Per dare il giusto contesto a questo articolo, che potreste considerare come una “pre-recensione”, è doveroso che dica questo: Metaphor: ReFantazio è il primo titolo di Atlus che gioco.
Ho deciso, infatti, di cominciare a scrivere prima di averlo finito (sono a 25 ore di gameplay) per offrire un punto di vista da parte di un videogiocatore “estraneo” al mondo di Persona e ai giochi di Atlus, sperando di avvicinare chi non conosce questo sviluppatore ai loro mondi e alle loro creazioni. Questo approccio mi permetterà di analizzare il gioco senza affrettarmi, dato che sembra essere piuttosto lungo, aiutando chi è indeciso sull’acquisto a fare una scelta oculata. Nei prossimi paragrafi discuterò della trama, delle meccaniche di gioco e dei personaggi che popolano questo affascinante mondo, evitando qualsiasi major spoiler.
P.S. Tra gli aspetti di Metaphor: ReFantazio che mi hanno colpito di più ci sono gli Umani, il cui design è particolarmente ispirato alle opere di Hieronimous Bosch. Ve ne parlo qui!
Metaphor: ReFantazio – Trama e Ambientazione
Un’Avventura Epica nel Regno di Metaphor
In Metaphor: ReFantazio, la trama ruota attorno al protagonista, un giovane Elda, una delle tribù minoritarie nel mondo di gioco. Dopo l’assassinio del re, il regno di Euchronia è scosso da una lotta per il trono, con vari candidati che cercano di ottenere il favore del popolo. Il protagonista si presenta come uno dei candidati, intraprendendo un viaggio per salvare il principe, suo amico d’infanzia, da una maledizione che lo ha reso apparentemente morto.
L’ambientazione è caratterizzata da una notevole diversità di razze e culture (Elda, Ateran, Clemar e tante altre). Non si tratta, però, solo di un contesto estetico: la divisione tra le varie fazioni influisce direttamente sulle interazioni e sulle missioni disponibili. Le dinamiche sociali e politiche sono complesse e ben sviluppate, rendendo il mondo di Metaphor molto più di un semplice sfondo per l’avventura.
Metaphor: ReFantazio – Meccaniche di Gioco
Il Sistema degli Archetipi
Una delle caratteristiche più affascinanti di Metaphor: ReFantazio è il sistema degli archetipi. Questo meccanismo permette ai giocatori di utilizzare (anzi, trasformarsi) in diverse classi, come cavalieri, maghi o guerrieri (ce ne sono altre meno “classiche”), ognuna con abilità uniche da utilizzare in battaglia. Questo sistema non è solo un modo per diversificare il gameplay, ma aggiunge anche profondità alla narrazione, poiché ogni archetipo riflette le storie e le tradizioni delle razze e dei clan nel gioco.
Combattimenti Strategici e Coinvolgenti
Il combattimento è turn-based* e richiede pianificazione e strategia. Ogni azione, che sia attaccare, difendere o utilizzare un oggetto, deve essere attentamente considerata. Anche la posizione dei personaggi in battaglia è cruciale: i giocatori devono decidere se schierare i loro alleati in prima linea o tenerli in retroguardia per sfruttare abilità a distanza. Durante le mie prime battaglie, ho trovato particolarmente interessante come le scelte strategiche influenzassero l’esito degli scontri, incoraggiando a provare combinazioni diverse e gli strumenti a propria disposizione.
A differenza di altri JRPG a cui ho giocato in passato, inoltre, ho trovato più sfidanti anche combattimenti all’apparenza più semplici. Insomma, a parte considerare attentamente il livello degli avversari, i combattimenti difficilmente si trasformeranno in un banale button smash.
*Con i nemici con un livello inferiore o pari al nostro sarà possibile combattere come in un action-rpg, così da rendere più fluido il gameplay ed evitare fasi in cui si scansano i nemici per non rubare tempo all’esplorazione.
Il Calendario e la Gestione del Tempo
Uno degli elementi chiave in Metaphor: ReFantazio è il sistema del calendario, che introduce una dimensione strategica alla gestione del tempo (simile a quella vista in Persona). Ogni azione va pianificata all’interno di un ciclo di giorni, dove ogni decisione può avere conseguenze significative. Come in Persona, dove il tempo trascorso in attività quotidiane come studiare, lavorare o socializzare influisce sullo sviluppo del personaggio, in Metaphor ogni scelta temporale è altrettanto cruciale.
