Recensione Xiaomi Redmi 6
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RECENSIONE| Xiaomi Redmi 6: i compromessi, elevati al quadrato

Xiaomi Redmi 6 è l’ennesimo smartphone low-cost presentato dalla casa cinese. Il vero punto interrogativo che ogni utente dovrebbe porsi riguarda la vera utilità di dispositivi come questo, segnati da difetti a tratti molto importanti. Una politica più equilibrata potrebbe giovare a Xiaomi che, almeno con questo Redmi 6, ha lanciato sul mercato un device ancora troppo immaturo.

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[toggles title=”XIAOMI REDMI 6 – SPECIFICHE TECNICHE”]

PROCESSORE: MediaTek MT6762;
GPU: PowerVr GE8320 con clock a 650 mHz;
SISTEMA OPERATIVO: Android 8.1.0 – patch di sicurezza aggiornate all’1 Agosto 2018;
DISPLAY: 5.45″ IPS HD+ (1440*720 pixel) in formato 18:9;
MEMORIA RAM: 3 GB LPDDR3;
MEMORIA ROM: 32 GB (espandibili tramite microSD fino a 256 GB);
FOTOCAMERA POSTERIORE: 12 megapixel f/2.2 + 5 megapixel f/2.2 – video in FullHD
FOTOCAMERA ANTERIORE: 5 megapixel;
DIMENSIONI: 147.5 x 71.5 x 8.3 mm;
BATTERIA: 3000 mAh;
NFC: non presente;
EXTRA: sensore impronte digitali (posteriore)

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VIDEORECENSIONE

UNBOXING

Xiaomi Redmi 6 viene fornito nella classica confezione della casa cinese, semplice e colorata. Al suo interno, oltre allo smartphone, troviamo:

  • caricatore da parete con output a 5V/1A;
  • cavo USBmicroUSB;
  • tool di estrazione per il vano SIM – microSD;
  • manualistica utente.

DESIGN E COSTRUZIONE

L’originalità è la chiave che permette di distinguere uno smartphone tra una miriade di dispositivi tutti uguali tra loro. Xiaomi ha preferito mantenere un profilo conservativo riguardo il lato estetico, attribuendo a Redmi 6 forme e linee già viste in passato.
Il design scelto dalla casa cinese, tuttavia, si trascina dietro alcuni limiti evidenti: lo speaker di sistema, ad esempio, trova spazio nella scocca posteriore; soluzione adottata e poi abbandonata da molti brand in passato per via dell’errato posizionamento. La doppia fotocamera, per quanto non riprenda il nuovo stile “a semaforo”, risulta essere ispirata dalla concorrenza, condannando il Redmi 6 a diventare un’inutile fotocopia di altri smartphone.
L’appeal estetico, sfortunatamente, non rientra nei canoni di questo dispositivo targato Xiaomi.

Recensione Xiaomi Redmi 6
Nessun semaforo, per fortuna. Ma rimane una fotocopia del passato| Evosmart.it

La cover posteriore è stata interamente realizzata in plastica con finitura opaca che, per quanto non eccessivamente appagante al tatto, trasmette una buona solidità. La scelta di materiali non pregiati è in parte condivisibile, sia per un maggior contenimento dei costi di produzione sia per una migliore resistenza nel tempo: l’utilizzo di vetro o alluminio sarebbe stato apprezzabile, questo è certo, ma avrebbe esposto matematicamente il dispositivo a danni cosmetici nel lungo periodo. Il bilanciere del volume ed il tasto di accensione trovano spazio nel lato destro del dispositivo e restituiscono un suono solido e soddisfacente alla pressione.
Gli allineamenti delle scocche sono ben realizzati anche se è mio dovere riportare all’attenzione dei lettori alcuni scricchiolii nella parte alta della scocca posteriore, a livello del lettore di impronte digitali. Non si tratta di una problematica percepibile tantomeno fastidiosa durante l’utilizzo quotidiano ma, ovviamente, la situazione potrebbe degenerare con il passare dei mesi.

