Durante la giornata di Lunedì si è svolto il World Wide Developer Conference 2019 di Apple. Per gli amici WWDC19. Durante l’annuale conferenza in cui Apple presenta al mondo e agli sviluppatori i nuovi sistemi operativi (in questo caso iOS 13 e macOS 10.15 Catalina), spesso vengono annunciati anche nuovi prodotti hardware.
E per quest’anno c’erano molti rumor riguardanti il ritorno del Mac Pro modulare. Dato che nonostante il grandissimo lavoro di progettazione per ottenere un computer compatto ed efficiente, il precedente Mac Pro 2013, soprannominato da molti amichevolmente “cestino”, non è stato propriamente un campione di aggiornatezza (scusate il neologismo, ma non saprei come indicare la cosa in altre parole). In quanto i componenti prettamente personalizzati hanno tenuto alla larga le possibilità di aggiornare il prodotto nel tempo.

Un futuro Mac Pro che guarda al passato!
É stato infatti presentato il successore del Mac Pro 2013, e guarda caso il design strizza un occhio al vecchio Mac Pro costruito fino al 2010. Ovviamente si tratta di una forma più canonica, che rispecchia quello di un normale PC. Ma di un normale PC non ha nulla al suo interno, così come fu per il vecchio Mac Pro.

Forma delle prese d’aria a parte (che a me piacciono molto) ma che sono già state soprannominate dal web come Mac Grattuggia, il Mac Pro Late 2019 è costituito da un telaio in acciaio con un case in alluminio che può essere letteralmente sollevato per scoprire tutti i componenti interni, e ognuno dei 4 lati.
Nella parte superiore del case troviamo il pulsante di accensione, il jack audio da 3.5 mm e due porte ThunderBolt 3 su interfaccia USB C.
Nella parte anteriore troviamo le tre ventole d’aria che portano aria fredda all’interno di tutto il case.
Nella parte posteriore troviamo gli alloggiamenti per le schede PCIe e le schede di espansione, 2 porte Ethernet 10 Gbps e l’alimentazione.
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Nella parte destra, che vediamo qua su in foto, troviamo una scheda madre appositamente modificata per ospitare fino a 8 schede PCIe 3.0, di cui solo 1 a mezza lunghezza. I 4 alloggiamenti PCIe in basso sono messi in configurazione da poter ospitare schede a doppia altezza ciascuno. Inoltre Apple ha presentato dei moduli proprietari chiamati MPX o Mac Pro Expansion Module. Questi occupano ognuno, due alloggiamenti PCIe a doppia altezza, per un totale di un modulo a quadrupla altezza. La particolarità di questi moduli è la presenza di una seconda interfaccia simile alla PCIe, che è in grado di erogare alla scheda fino a 475W, che insieme alla PCIe che ne eroga 75W, garantisce alla scheda fino a 550W di energia senza dover avere cavi penzolanti qua e là. Le schede video presentate sono state le Radeon Pro 580X, Pro Vega II e Pro Vega II Duo. Inoltre il design di questi moduli MPX e del dissipatore ad aria della CPU, garantiscono un flusso costante dalle ventole anteriori fino ai fori d’usciata posteriori. La CPU all’interno del sistema è della famiglia Xeon di Intel. Nella versione base sarà un processore da 8 core e 16 thread, che può arrivare a 28 core e 56 thread nella configurazione più spinta e costosa. Al di sotto della scheda madre vi è un alimentatore da 1400W.
Nella parte sinistra troviamo l’altro lato della scheda madre, che ospita 12 slot DDR4 ECC fino a 2933 MHz in configurazione six-channel. Nella configurazione massima è possibile montare fino a 1536 GB di RAM. Sempre su questo lato è presente il chip di sicurezza Apple T2 e i 2 slot M.2 PCIe con una base di 256 GB di SSD fino ad un massimo di 4 TB.

Per questa breve introduzione al nuovo Mac Pro, da Evosmart.it è tutto, nei prossimi giorni porteremo focus approfonditi su design e componenti hardware. A partire dal prezzo, che per ora si aggira sui 5999 $ per il modello base.
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