Di smartwatch ce ne sono tanti: sono molti quelli che vi abbiamo portato sul canale ma infiniti quelli che sono ancora da scoprire. Tra questi, i prodotti di Mibro, brand cinese che non è nuovo nel settore (abbiamo spesso avuto modo di vederne lo stand ad IFA) e che si occupa prevalentemente di smartwatch economici. A differenza di molti altri produttori (o meglio, rimarchiatori) Mibro ha un’applicazione sviluppata in casa (non utilizza quindi le app generiche come molti altri prodotti economici) ed un proprio sistema operativo, che si propone come una via di mezzo tra i prodotti con OS proprietario (come Amazfit) e -appunto- i prodotti a basso costo che trovate su Amazon. C’è posto per un player del genere nel nostro mercato? Per noi sì.
Estetica e Materiali
Mibro Watch GS Explorer si presenta come uno smartwatch rugged: il design riprende praticamente tutti gli stilemi del genere e non si può certamente definire “elegante”. E’ però un design che a molti potrà piacere, poiché ricorda prodotti ben più blasonati, senza particolari rinunce (nonostante il prezzo ridotto rispetto alla concorrenza) nei materiali. Forse la corona in acciaio è un po’ delicata, ma per il resto ha una costruzione di tutto livello, confermata anche dalle 15 certificazioni U.S. MIL-STD-810H-2019, dalla certificazione IP (resiste fino a 10 ATM) e dalla resistenza a temperature veramente estreme. Siccome siamo cattivi, lo abbiamo maltrattato e lo abbiamo messo… in freezer! Lo abbiamo tenuto qualche ora e ne è uscito indenne. Mibro ha fatto qualche test di resistenza interno: non vi citiamo nel dettaglio i risultati perché ovviamente -essendo svolti dallo stesso produttore e non da un ente indipendente- non sono soggetti al rispetto di standard specifici (per questo esistono le certificazioni di cui abbiamo già parlato). E’ un prodotto che, tutto sommato, potete portarvi dietro anche per fare delle escursioni in ambienti meno accoglienti.
Mibro suggerisce, tra gli ambiti di utilizzo dell’orologio, anche le immersioni: sono chiare quindi le intenzioni belligeranti dell’azienda, che cerca di offrire un prodotto dalla resistenza fuori dal comune nell’ambito dei prodotti meno costosi. Sicuramente un progetto ambizioso per un brand comunque ancora piccolo che realizza smartwatch low cost. Le dimensioni sono abbastanza generose: il diametro da 46mm lo rende un prodotto non per tutti. Ben fatta la rotella laterale (ovviamente anche cliccabile) che permette lo scrolling veloce tra i menu. Ci sono altri due tasti (uno personalizzabile e uno per gli allenamenti o le modalità di esercizio). In confezione trovate sia un cinturino in gomma sia un cinturino in tessuto, una piacevole sorpresa.
Display
Uno degli aspetti su cui i brand risparmiano maggiormente -quando devono proporre soluzioni low cost- è lo schermo. Addirittura spesso abbiamo degli LCD imbarazzanti con dei touch screen poco sensibili. Non è questo il caso: Mibro ha montato un ottimo AMOLED da 1.32″ ad alta risoluzione (466x466px). Lo smartwatch supporta anche l’AOD. La luminosità (regolabile anche automaticamente) arriva a 1500 nit, un valore ben più alto delle aspettative. Essendo un orologio “carrozzato” le cornici sono abbastanza generose e il display risulta un po’ incassato nella scocca, ma questo non pregiudica la qualità dello schermo. Il vetro è protetto da un Gorilla Glass: vista la fascia di prezzo, non potevamo chiedere di più.
Connettività, hardware e autonomia
Mibro Watch GS Explorer, senza troppe sorprese, è disponibile nella sola variante bluetooth. Lo smartwatch supporta anche le chiamate via bluetooth e ha pure il chip NFC, che però è disponibile solo per la lettura dei tag: non si può pagare con il telefono. La connessione con l’app proprietaria è stabile.
Mibro dichiara un’autonomia di 20 giorni con uso normale, fino a 60 giorni in modalità “base” (quindi praticamente come un normale orologio) e 15 ore in “modalità GPS” (quindi allenamento e attività sportiva). Io ho abilitato i monitoraggi standard e l’AOD, che di per sé impatta talvolta molto sull’autonomia. La proiezione (con questa configurazione) è di una decina di giorni, quindi molto bene, anche perché si tratta di un utilizzo abbastanza energivoro: i monitoraggi e l’AOD consumano molto su qualsiasi orologio. La promessa di Mibro di sfiorare i 20 giorni, se ci si limita alle notifiche, è abbastanza vicina alla realtà.