Una buona qualità generale, ma alcuni aspetti sono migliorabili | Evosmart.it

Il lettore di impronte digitali, collocato proprio nel posteriore, garantisce un funzionamento sincero grazie ad un riconoscimento preciso ed una velocità di sblocco nella media rispetto ai diretti competitor. La presenza della sola micro-USB di tipo 2.0 costringe questo smartphone ad uno standard ormai datato sul finire del 2018 e, onestamente, sarebbe auspicabile l’adozione del nuovo formato Type-C da parte di tutti i produttori. Più che apprezzabile, invece, il jack audio da 3.5 mm.

Recensione Xiaomi Redmi 6
Standard ormai vecchio. Perché nessun Type-C? | Evosmart.it

Le dimensioni generali sono sorprendentemente compatte e, ovviamente, questo non deve essere inteso come un difetto: l’usabilità quotidiana viene facilitata e, in aggiunta, la curvatura della back cover semplifica l’impugnatura. Il peso ferma l’ago della bilancia al valore di 145 grammi e risultano essere ben bilanciati su tutta la superficie.

DISPLAY

Xiaomi ha rifiutato l’utilizzo della tanto discussa notch su questo Redmi 6, preferendo delle semplici cornici dalle dimensioni piuttosto importanti. Il pannello utilizzato è una unità da 5.45 pollici IPS con risoluzione HD+ e formato 18:9, standard ormai molto diffuso in ogni fascia di prezzo. Lo screen-to-body ratio raggiunge il 72.7%, dato che non sorprende e certifica, come detto poc’anzi, l’indesiderata presenza di cornici invadenti.
In generale la qualità raggiunge appena la sufficienza: gli angoli di visuale sono discreti mentre i colori, secondo mio gusto, sono troppo spenti. La casa cinese consente un bilanciamento più accurato tramite voce dedicata nelle impostazioni e, ovviamente, il consiglio è di spendere qualche minuto per la configurazione ottimale di tutte le tonalità.

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Un pannello nella media: angoli di visuale discreti, colori meh | Evosmart.it

La luminosità non raggiunge livelli degni di nota e, anzi, sotto il sole allo zenit la visibilità è compromessa. Il filtro per la luce blu è presente e migliora esponenzialmente l’utilizzo nelle ore più buie.

UI E PRESTAZIONI

[stextbox id=’info’ caption=’NOTA BENE’]Il test effettuato su questo Redmi 6 si riferisce all’utilizzo della MIUI 10.0.1.0 in versione China e non EU. Alcune considerazioni o affermazioni potrebbero variare a seconda della ROM utilizzata.[/stextbox]

L’interfaccia grafica made-by-Xiaomi è da sempre stata una delle mie preferite, non posso negarlo. La MIUI 10 montata su questo dispositivo si eleva di alcuni dati interessanti: la versione del robottino verde è la 8.1.0 ed è coadiuvata con patch di sicurezza aggiornate all’1 Agosto 2018, sorprendentemente recenti.

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Android 8.1.0 e patch di Agosto. Difficile chiedere di meglio | Evosmart.it

La nuova versione della MIUI è un capolavoro in termini grafici, con alcune scelte ispirate dalla concorrenza ma comunque apprezzabili. La ricercatezza della semplicità e del minimalismo si percepisce in ogni aspetto dell’interfaccia, partendo dalla tendina delle notifiche fino ad arrivare allo slider volume disegnato in stile Android Pie. Lo stesso multitasking si trascina dietro una nuova visualizzazione a scorrimento verticale che, oltre a garantire un utilizzo facile ed immediato, consente di bloccare in maniera permanente le app a vostra scelta.
La presenza della modalità ad una mano non è strettamente necessaria su questo Redmi 6 che, per via delle sue dimensioni, è facilmente utilizzabile anche sfruttando la massima diagonale del display. La funzione è attivabile facendo un semplice swipe sui tasti di navigazione ed è modificabile secondo tre grandezze differenti di schermo.

