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Recensione Vivo X200 Pro Mini: Nella botte piccola c’è il vino buono

Vivo X200 Pro Mini, al momento della sua presentazione, ci ha stuzzicati non poco. Per questa ragione abbiamo deciso di acquistarlo direttamente in Cina per portarlo sul nostro sito e raccontarvelo. Un compatto con una batteria enorme e con pochi compromessi (parleremo poi del concetto di “compromesso”). Scoprite con noi questo nuovo gioiellino di casa Vivo.

Scheda tecnica
  • SoC: MTK Dimensity 9400
  • RAM: 12/16GB LPDDR5
  • Storage: 256/512GB/1TB UFS 4.0 (non espandibili)
  • Display: 6.31″ AMOLED 120 Hz LTPO 2640x1216px, 1600 nit (4500 nit di picco)
  • Fotocamere:
    • Main 50MP (Sony LYT-818 1/1.28″) con OIS, f/1.57
    • Ultrawide 50MP (Samsung S5KJN1 1/2.76″) f/2.0
    • Tele/Macro 50 MP (Sony IMX882 1/2″) f/2.6 con OIS, 3x
    • Frontale 32 MP (Samsung S5KKD1 1/3.44″) f/2.45
  • Video: 4k 120 fps (main), 4k 60 fps (main, uw, tele, front)
  • Connettività: 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4, NFC, dual SIM (no eSIM), GPS
  • Sensori e porte: Accelerometro, bussola, prossimità, luce ambientale, fingerprint (under display ultrasonico), giroscopio, speaker stereo, USB 2.0, certificazione IP68/IP69K
  • OS: Origin OS 5 basato su Android 15 (patch di ottobre 2024 al momento della recensione)
  • Batteria: 5700 mAh con ricarica a 90W (30W wireless)
  • Dimensioni: 150.83×71.76×8.15mm
  • Peso: 187g

Unboxing

La confezione comprende:

  • Il telefono
  • Estrattore SIM
  • Cavo USB
  • Caricabatteria 90W
  • Pellicola preapplicata
  • Cover

Estetica e Materiali

Vivo X200 Pro Mini è molto bello esteticamente, anche se non troppo originale: le forme, da lontano, ricordano quelle dei nuovi Pixel, mentre il frame, per fattura e materiali, ricorda iPhone 16. Posteriormente, invece abbiamo l’oblò che caratterizza tutti gli ultimi Vivo. Non è enorme ed annegato nelle dimensioni piuttosto compatte del telefono fa una bella figura. Le dimensioni sono appunto l’elemento distintivo dello smartphone, che si tiene benissimo in mano e pesa 187 grammi. Il retro opaco satinato è stupendo ma un po’ troppo scivoloso. La qualità costruttiva è quella che vi aspettereste da un Vivo: inattaccabile.

Batteria e connettività

Eccoci arrivati al primo, grosso pregio di X200 Pro Mini: grazie alla batteria ad anodo di silicio di terza generazione sono riusciti a contenere una grande capacità in un piccolo spazio. 5700 mAh su uno smartphone così compatto sono tanti e l’autonomia è stratosferica per un compatto. Sicuramente la migliore durata della batteria in relazione alle dimensioni del prodotto. Merito probabilmente anche del Dimensity 9400 e dell’ottimizzazione software di Vivo.

Sulla connettività possiamo individuare due punti negativi: la USB 2.0 e l’assenza della B20 che nel mio caso non è determinante, ma non posso garantire che non lo sia per gli altri. Ci sono ancora operatori ed aree che la sfruttano e bisogna tenerne conto. Non è un limite dello smartphone (a differenza della USB 2.0): è un prodotto realizzato per il mercato cinese (sicuramente arriverà global per il mercato indiano mentre non abbiamo altre indicazioni sull’arrivo in Europa) ed in Cina non hanno bisogno della B20, come non hanno bisogno della e-SIM che è assente su X200 Pro Mini. Per il resto, ricezione top, ottimo Wi-Fi 7 e nessun problema con il bluetooth. Android Auto non è compatibile.

Display, vibrazione, audio e sensori

Il display è un bellissimo AMOLED LTPO da 6.31″, luminoso quanto basta (1600 nit di luminosità tipica) con un PWM a 2160 Hz. Il touch è molto responsivo e le cornici sono ridotte (lo screen to body ratio è superiore al 94%). Belli i colori, pure tarabili, molto naturali. Vivo ha investito molto anche sul consumo energetico di questo display: sicuramente è uno dei fattori che consente a X200 Pro Mini di avere l’eccellente autonomia che mostra. Ma non c’è solo questo: Origin OS, nella sua estrema completezza, integra alcune funzioni molto smart per la gestione dello schermo. Penso ad esempio alla “luminosità personalizzata”, che calibra il sensore di luminosità sulla base della nostra sensibilità, dopo un breve test. C’è anche la protezione degli occhi, sia manuale che basata su AI (anche pianificabile) e sono presenti due modalità specifiche per il sonno e per l’anti-affaticamento. Quest’ultima regola la luminosità anche sulla base del tempo di utilizzo, per non affaticare la vista.

