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Recensione OPPO RX17 Pro: una valida alternativa a OnePlus?

OPPO RX17 Pro è l’ultima creazione della casa “figlia” di BBK Electronics: un prodotto che punta tutto sul design, sull’immediatezza d’uso e sulla completezza generale del dispositivo. Ma come si può rapportare tutto ciò rispetto al cugino OnePlus 6T? Scopriamolo insieme in questa recensione!

Scheda tecnica OPPO RX17 Pro
  • SoC Qualcomm Snapdragon 710
  • CPU 2 x 2.2 GHz Kryo 360 Gold + 6 x 1.7 GHz Kryo 360 Silver
  • GPU Adreno 616
  • Memoria RAM 6/8 GB
  • Memoria interna 128 GB – espandibile con microSD fino a 256 GB
  • Display 6.4″ AMOLED Full-HD+ (1080 x 2340 pixel)
  • Fotocamera posteriore tripla 12 MP f/1.5-f/2.4 + 20 MP f/2.6 + 3D Time-of-Flight
  • Fotocamera frontale 25 MP f/2.0
  • Batteria 3700 mAh
  • Dimensioni 157.6 x 74.6 x 7.9 mm – peso 183 g
  • Connettività WiFi a/b/g/n/ac 2×2 Mu-MIMO, Bluetooth 5.0 A2DP, LE, aptX HD, GPS, GLONASS, BDS, GALILEO, NFC
  • Extra USB Type-C 1.0, sensore impronte under-display

UNBOXING

L’esperienza di unboxing è quella che possiamo aspettarci da un qualsiasi top di gamma 2018: oltre allo smartphone troviamo all’interno della confezione una cover in silicone, il caricabatterie da parete compatibile con la tecnologia SuperVOOC e il cavo USB Type-C per la ricarica e la connessione dello smartphone.

La confezione, inoltre, è davvero molto bella, e riprende la colorazione Radiant Mist dello smartphone. Anche  il cartonato nella quale è realizzata, e la relativa verniciatura, sono di ottima qualità. Fattore non importante ma che trasmette sicuramente un’ottima prima impressione.

DESIGN E MATERIALI

Il design di OPPO RX17 Pro è molto simile a quello visto su OnePlus 6T, almeno per quanto riguarda la parte frontale. Troviamo infatti lo stesso display Edge-to-edge dotato di Waterdrop Notch (notch a goccia), che aumenta lo screen-to-body ratio fino all’86% circa e riesce un po’ ad accontentare tutti, compreso chi si era lamentato in passato della presenza del notch in forma più classica sugli altri smartphone 2018.

Anche il disegno della capsula auricolare rimane lo stesso, così come la posizione del lettore di impronte digitali, posto al di sotto del display nella stessa posizione di OnePlus 6T. Anche la sensoristica frontale, che comprende sensore di prossimità e luminosità, trova posto all’interno della capsula auricolare, proprio come su OnePlus 6T.

I due device, però, differiscono quasi totalmente per quanto riguarda il design della parte posteriore: OPPO RX17 Pro arriva infatti in due diverse colorazioni, che sfruttano il trattamento multistrato del display del dispositivo per donare alcuni effetti di luce molto particolari, che rendono davvero bello questo dispositivo. Anche il modulo fotocamera differisce in minima parte da quello adottato su OnePlus 6T, ed aggiunge un terzo sensore che sfrutta la tecnologia TOF per la generazione di immagini 3D.

I materiali utilizzati da OPPO per la realizzazione di questo RX17 Pro sono di primo livello: abbiamo un frame realizzato completamente in alluminio, che si va a fondere con le parti anteriore e posteriore in vetro grazie ad una leggera ed impercettibile smussatura del bordo, che rende più piacevole al tatto lo smartphone quando lo si tiene in mano. D’altro canto, però, i materiali utilizzati influiscono negativamente sull’ergonomia del dispositivo, che ne risulta compromessa, soprattutto per quanto riguarda la scivolosità piuttosto elevata data dalla lavorazione del vetro posteriore e dall’alluminio che costituisce il frame.

Scivolosità che viene però compensata dalla solidità che OPPO RX17 Pro ci trasmette quando lo si utilizza, una solidità tipica della qualità costruttiva dei dispositivi OPPO.