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Una grafica spettacolare, poco da dire | Evosmart.it

La presenza di bloatware è eccessivamente invadente ma, fortunatamente, Xiaomi permette la rimozione manuale di tutti questi servizi legati al mondo cinese. Ricordo a tutti che per bloatware si intendono le applicazioni installate di default all’attivazione del dispositivo. Questo aspetto si evidenzia soltanto nel caso di acquisto della variante cinese mentre la versione europea non presenta questo inconveniente.
Sorprendente la presenza della suite completa di Microsoft Office Mobile a cui alzo le mani perché fondamentale per la visualizzazione di documenti di ogni genere.

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Bloatware, venite a me! | Evosmart.it

Trattandosi della ROM in versione China è importante fare alcune considerazioni: tutti i servizi Google, Play Store compreso, non sono presenti a bordo del sistema e devono essere installati manualmente. In aggiunta, alcuni servizi quali Netflix o altri ancora non sono disponibili al download diretto sul market di Google, problema risolvibile tramite l’installazione di un file .apk.
Le prestazioni generali sono dignitose, garantendo peraltro un livello di fluidità apprezzabile: l’utilizzo quotidiano conferma l’assenza di lag o di drop frame e questo ne migliora di certo la piacevolezza d’uso.

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Niente Play Store, niente servizi Google, niente Neflix. Bisogna installare manualmente | Evosmart.it

Il discorso si può estendere anche al reparto gaming dove, in generale, si gode di prestazioni più che discrete. La GPU integrata è una PowerVr GE8320 con clock a 650 mHz, che permette di riprodurre titoli come Real Racing 3 con dettagli al massimo senza alcun lag. Nessun problema, ovviamente, con titoli più leggeri quali Stack o simili.

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Prestazioni soddisfacenti anche su Real Racing 3 | Evosmart.it

MULTIMEDIA E FOTOCAMERA

Il doppio sensore fotografico è diventato ormai una costante per -quasi- ogni smartphone o brand, Pixel e pochi altri esclusi. Xiaomi Redmi 6 non si può definire un’eccezione, presentando infatti una combo da 12 megapixel + 5 megapixel, entrambe firmate Sony ed entrambe con apertura focale f/2.2. La seconda fotocamera permette di ottenere un effetto bokeh simulato tramite software, funzione ormai sempre più integrata ed utilizzata dai vari brand.

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Il doppio sensore è dedicato per l’effetto bokeh, come sempre | Evosmart.it

La qualità generale arriva alla sufficienza per quanto, sfortunatamente, la gamma cromatica ed il bilanciamento dei colori risultino molto lontani dalla realtà. I migliori scatti si ottengono in contesti di luce ottimali grazie ad un rumore fotografico limitato e ad un buon livello di dettaglio.
L’HDR automatico non svolge correttamente i suoi compiti e, anzi, i benefici dati da questa funzione sono difficilmente percepibili. L’esposizione non viene corretta in maniera sufficiente, evidenziando ancora parti dell’immagine eccessivamente contrastate.
In condizioni di scarsa luce, come spesso succede per smartphone di questa fascia di prezzo, il rumore fotografico negli scatti inizia ad essere eccessivo.

L’interfaccia della fotocamera è minimale ed intuitiva e permette di selezionare le varie modalità di scatto tramite semplici swipe. Le stesse impostazioni percorrono il filo della semplicità e, insieme ad alcune voci di dubbia utilità, viene data la possibilità di scegliere il formato dello scatto tra 4:3, 16:9 e 18:9. Non mancano all’appello molti filtri fotografici applicabili in tempo reale sullo scatto ma, consiglio da editore, evitate di utilizzarli se volete preservare la bellezza delle vostre immagini. Ricordate sempre che i filtri si possono applicare nella magica post-produzione.
La modalità “Ritratto” permette di andare a sfruttare le potenzialità del doppio sensore fotografico che, come detto poco sopra, garantisce un effetto sfocatura simulato. Gli scatti sono discreti ed il riconoscimento dei contorni del soggetto è preciso anche se, ovviamente, non infallibile in molte situazioni.

La fotocamera frontale ferma l’ago della risoluzione a soli 5 megapixel, forse anacronistica nel contesto odierno ma comunque più che sufficiente. Gli scatti impressionati sono soltanto per uso social: i dettagli sono discreti ma la tendenza alla sovraesposizione dello sfondo si fa notare eccessivamente.