La vibrazione è di buona qualità, non particolarmente decisa: l’avrei preferita un pochino più persistente, ma si capisce che il motorino è buono. Nella media l’audio del doppio speaker: buoni sia la pressione sonora che la qualità, niente da segnalare. Siamo un po’ lontani da iPhone ma non dalla concorrenza più diretta (esempio S24). Il fingerprint è eccellente: veloce preciso ed affidabile.

Software e Performance

Origin OS 5 è l’ultima incarnazione del software di Vivo ed è basato su Android 15. Già utilizzo questo sistema operativo su X100 Ultra, per cui non mi sorprende. E’ davvero difficile sviscerare tutte le chicche di questo software, che sono disseminate in ogni menu. C’è veramente di tutto e di più e la personalizzazione è totale. Per darvi l’idea, persino le gesture a bordo schermo di possono personalizzare a piacimento. Ci sono i temi, c’è una grande personalizzazione del launcher e potete realmente realizzare un’interfaccia a vostra immagine e somiglianza. Non mancano numerosissime funzionalità AI, non così dissimili da quelle che abbiamo visto su Samsung e Pixel, ma purtroppo sono… in cinese. Proprio così, una parte di tutte le chicche offerte da Origin OS sono destinate al mercato interno (come il prodotto, d’altronde). Ci sono anche funzioni molto specifiche come la gestione dell’auto (il database è enorme), l’integrazione con voli e mezzi pubblici (ovviamente solo in Cina), l’integrazione con alcuni strumenti di monitoraggio dei parametri vitali e tanto altro. Alcune traduzioni sono assenti, altre un po’ approssimative ma non me la sento di farne un dramma. A differenza di alcuni dispositivi con traduzioni simili (e a volte anche peggiori) parliamo di uno smartphone che non vedrà mai la luce in Italia, per cui già la sola presenza di un italiano comprensibile è un plus non da poco. Mi riallaccio alla premessa iniziale: i compromessi sono proprio questi. Le traduzioni, l’assenza di Android Auto e di Hey Google, le funzionalità non disponibili qui. Starà a voi valutare quanto siano impattanti. Per quanto riguarda servizi Google e uso di Wallet non avrete alcun problema. Per l’installazione dei GMS basta installare Gmail dallo store applicazioni di Vivo ed in automatico di consentirà l’installazione dei GMS. Il telefono è certificato Google, per cui sia wallet che le app bancarie funzionano senza intoppi. Con Origin 5 Vivo ha anche migliorato nettamente la gestione degli spazi con le lingue diverse da quella cinese. Ci sono ancora alcuni testi tagliati (pochissimi in verità), ma -ripeto per l’ennesima volta- si tratta di una nostra forzatura quella di volerlo importare, non è Vivo che ci costringe a farlo. A mio avviso i pregi superano i compromessi e Origin OS è una UI curatissima sotto ogni punto di vista. C’è anche una modalità privacy per separare lavoro e svago, con la possibilità di migrare i contenuti da uno spazio all’altro. E’ tutto pensato in modo razionale, niente è lasciato al caso. Se decidessero di portarla in Europa al posto della Funtouch sarebbe fantastico, ma è sicuramente un sogno irrealizzabile e non è detto che il pubblico nostrano gradirebbe. Se avete tempo e voglia, sul sito ufficiale trovate una spiegazione esaustiva di Origin OS 5 (in cinese, quindi dovrete usare il traduttore).

Il Dimensity 9400 lo abbiamo già visto su Oppo Find X8 Pro ed è un SoC eccellente: bassi consumi, performance solide e tanta affidabilità. X200 Pro Mini è uno smartphone dalla fluidità quasi commovente: merito sicuramente di Origin OS e delle sue animazioni morbide, ma con un SoC del genere Vivo ha avuto sicuramente vita facile. La RAM è di 12 o 16 GB (di tipo LPDDR5X) e lo storage UFS 4.0 è di 256GB, 512GB o 1TB.