Ad esempio, se decidi di dedicare una giornata a completare una missione principale, potresti perdere l’opportunità di interagire con un NPC o completare missioni secondarie. Questa meccanica richiede ai giocatori di riflettere attentamente su come spendere il proprio tempo, aggiungendo un ulteriore strato di strategia e coinvolgimento (e, per alcuni, “ansia) all’esperienza di gioco.
Sarò sincero, durante le prime ore di gioco non riuscivo ad apprezzare questa meccanica, ma col passare delle ore l’ho compresa meglio e, al momento, la percepisco come un’ottima aggiunta al gameplay, capace di renderlo più immersivo.
L’importanza delle Relazioni
Le interazioni con gli amici e i seguaci sono fondamentali per il progresso del gioco. Ogni personaggio ha un proprio livello di amicizia, che può essere aumentato attraverso conversazioni significative, missioni condivise e scelte importanti.
Questi legami non solo arricchiscono la trama e il mondo di gioco, ma offrono anche vantaggi pratici. Un alto livello di amicizia può sbloccare nuove abilità o attacchi speciali durante le battaglie (o nuove classi, ma non spoilero!), rendendo i personaggi più efficaci. Essere in grado di sviluppare relazioni significative nel gioco non solo rende l’esperienza più coinvolgente, ma offre anche un senso di progressione che motiva i giocatori a esplorare a fondo ogni interazione.
Metaphor: ReFantazio – Personaggi, Stile Visivo e OST
Personaggi
Metaphor: ReFantazio presenta una vasta gamma di personaggi, ognuno con una personalità ben definita e tratti distintivi. Anche se non tutti i personaggi sono sopra le righe come quelli di Persona, ognuno di essi porta con sé una storia e un bagaglio emotivo che arricchisce l’esperienza di gioco. La loro interazione con il protagonista è una parte fondamentale della narrazione, creando legami che si approfondiscono con il tempo.
Il Protagonista
Il protagonista di Metaphor: ReFantazio è un membro della rara razza degli Elda, che si distingue per la sua mancanza di caratteristiche fisiche distintive, rendendolo un outsider in un mondo dove le razze e i clan sono ben definiti. La sua crescita personale è uno dei temi centrali del gioco, poiché impara a fidarsi dei suoi compagni, a fare scelte difficili e a confrontarsi con le sue paure.
Gallica
Tra i personaggi principali troviamo Gallica, una figura vivace e carismatica, che funge da guida per il protagonista. Con il suo spirito intraprendente e la sua inclinazione a intervenire nei momenti critici, Gallica apporta un tocco di leggerezza e umorismo alle situazioni più drammatiche, ma la sua incessante presenza può risultare talvolta invadente.
Strohl
Strohl, invece, è il primo compagno che si unisce al gruppo (la sua connessione sblocca l’Archetipo del Guerriero), ed inizialmente ci viene presentato come una sorta di guerriero misterioso. La sua storia personale, in realtà, si intreccia con quella del protagonista, creando un legame profondo che si sviluppa nel corso del gioco.
Hulkenberg
C’è poi Hulkenberg, una dama cavaliere di Roussainte, che si unisce al protagonista e a Strohl come terzo membro principale del gruppo (anche se la “conosceremo” molto prima), introducendo l’Archetipo del Cavaliere. La sua mente acuta e la sua esperienza nel campo della guerra lo rendono un alleato indispensabile. Hulkenberg non solo offre supporto tattico, ma le sue interazioni con gli altri personaggi aggiungono ulteriori sfumature alla trama, rivelando alleanze e rivalità nascoste.
Mi fermo qui per evitare spoiler, ma sappiate che avrei voluto citare un quarto (e forse anche un quinto) personaggio, a cui al momento vanno le mie personali preferenze.
Design e Estetica Creativa
Lo stile visivo di Metaphor: ReFantazio è affascinante e creativo, con un design che riflette l’universo fantastico del gioco. La direzione artistica combina colori vivaci e dettagli elaborati, creando un’atmosfera immersiva. I luoghi che esplori, dalle città animate ai paesaggi incantevoli, sono realizzati con attenzione ai dettagli, rendendo ogni area unica e memorabile. La scelta dei design dei personaggi è altrettanto curata, contribuendo a farli sentire distintivi e riconoscibili.