AUDIO

L’analisi estetica svela fin da subito l’assurda scelta intrapresa da Xiaomi su questo Redmi 6: come detto in fase di introduzione, il singolo speaker trova spazio nella parte posteriore, scelta anomala se analizzata nel contesto odierno. Tralasciando l’opinabile posizionamento, l’altoparlante raggiunge una qualità insufficiente: i bassi sono totalmente inesistenti mentre le medie e la alte frequenze sono soggette a fastidiose distorsioni.

Recensione Xiaomi Redmi 6
Speaker posteriore: no, grazie! | Evosmart.it

Il volume è piuttosto alto ma, come logica consiglia, è necessario evitare ogni superficie morbida che assorbirebbe pressoché tutta la potenza acustica. Lo slider volume è molto accurato ed è un piccolo dettaglio che migliora l’esperienza utente quotidiana.

PARTE TELEFONICA E RICEZIONE

Il fatidico interrogativo riguardo la presenza o meno della banda 20 ha presto una risposta: nel nostro caso specifico è no. É importante sottolineare, infatti, che il dispositivo da noi provato è nella variante cinese dove è risaputo il non utilizzo di questa specifica frequenza. La variante europea, al contrario, viene dotata di questa specifica frequenza, cercando proprio di adattarsi alle esigenze dei nostri Paesi e riuscendo a supportare l’LTE.

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Reparto telefonico promosso. Meno male per lui | Evosmart.it

La qualità restituita dalla capsula auricolare è ottima, garantendo una riproduzione fedele e cristallina della voce dell’interlocutore. La ricezione non è causa di alcuna problematica permettendo l’aggancio del segnale anche in situazioni difficili. Tutti i test sono stati svolti con una singola SIM dell’operatore TIM e, ovviamente, i risultati ottenuti variano in base al contesto e all’operatore da voi scelto.

AUTONOMIA

Quando si cita il brand MediaTek si ha una sola certezza: un’autonomia da riferimento. Xiaomi Redmi 6 non delude questa massima e garantisce all’utente la sicurezza di riuscire a terminare la giornata senza preoccupazioni. La batteria è un’unità da 3000 mAh e permette di ottenere dati decisamente interessanti: i miei test riportano sei ore e 25 minuti di schermo acceso in utilizzo misto sotto Wi-Fi e connessione dati.

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Autonomia top. Il segreto è sempre MediaTek | Evosmart.it

L’uso ha previsto riproduzione di contenuti multimediali su YouTube e Netflix, una casella mail in push continua e varie applicazioni social. I tempi di ricarica con il caricatore ufficiale da 5V/1A sono piuttosto deludenti, attestandosi sulle due ore o poco più.

CONCLUSIONI

Xiaomi Redmi 6 si trascina a fatica il peso di alcune scelte stilistiche al limite dell’assurdo e che, sfortunatamente, hanno reso questo dispositivo datato ancora prima della sua uscita.
Nessun aspetto eccelle e, forse, considerando la sua fascia di mercato non lo si potrebbe nemmeno pretendere. Non è motivo di giustificazione, tuttavia, ritrovarsi tra le mani uno smartphone carente nelle sue componenti e funzionalità più importanti. La MIUI 10 compie il miracolo di migliorare l’esperienza utente quotidiana per quanto la variante China, dalla sua, risulti essere poco compatibile con il nostro mercato.

A causa delle sue limitazioni, Redmi 6 è costretto a perdere la sfida con molti dispositivi concorrenti, altrettanto economici ma forse più maturi ed al passo con i tempi. La casa cinese dovrebbe fermarsi a riflettere sulla vera utilità di questi prodotti che non fanno altro che creare caos nella già consolidata confusione del mercato degli smartphone. In Xiaomi, forse, stanno tirando troppo la corda; devono fare solo attenzione che non si spezzi in futuro.

Se siete interessati all’acquisto di questo Xiaomi Redmi 6 potete consultare le pagine di Gearbest a questo link per la variante da 3/32 GB oppure a questo link per la variante da 4/64 GB. Non dimenticate di dare uno sguardo anche a Mastmen.net tramite questo link.

1 commento

AustJeozy 27 Maggio 2019 at 23:49

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