Il processore utilizzato è un Sifli a basso consumo, una CPU dual core low-end adatta per questo genere di prodotti, che integra anche il chip Bluetooth 5.3 (da qui la denominazione “2 in 1”). La RAM ammonta a soli 16 MB e c’è una flash rom da 1 GB. Sostanzialmente delle specifiche da smart band evoluta.
Software e Sensori
Finora abbiamo visto molti aspetti positivi: una batteria convincente, un bel display, una buona resistenza. Abbiamo anche parlato di un’app sviluppata in casa al posto di app più generiche. Ecco, qui arrivano forse i problemi. O meglio, i compromessi. L’app è disponibile sia per iOS che per Android, cosa che ho apprezzato molto, più o meno con le stesse funzionalità e lo stesso livello di integrazione. L’applicazione infatti è in grado di collegarsi all’app salute di Apple, cosa non scontata. Si tratta di un’applicazione basilare, con poche informazioni, ma senza che manchino quelle essenziali. Il salvataggio dei dati sul sonno, sullo stress, sullo storico del battito cardiaco e sulla saturazione avviene regolarmente. Allora cosa non convince? Non convince la traduzione, fatta palesemente con qualche strumento automatico e con alcune parti addirittura in francese. Sia l’applicazione che il software dell’orologio (che è abbastanza snello e veloce, chiaro nella UI e con tutte le informazioni al loro posto) hanno alcune parti tradotte così male da essere quasi incomprensibili. Mettendolo in inglese le cose migliorano, ma anche la traduzione inglese sembra frutto del lavoro di uno strumento automatico, senza correzione “umana”. Questo è per me un limite tanto grande quanto risolvibile: poche centinaia di stringhe che potrebbero richiedere realmente poche ore di lavoro. Anzi, incoraggiamo Mibro, se lo desidera, a fornire le stringhe alla community per poter fare un lavoro di squadra e aiutare la crescita di un brand che sta mostrando molto impegno.
La poca cura della traduzione non si riflette invece nella parte salute e sport. Chiariamo bene una cosa: non è certo un Garmin, non è un prodotto per professionisti e non è un prodotto che ha velleità di sorta, alla fine le risorse dell’azienda non sono certo quelle di una multinazionale. Eppure le informazioni restituite sono abbastanza precise e siamo lontanissimi dai valori a volte addirittura falsi degli orologi economici. La sensoristica c’è (hearth rate, saturazione, accelerometro a 10 assi e giroscopio) e ci sono anche il GPS (che è insospettabilmente veloce e preciso e permette pure la realizzazione di tracciati da condividere su Strava e altre piattaforme simili), il barometro, che restituisce valori praticamente uguali a quelli di Apple Watch Ultra e non manca ovviamente la bussola. La stima dei passi sembra invece un po’ all’eccesso, con uno scarto comunque non eccessivo. Le modalità sportive sono oltre 150 e tra queste ci sono nuoto ed immersione. E’ un prodotto che non teme di essere maltrattato. E’ tutto abbastanza basilare, ma non impreciso né lacunoso. L’azienda ha sviluppato un algoritmo per l’elaborazione delle informazioni raccolte dai sensori e questo mi ha stupito, sebbene ci sia un po’ di lavoro d fare.
Il monitoraggio del sonno manca di alcuni dettagli (non elabora ad esempio le variazioni di respirazione o della temperatura corporea, non essendoci un termometro integrato) ma quelli che vengono forniti sono abbastanza coerenti, ma mi è capitato (potete vederlo negli screenshot dell’app) che “dimenticasse” di terminare la sessione di sonno segnando addirittura 14 ore di dormita (magari!). Naturalmente non si può prescindere dall’economicità del prodotto, che comunque al netto di piccole sbavature si difende bene.
Prezzo e conclusioni
Mibro Watch GS Explorer costa 139,99 €: per un brand emergente forse è un posizionamento un po’ elevato, ma bisogna pure comprendere che la sensoristica (e il display OLED) sicuramente incidono sul costo finale. Fortunatamente c’è un’offerta proprio in questi giorni: i 109,99 € richiesti attualmente sul sito ufficiale sono decisamente più a fuoco, tenendo conto anche dei compromessi sul software.