DISPLAY

Il display di OPPO RX17 Pro è lo stesso di OnePlus 6T, e si porta quindi dietro gli stessi pregi e gli stessi difetti: la qualità del pannello è indubbia, ma la calibrazione un po’ “aggressiva” lo rende forse leggermente smorto se messo a confronto con altri dispositivi top di gamma Android dotati di display AMOLED. La risoluzione è la classica Full-HD+ (1080 x 2340 pixel in 19.5:9) alla quale siamo ormai abituati.

Risoluzione che non risulta esagerata, ma che permette un’ottima visualizzazione dei contenuti senza inficiare troppo sulle prestazioni e sulla durata della batteria. Lo Snapdragon 710 all’interno di questo RX17 Pro si è infatti dimostrato all’altezza per quanto riguarda la gestione di un display ad alta densità di pixel, senza mostrare rallentamenti dovuti “all’affaticamento” del modulo GPU.

Inoltre, la risposta del sensore di luminosità non è putroppo tra le più veloci e precise disponibili sul mercato, e ha spesso richiesto un intervento manuale per poter adattare il display alle condizioni ottimali per il livello di luce ambientale. Una volta regolato, però, il display di OPPO RX17 Pro può essere considerato più che buono, anche per quanto riguarda la visibilità al di sotto della luce diretta del sole.

Anche il sensore di impronte digitali ha un funzionamento equiparabile a quello di OnePlus 6T, visto che si tratta, probabilmente, dello stesso modulo hardware.

Non si tratta quindi del display di un Sony Xperia XZ3, ma si tratta comunque di una unità più che buona, in grado di appagare la vista dell’utente, che non mostra troppe debolezze in nessuno degli ambiti principali che riguardano la valutazione della bontà di un display.

PRESTAZIONI E UI

La UI è la solita Color OS 5.2 di OPPO, che si appoggia ad Android Oreo 8.1. OPPO ha promesso il rilascio tempestivo degli aggiornamenti di sicurezza, nonostante la grande differenza del software proprietario rispetto ad una release più “stock” di Android.

Sebbene la Color OS sia comunque un’interfaccia ben curata e piacevole, si fa presto a capire come essa non sia stata pensata per il mercato occidentale: moltissime feature che ormai diamo per scontato essere presenti su di uno smartphone moderno basato su Android sono assenti nell’implementazione proprietaria di OPPO, un fattore che potrebbe di fatto far storcere al naso anche ai potenziali acquirenti di questo dispositivo.

Una delle più grandi mancanze della Color OS è l’assenza della possibilità di poter visualizzare le notifiche all’interno della barra di stato, costringendo l’utente a dover far scorrere la tendina per poter visualizzare le notifiche ricevute. Inoltre, l’eventuale attivazione della modalità sviluppatore provocherà la visualizzazione di una notifica persistente che potrà essere rimossa soltanto in seguito alla disattivazione del menù sviluppatori. Opzioni sviluppatori che sarete costretti ad abilitare se vorrete cambiare i DPI dell’interfaccia del dispositivo, in quanto dalle impostazioni native del display non è possibile compiere questa operazione.

Lato prestazioni, invece, il lavoro di OPPO è stato a dir poco eccellente. Questo smartphone, pur non essendo dotato di un chip di fascia top di gamma, è sempre fluido, reattivo e veloce in ogni situazione, dimostrando quindi la bontà dell’ottimizzazione software. Da questo punto di vista OPPO è sempre stata una garanzia, giovando anche dell’esperienza acquisita con la cugina OnePlus.

In ogni caso, questo Snapdragon 710 continua a stupire per l’estremo bilanciamento tra consumi e prestazioni che riesce ad ottenere praticamente su qualsiasi smartphone. Un ottimo lavoro da parte di Qualcomm, che è stata in grado di creare il chip praticamente perfetto per la fascia medio-alta di gamma degli smartphone e dei tablet Android.

MULTIMEDIA E FOTOCAMERA

La fotocamera è forse uno dei comparti più difficili da valutare per quanto riguarda questo prodotto della casa cinese: se durante le situazioni con luce ottimale la fotocamera di OPPO RX17 Pro riesce a regalare degli scatti davvero ottimi, lo stesso non si può dire durante le riprese in notturna.

