Quasi due anni fa Apple mostrava al mondo le meraviglie di Apple M1, il primo chipset progettato per Mac e destinato ai dispositivi entry level di casa Apple. Ad oggi la transizione è quasi completa, manca solo l’ultimo e importantissimo tassello: il Mac Pro, l’unico al momento tra i Mac in vendita sul sito Apple ancora dotato di processori Intel. Secondo Mark Gurman però questa transizione non sarebbe stata del tutto indolore per il resto della lineup di casa Apple.
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TROPPO DA FARE PER GLI INGEGNERI APPLE? LO SVILUPPO DEI CHIPSET PER MAC POTREBBE AVER RALLENTATO QUELLO DEI CHIPSET PER IPHONE E APPLE WATCH
L’ipotesi di Gurman si basa sul fatto che, stando a quanto affermato dallo stesso blogger, Apple avrebbe trasferito molti ingegneri della divisione processori ai team dedicati al test, sviluppo e produzione dei chip per Mac. Ciò secondo Gurman avrebbe di fatto rallentato lo sviluppo degli altri chispet: soprattutto lo sviluppo di quelli per iPhone, Apple Watch e del primo modem proprietario.
A conferma della sua tesi Gurman porta come esempio alcune delle ultime indiscrezioni. Nel 2022 alcuni dei nuovi iPhone non avranno un nuovo chipset: iPhone 14 e iPhone 14 Max avranno il chip A15, mentre il nuovo A16 Bionic resterà un’esclusiva dei modelli Pro.
Mark Gurman rincara la dose osservando come nelle ultime generazioni non ci sono stati importanti balzi in avanti nelle prestazioni per i chip di iPhone; quest’ultimo fattore secondo noi è imputabile in realtà alla maturità tecnologica della piattaforma ed alla necessità di bilanciare prestazioni e consumi.
Per Apple Watch la situazione non migliora, anzi. Secondo i rumor il SoC di Apple Watch Serie 8 sarà identico, almeno per quanto riguarda la CPU integrata, a quello utilizzato su Apple Watch Serie 7. Vi ricordiamo però che il chip S7 era di fatto un chip S6 aggiornato; di conseguenza per tre anni consecutivi non ci saranno upgrade per la CPU di Apple Watch.
ANCHE LO SVILUPPO DEL PRIMO CHIP MODEM PROPRIETARIO SAREBBE IN RITARDO SULLA TABELLA DI MARCIA
Infine ci sarebbero dei ritardi anche nello sviluppo del primo chip modem proprietario. Secondo Gurman questi ritardi sarebbero dovuti ad imprevisti tecnici incontrati durante la sua progettazione. Di diverso avviso è invece Florian Muller, secondo quest’ultimo i ritardi sarebbero dovuti a motivi di natura legale, soprattutto per via degli accordi e degli impegni stretti con Qualcomm.
Quindi non ci sarebbe solo la crisi dei semiconduttori a complicare la vita ad Apple, ma anche l’aumento stesso dei progetti interni alla divisione processori di Apple avrebbe portato a problemi di natura organizzativa. Ovviamente Apple non ci dirà mai la vera motivazione delle sue scelte e noi possiamo solo trarne le nostre conclusioni confrontando tra loro le opinioni degli analisti più affidabili.
Via: Macitynet
