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Samsung e ChatGPT: 3 fughe di notizie in 20 giorni

Secondo un rapporto pubblicato il 30 marzo, sono stati confermati tre casi di inserimento di informazioni aziendali di Samsung in ChatGPT. In OpenAI, i dipendenti esaminano il contenuto delle domande inserite in ChatGPT e lo utilizzano come “dati di apprendimento”. Se nella domanda vengono inseriti segreti aziendali, i contenuti possono essere divulgati a un numero indeterminato di persone. OpenAI avverte, infatti, di “non inserire informazioni sensibili” nelle linee guida per l’utilizzo di GPT della chat

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Fuga di dati: com’è successo?

Tutto è cominciato l’11 marzo, quando la divisione DS ha consentito l’uso di ChatGPT, per aumentare la consapevolezza dei dirigenti e dei dipendenti riguardo ai cambiamenti tecnologici. Ovviamente, previo avviso a dirigenti e dipendenti per “prestare attenzione alla sicurezza delle informazioni interne e non inserire informazioni private”.

In meno di 20 giorni, però, si sono verificati ben 3 fughe di notizie. Ovviamente, l’azienda ha subito adottato “misure di emergenza” e dirigenti/personale coinvolti nell’incidente saranno indagati. In un comunicato interno, l’azienda ha affermato: “Una volta che i contenuti vengono inseriti in ChatGPT, i dati sono trasmessi e archiviati su un server esterno, rendendo impossibile per l’azienda recuperarli” e, inoltre “Se si verificano incidenti simili anche dopo l’adozione di misure di protezione delle informazioni d’emergenza, l’accesso a ChatGPT potrebbe essere bloccato sulla rete aziendale“.

D’altro canto, Samsung ha sottolineato più volte che l’ecosistema dei semiconduttori possa essere influenzato dall’IA generativa e incoraggia i dirigenti a prepararsi in merito. Il 22 del mese scorso, infatti, si è tenuto un webinar per tutti i dirigenti sul tema “L’ascesa di ChatGPT e il futuro plasmato dall’IA generativa“. Il vicepresidente di Samsung Electronics, Han Jong-hee, ha evidenziato l’importanza di ChatGPT e la necessità di approfondire, inoltre, la conoscenza dell’IA generativa.

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