Disney ha avviato la seconda delle tre fasi di licenziamenti, che dovrebbe portare a un totale di 7.000 posti di lavoro eliminati entro la fine della primavera. Le divisioni maggiormente colpite nelle ultime ore includono ESPN, Disney Entertainment, il reparto prodotti e la divisione dei parchi Disney, con diversi ruoli dirigenziali in bilico. Secondo Reuters, questa seconda fase dovrebbe concludersi giovedì 27 aprile.
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Disney si ridimensiona, ma non è l’unica
I co-presidenti di Disney Entertainment, Alan Bergman e Dana Walden, hanno commentato i recenti licenziamenti in un promemoria inviato allo staff, visionato anche da Reuters. Ecco un estratto del messaggio:
“Le squadre di leadership senior hanno lavorato con impegno per delineare la nostra futura organizzazione e la nostra priorità principale è stata farlo correttamente, piuttosto che farlo rapidamente. Sappiamo che è stato un periodo di incertezza e ringraziamo tutti per la vostra comprensione e pazienza.”
Disney aveva annunciato a febbraio di quest’anno l’intenzione di ridimensionare la compagnia in risposta all’incertezza economica e ai cali nei ricavi pubblicitari. L’obiettivo principale è risparmiare almeno 5,5 miliardi di dollari nel corso del 2023. Disney si unisce così alla lunga lista di aziende che hanno dovuto ridurre la propria forza lavoro. Un esempio notevole è quello di Amazon, che ha effettuato i tagli più significativi. Con l’ultimo licenziamento di 9.000 dipendenti, Amazon ha raggiunto un totale di 27.000 licenziamenti nell’ultimo anno.