Anche i filmati animati svolgono un ruolo fondamentale nel narrare la trama e approfondire la caratterizzazione dei personaggi. Questi cutscene sono realizzati con uno stile artistico distintivo che richiama l’estetica dei giochi precedenti di Atlus, come la serie Persona. La direzione artistica, curata da Shigenori Soejima, contribuisce a creare un’atmosfera unica che arricchisce l’esperienza di gioco.
OST
La colonna sonora di Metaphor: ReFantazio è stata composta da Shoji Meguro, già noto per il suo lavoro nella serie Persona. Una particolarità interessante è che, all’interno del gioco, la musica che ascoltiamo è nella testa del protagonista, grazie a un incantesimo lanciato da Gallica. Questo dettaglio aggiunge una dimensione unica all’esperienza sonora, poiché la musica accompagna direttamente le emozioni e le percezioni del personaggio principale.
La colonna sonora gioca un ruolo fondamentale nel trasmettere l’atmosfera del gioco, e riesce ad adattarsi perfettamente ai diversi momenti dell’avventura, accompagnando le battaglie e le scene di esplorazione in modo da aumentare il coinvolgimento. Ho notato che alcune tracce richiamano chiaramente lo stile di vecchie OST da JRPG “classici”, mentre altre si spingono oltre, e risultano molto originali e calzanti.
Tra le mie preferite, al momento, ci sono:
Metaphor: ReFantazio – Cosa non mi piace?
Cosa non mi è piaciuto durante queste prime 25 ore? Poche cose, ma vale la pena menzionarle per fornire un quadro completo del gioco (o, almeno, di 1/3 del gioco):
- Inizio/Tutorial: Uno dei principali aspetti negativi di Metaphor: ReFantazio è l’inizio piuttosto lento. Le prime ore possono risultare noiose a causa di un’eccessiva durata dei tutorial e di quest poco stimolanti. Questo tipo di onboarding, sebbene necessario per insegnare le meccaniche di gioco, può risultare frustrante per i giocatori che desiderano immergersi nell’azione sin da subito. Anche dopo 25 ore, in realtà, a volte mi sembra di essere ancora troppo “guidato” sotto alcuni aspetti.
- Dungeon ripetitivi: al momento non ne ho affrontati tanti, è vero, ma quelli in cui sono stato li ho trovati un po’ ripetitivi come level design ed estetica.
- Come mostro nell’immagine qua sopra, l’incapacità del Protagonista nello scendere da piccole altezze è esilarante, ma anche fastidiosa (si, lo so, basta fare un piccolo giro e scendere dalle scale…però dai, un minimo di flessibilità! :p).
Nonostante queste “critiche”, al momento non posso non dire che Metaphor: ReFantazio ha molto da offrire. Mentre l’inizio lento può essere deludente, il potenziale e la profondità del gioco emergono man mano che si prosegue nell’avventura, rendendolo un titolo da esplorare con pazienza.
Conclusione
Metaphor: ReFantazio si presenta come un JRPG solido e profondo, perfetto per i fan di Atlus e per coloro che cercano un’avventura ricca di contenuti e significato. Nonostante un inizio lento, il gioco riesce a catturare l’attenzione grazie alla sua trama avvincente, al sistema degli archetipi e a un mondo ben costruito.
Le meccaniche di gioco offrono una varietà di strategie che incoraggiano l’esplorazione e l’interazione, rendendo ogni battaglia un’opportunità per sperimentare e adattarsi. La caratterizzazione dei personaggi e lo stile visivo contribuiscono a creare un’esperienza immersiva che rimane impressa nella mente del giocatore.
Se siete appassionati di JRPG o, semplicemente, curiosi di scoprire un nuovo universo, Metaphor: ReFantazio merita sicuramente attenzione. Anche se la mia esperienza con i titoli di Atlus è limitata, questo gioco ha suscitato il mio interesse e mi ha spinto a esplorare ulteriormente i loro lavori.
Invito tutti voi a condividere le vostre impressioni su Metaphor: ReFantazio nei commenti. Cosa ne pensate del gioco? Avete già esperienza con i titoli di Atlus? Dopo Metaphor, quale altro titolo di Atlus dovrei recuperare?