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Quando un autoscatto può essere letale: morire alla ricerca di consensi

Negli ultimi anni la tecnologia ha invaso completamente le nostre vite, tutto il giorno passiamo le ore con i nostri smartphone, non solo per chattare, controllare social e quant’altro, ma anche per farci qualche ” selfie”. Molte persone non si rendono conto di quanto siano diventate schiave di tutto ciò. Spesso non si riesce ad avere un distacco dalla realtà e si vive completamente nel mondo virtuale, molti giovani per esempio non sono più propensi al dialogo, parecchie volte abbiamo sentito parlare di casi in cui ragazzi hanno ceduto a ” giochi” del tutto insignificanti, con risultati che fanno rabbrividire. Oggi non vogliamo parlarvi di questo, ma informarvi di quanto la tendenza del selfie stia invadendo le nostre vite.

Morire per un selfie

Ormai farlo per molti è diventato un lavoro. I vip, ad esempio, hanno costruito delle vere e proprie società di marketing solo attraverso l’utilizzo di instagram e dei social in generale. L’onda di questo successo, anche a livello economico, ha trascinato molti ragazzi verso l’emulazione di quelli che sono diventati veri e propri idoli del social web. Purtroppo cercando di imitarli per raggiungere anche loro quelle vette, sono stati registrati ad oggi circa 259 morti per selfie, in un periodo stimato tra il 2011-2017, ma perché? Sembra assurdo eppure succede, si dice che la prima causa di morte per selfie sia dovuto all’annegamento, alcuni sono gesti estremi, come ad esempio lo scatto con l’arrivo del treno o per assurdità sui binari. Si sentono sempre di più notizie di questo genere ed esistono sempre più casi di ” morte da selfie”.  L’età media dei morti per questa causa è intorno ai 22- 23 anni e prevale il sesso maschile. Il maggior numero di morti è stato registrato in India, seguita da Russia e Pakistan. Oltre all’annegamento, risultano esserci altre cause dovute a incidenti, scosse elettrice e per una minima parte comprendono animali.
La tendenza è quella di essere alla ricerca del punto più estremo per catturare un video o un selfie delle proprie acrobazie e avere quei 10 minuti di fama sul web. Per esempio ricordiamo una notizia di non poco tempo fa, di un ragazzo morto per scattarsi un selfie sul tetto di un centro commerciale, dal quale poi è precipitato, per cause ancora non certe. Giovani alla continua ricerca di consensi sul web, visibilità e accettazione, ma vale davvero la pena di morire per un like?
Per evitare questo tipo di incidenti servirebbero delle aree ” no selfie”, siamo davvero arrivati a questo?
Fonte: Phonearena

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