Michael Kagan, CTO di NVIDIA, ha dichiarato che le criptovalute non “apportano nulla di utile alla società”, a differenza di soluzioni innovative come l’intelligenza artificiale di ChatGPT, addestrata su un supercomputer composto da circa 10.000 schede grafiche Nvidia.
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NVIDIA Vs. Crypto
L’azienda si è sempre dimostrata scettica nei confronti del mondo delle criptovalute. Ad esempio, nel 2021 ha lanciato le schede grafiche RTX 3060 con un blocco BIOS e driver appositamente introdotti per dimezzare l’hash-rate e renderle pressoché inutilizzabili per il mining. In questo modo, si voleva garantire che la fornitura di schede grafiche andasse a clienti come giocatori e ricercatori di AI, disincentivando l’acquisto da parte dei miner.
Nel keynote della GPU Technology Conference di NVIDIA, il CEO Jensen Huang ha definito ChatGPT “l’applicazione dalla più rapida crescita di tutta la storia”. “ChatGPT, Stable Diffusion, DALL-E e Midjourney hanno portato l’attenzione verso l’AI generativa. La facilità di utilizzo e le straordinarie capacità di queste applicazioni hanno attirato oltre cento milioni di utenti in pochi mesi”.
I prodotti NVIDIA hanno preso il loro posto al centro del boom dell’AI quasi per caso. Il lavoro intensivo dal punto di vista computazionale di addestrare un nuovo sistema AI, che può richiedere milioni di miliardi di dollari di potenza di calcolo, si è rivelato significativamente più veloce sui tipi di processori semplici ma potenti che erano stati adottati dai giocatori.
In conclusione, NVIDIA continua a dimostrare una preferenza per lo sviluppo di applicazioni innovative come i chatbot rispetto all’estrazione di criptovalute. Sebbene abbia intrapreso azioni contro il mining con il blocco delle schede grafiche RTX 3060, l’azienda continua a investire in soluzioni AI che possano apportare un valore significativo alla società.
