Quando si parla di Sony e della sua linea Xperia non si può non fare riferimento al know how dell’azienda giapponese nella realizzazione di sensori fotografici. Sony, infatti, realizza gran parte dei sensori fotografici montati sugli smartphone moderni, sensori che vengono utilizzati anche da altri brand.

Moltissimi smartphone di Samsung, Apple, OnePlus, Xiaomi, LG e non solo utilizzano i sensori Sony della serie IMX, pensati appositamente per l’uso su dispositivi mobili. Anche il nuovissimo Xperia 1, il fiore all’occhiello della compagnia giapponese, utilizza uno degli ultimi sensori della serie IMX, che mutua alcune funzionalità dalla serie di fotocamere professionali Alpha.

SONY UTILIZZA SENSORI SAMSUNG SUGLI XPERIA 2019

Sfortunatamente, però, Sony sembra aver deciso di utilizzare, sui nuovi medio gamma Xperia 10 e Xperia 10 Plus, sensori provenienti da due diverse sorgenti. Nella fattispecie, Sony stessa e Samsung, la famosa casa sudcoreana colosso dell’elettronica di consumo. Alcuni esemplari di Xperia 10 e 10 Plus, infatti, utilizzano sensori prodotti dalla casa sudcoreana, sia per quanto riguarda la camera principale che quella secondaria e, talvolta, persino quella frontale.

Non sono chiare le motivazioni per le quali la compagnia giapponese avrebbe deciso di attuare una pratica di Dual sourcing dei sensori fotografici, data l’enorme filiera produttiva che possiede “in casa”, anche se, probabilmente, questa scelta è stata causata da problemi di produzione e scarsità di componentistica.

Sebbene i sensori Samsung della serie ISOCELL siano più che dignitosi, questa scelta della casa giapponese ci ha lasciato un po’ perplessi. Per quanto riguarda la qualità fotografica, non sappiamo se il cambio di sensore causerà la presenza di differenze sostanziali tra i modelli, anche se questo potrebbe mettere in difficoltà la divisione sviluppo software della compagnia, che sarà costretta ad ottimizzare in software fotografico per più di un sensore.

In ogni caso, speriamo che questa decisione di Sony non si vada a ripercuotere negativamente sulla qualità fotografica riscontrata dall’utente finale.