità pro.
Galleria fotografica
Prezzo e Conclusioni
Honor 200 Smart costa di listino 179,90 €: in rete si trova già a 159,90 € e sul sito ufficiale non ci sono ancora promo di sorta. Associarlo alla famiglia Honor 200 lo trovo forse un po’ forzato, è più uno smartphone della serie X: una mossa commerciale che non fa male a nessuno.
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Questa recensione è sponsorizzata da Honor.