La modalità notturna intelligente, infatti, non è sempre in grado di regolare i settaggi della fotocamera nella maniera ottimale, restituendo spesso degli scatti eccessivamente rumorosi o eccessivamente snaturati, che appaiono “coperti” da uno “strato di pastello” che rende la fotografia scattata un po’ troppo “finta”. Speriamo che l’azienda sia in grado di risolvere progressivamente questo piccolo difetto grazie ad una serie di update software migliorativi.

Anche la modalità ritratto sembra soffrire di problemi di gioventù, con scatti acquisiti che spesso risultano davvero molto artificiali e poco naturali, come se il telefono non riuscisse a sfruttare correttamente l’array di fotocamere che ha a disposizione.

Carina invece la possibilità di creare modelli 3D degli oggetti utilizzando la fotocamera TOF (Time-of-flight, una tecnologia che misura il tempo impiegato dagli infrarossi emessi a tornare alla fonte per poter raccogliere una mappatura precisa della zona circostante), che non trova però un impiego costante nell’utilizzo di tutti i giorni.

Clicca qui per vedere gli scatti di OPPO RX17 Pro

L’audio è alla pari di OnePlus 6T: mancano speaker stereo e jack da 3.5 mm. Una piccola nota dolente riguarda il volume dell’audio Bluetooh, che non è altissimo e potrebbe far storcere il naso a qualcuno, data la mancanza del jack da 3.5 mm.

AUTONOMIA

Il comparto batteria di OPPO RX17 Pro è forse una delle peculiarità che potrebbero più farvi apprezzare questo prodotto: OPPO ha inserito all’interno dello smartphone due batterie da 1850 mAh, che portano la capacità totale del dispositivo a 3700 mAh. La particolarità della configurazione deriva però dall’installazione di un chip proprietario che si occuperà della gestione della ricarica della batteria, permettendo allo smartphone di sfruttare una versione aggiornata della ricarica proprietaria SuperVOOC.

Il nuovo sistema dual-battery permette infatti allo smartphone di ricaricarsi senza stressare troppo la batteria del 50% in circa 15 minuti. Una ricarica davvero veloce, che in alcune situazioni potrebbe “salvarci la vita” e fare davvero la differenza rispetto agli altri competitor in questa fascia di prezzo.

Lato autonomia lo Snapdragon 710 si riconferma un ottimo processore: grazie ai ridotti consumi di quest’ultimo OPPO RX17 Pro possiede un’ottima autonomia, paragonabile a quella del cugino OnePlus 6T ed in alcuni casi addirittura superiore. Durante il nostro test, OPPO RX17 Pro ha sorpassato più volte la fine della giornata consentendoci di raggiungere i due giorni di uso complessivo.

Tutto ciò è probabilmente frutto anche di una buonissima ottimizzazione software da parte di OPPO, che aiuta a mantenere ridotto il consumo della batteria del dispositivo anche nelle situazioni più difficili.

CONSIDERAZIONI FINALI

OPPO RX17 Pro è sicuramente un prodotto interessante, che rappresenta una buona alternativa al cugino OnePlus 6T, che si dimostra però più adatto alle esigenze del consumatore occidentale. OPPO deve ancora lavorare molto sul software, che presenta ancora lacune che non troviamo invece su smartphone della concorrenza, posizionati anche in fasce di prezzo inferiori.

La vera nota dolente di questo OPPO, forse, è proprio il prezzo di vendita: si parte da 599 Euro per la versione base, un prezzo non distante dal cugino OnePlus 6T, che possiede però una dotazione hardware nettamente superiore ed un software molto più adeguato alle esigenze del consumatore occidentale.

Speriamo che OPPO, in futuro, sia in grado di evolvere ulteriormente il software montato sui propri prodotti, che rimane davvero l’unica debolezza di questi ultimi top di gamma della casa cinese.

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5 commenti

Un misterioso smartphone Oppo appare su Geekbench: che si tratti del flagship 2019? - Evosmart.it 15 Gennaio 2019 at 10:00

[…] Leggi anche: Recensione OPPO RX17 Pro: una valida alternativa a OnePlus? […]

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OPPO annuncia i piani riguardo al 5G - Evosmart.it 23 Febbraio 2019 at 17:03

[…] anche Recensione OPPO RX17 Pro: una valida alternativa a OnePlus? – RECENSIONE OPPO Find X: semplicemente […]

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MatWand 1 Giugno 2019 at 2:57

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