Foto e Video

A differenza di X100 Ultra in mio possesso, con la serie X200 Vivo ha deciso di accantonare il sensore da 1″, forse difficile da gestire in certi contesti. Qui abbiamo un sensore leggermente più piccolo come principale (Sony LYT-818) ma davvero ottimo. Come sempre, abbiamo la collaborazione con Zeiss che ha sia co-ingegnerizzato le lenti che coadiuvato Vivo nel software. C’è anche il coating T* sulle lenti. Partiamo dalla tanto discussa problematica del flare che molti hanno riscontrato su X200 Pro: il sensore è lo stesso e presumibilmente lo sono anche le lenti. I risultati a me sono parsi molto simili ad altri smartphone e non ho notato una maggiore presenza di flare e di artefatti dovuti alle luci. La cam è da top di gamma in ogni condizione di luce, i colori sono realistici ed il dettaglio sempre presente. Ottima la velocità di scatto, senza ritardi. Prima di parlarvi di modalità creative e del software della cam, analizziamo un po’ le cam ausiliarie. La ultrawide è più che sufficiente: se la contestualizziamo al panorama attuale è buona, se la contestualizziamo invece alle aspettative c’è da dire che il JN1 non è certo il massimo della vita. Il software ci mette una pezza ed il risultato lo porta a casa, ma sicuramente non è il miglior sensore che possiate sperare di avere su un telefono di fascia alta. Ma forse siamo un po’ cattivi: Pixel 9 Pro, pur avendo un comparto fotografico di tutto rispetto, non fa miracoli sulla uw. Il teleobiettivo è sicuramente quello che allontana Vivo X200 Pro Mini dai camera phone, anche all’interno della stessa azienda: è un buon teleobiettivo 3x periscopico con cui potrete spingervi fino al 10x con risultati apprezzabili, ma ad esempio gli scatti ad insetti e piante che si riescono a fare con X100 Ultra con questo non sono possibili, o comunque non con la stessa qualità. I video sono di ottima qualità, la main permette di spingersi al 4K 120 fps (che diventano 2.8K attivando la super stabilizzazione), tutte le altre comunque permettono la registrazione a 4K 60fps. In Full HD si possono anche switchare tutte le camere durante la registrazione (anche quella anteriore), mentre se volete registrare in 4K lo switch è possibile solo tra le 3 cam posteriori. Molto buona la funzionalità videoritratto che offre risultati naturali.

Il software di Vivo è completissimo: la modalità Pro è una delle migliori sul mercato ed anche su X200 Pro Mini l’azienda ha mantenuto la compatibilità con il Super RAW, che è l’equivalente del Pro RAW che troviamo su iPhone. Anche le modalità creative sono tante e tutte utili, a parte la Super Luna che vorrei che venisse quasi messa fuorilegge. C’è una modalità specifica per i paesaggi ed una per la street photography, che abbatte i tempi di scatto. Non sarà il miglior camera phone sul mercato, ma è senz’altro completissimo.

La dotazione software continua anche nell’editing, che non si limita alle immagini. C’è anche un editor video che nella sua semplicità è comunque efficace e gradito, anche perché include pure degli effetti molto piacevoli. L’editing delle foto è quasi infinito: non solo AI (come la gomma magica) ma tantissime tipologie di modifica, creativa e non, impossibili da elencare in poche righe. Bisogna provare per rendersi conto della pletora di funzioni di modifica offerte dalla galleria di Vivo, superiori probabilmente a qualsiasi altro smartphone in commercio. E’ vero, siamo su Android ed è possibile avere la stessa completezza con app di terze parti, ma qui è tutto integrato nel sistema. C’è addirittura una funzionalità per rimuovere il glare, una specifica per le ombre, ci sono effetti ed adesivi ma al di là delle singole features quello che colpisce è proprio la presenza di un numero davvero incredibile di modalità di modifica per le immagini. Abbiamo anche Vivo Photography che oltre ad integrare la galleria per l’editing è anche una specie di social per condividere le proprie immagini e trarre spunto da altri per creare i propri contenuti. E’ evidente la volontà di Vivo di puntare su questo aspetto.

Galleria fotografica

Prezzo e Conclusioni

Parlare di prezzo è difficile e forse superfluo: disponibile in tre versioni (12/256GB, 16/512GB e 16GB/1TB), in patria parte da 4699 yuan (poco più di 600 euro) fino ad arrivare ai 5799 yuan della variante top (poco più di 750 euro). A questi prezzi non ci sarebbe nemmeno da discutere: ogni centesimo è meritato. Se però volete portarvelo a casa, dovete avvalervi di siti che -ovviamente- devono guadagnarci qualcosa ed offrire 12 mesi di garanzia (garanzia che comunque non sarà mai come quella ufficiale del produttore) ed i costi lievitano: parliamo di circa 750 € per la versione base su Wondamobile, poco meno su Tradingshenzhen (dove però il trasporto è più alto e bisogna aggiungere i costi doganali). Valutate bene la scelta: noi non vi possiamo consigliare se comprarlo o meno. Il prodotto ve lo abbiamo descritto, ma la decisione spetta a voi.

 

 

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