Skullcandy Sesh | Recensione degli auricolari in-ear wireless "perfectly simple"
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Skullcandy Sesh | Recensione degli auricolari in-ear wireless “perfectly simple”

Siamo agli sgoccioli del 2019, e la domanda che ho visto fare più spesso sia nelle chat Telegram, che nelle live YouTube, è sempre stata la stessa: “La migliore cuffia TWS sotti i 20/30/50/70 €?

Come avrete però ben capito, è quasi impossibile stilare una classifica dato che quasi ogni giorno ne vengono presentate di nuove. Nuove AirPods, nuove AirDots, nuove WF-1000X Mk3, nuove Pamu, nuove queste e nuove quelle. E dopo avervi recensite le Skullcandy Indy… oggi parliamo delle nuove Skullcandy Sesh.

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Skullcandy Sesh | Recensione degli auricolari in-ear wireless "perfectly simple"
Skullcandy Sesh | Recensione degli auricolari in-ear wireless “perfectly simple” | Evosmart.it
Scheda tecnica
  • Impedenza: 16 Ohms ±15%
  • Diametro Driver: 6 mm
  • THD: < 3% @1KHz
  • Pressione acustica: 99-105 dB
  • Risposta in freqeunza: 20Hz – 20KHz
  • Connettività: Bluetooth 5.0
  • Batteria: 3 + 7 ore di autonomia dichiarata + ricarica tramite micro USB
  • Peso: 10.6 g (solo auricolari); 59,6 g (auricolari e case)

ERGONOMIA E COSTRUZIONE

Partiamo da quello che è senza dubbio uno dei fattori più importanti nella scelta di un auricolare wireless. Purtroppo però l’ergonomia è anche un fattore soggettivo. Nel mio caso posso affermare che gli auricolari non si sono comportati male. Non li ho trovati scomodi, ma neanche dei campioni di ergonomia. Probabilmente sono abbastanza ergonomici per farci un utilizzo standard come gli spostamenti tra casa e lavoro, ma non li ho trovati troppo adatti alla corsa e quindi ad un utilizzo sportivo. Infatti non sono dotati di nessun accessoria atto a fissarle meglio all’interno del padiglione auricolare. All’interno della confezione ho trovato solo altre 2 coppie di gommini per cambiarne l’ampiezza rispetto a quelli pre-installati di dimensioni medie. Il peso irrisorio degli auricolari ve li farebbe spesso dimenticare addosso, se non fosse per una forma un po’ strana che non si adatta perfettamente al mio padiglione auricolare. E, spezzando una lancia a mio favore, non sono stato l’unico che aprendo il case si sia chiesto come indossare questi auricolari.

Skullcandy Sesh | Recensione degli auricolari in-ear wireless "perfectly simple"
Skullcandy Sesh | Recensione degli auricolari in-ear wireless “perfectly simple” | Evosmart.it

Per quanto riguarda la costruzione di questi auricolari bisogna dire che per il prezzo abbordabile che hanno, offrono una protezione IP55 contro polvere, sudore e acqua. Ma attenzione a non confondersi tra le varie certificazioni. Questi auricolari non sono impermeabili completamente, ma dovrebbero resistere sotto la pioggia o a lievi schizzi d’acqua. Per quanto riguarda la parte esterna cliccabile, è costruita con una plastica simil soft-touch morbida.

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Skullcandy Sesh | Recensione degli auricolari in-ear wireless “perfectly simple” | Evosmart.it

Il case esterno è costruito con della plastica dura e il sistema di chiusura magnetico è molto potente, in maniera da non permettere aperture accidentali del guscio protettivo. Anche lui è molto leggero, e a differenza di quello delle Skullcandy Indy è anche più compatto. Sul lato inferiore sono state apposte tutte le certificazioni e i loghi. Sul retro troviamo invece la porta di ricarica… micro USB. Davanti troviamo il marchio Skullcandy e un bottone, che una volta premuto mostra la carica residua del case tramite 4 semplici LED bianchi.

PAIRING

Per connettere i nostri auricolari a smartphone/tablet/PC vi servirà abilitare il Bluetooth nel dispositivo sorgente e aprire il case estraendo entrambi gli auricolari. In questa semplice maniera entreranno in modalità pairing automatica. Il nome di questo dispositivo Bluetooth è lo stesso degli auricolari “Sesh“. Ma niente paura se non ve lo ricordate o li prestate ad amici perchè, sempre aprendo il case, sono scritti alcuni codici all’interno del cappuccio superiore, tra cui il nome del dispositivo.

Purtroppo ho avuto brutte esperienze con il pairing di questi auricolari. E, se siete avvezzi a cambiare spesso smartphone o ad usare anche PC o Mac per streammare musica non posso far altro che NON consigliarvi questi auricolari. La prima volta che li ho provati li ho collegati al mio MacBook Pro per poter contare sulla mia Libreria iTunes. E fin qui tutto bene, ma dopo averle rimesse nel case e tolte di nuovo non si sono collegate automaticamente all’unica fonte Bluetooth che avevano. Anche rimuovendo il profilo BT delle Skullcandy Sesh dal Mac per ri-effettuare il pairing non ha dato frutti. E, solo dopo averlo connesso a diversi dispositivi mobili con buoni e meno buoni risultati, sono riuscito a riconnetterlo al MacBook Pro. Senza contare che a volte tolte dal case si riconnettono all’ultimo dispositivo usato e a volte no. Mistero.

AUDIO: COME SUONANO?

Come suonano? Beh, bene. Ma… non sempre. E la cosa assurda è che provando diverse canzoni per provare generi diversi e la bontà dei bassi, medi e alti si sono spesso comportati abbastanza bene, riuscendo ad eseguire in maniera discreta anche grani un po’ difficili per delle cuffiette. Poi però stranamente alcuni brani venivano digeriti malissimo, riuscendo anche a sembrare delle canzoni completamente diverse da quelle che avevo deciso di voler ascoltare. E questo è il secondo mistero.

Skullcandy Sesh | Recensione degli auricolari in-ear wireless "perfectly simple"
Skullcandy Sesh | Recensione degli auricolari in-ear wireless “perfectly simple” | Evosmart.it

Perchè il suono non sembra sbilanciato tra alti e bassi, risultando godibile per la stragrande maggioranza di generi musicali, senza dover pompare i bassi come scelgono alcune aziende per i loro prodotti audio. Però ho il dubbia che abbiano un qualche equalizzatore che rimanga “silente” nella maggioranza delle volta, senza stravolgere il brano originale, ma che sbagli completamente alcune tracce. E questo è inaccettabile.

CONTROLLI SMART

Come già detto sopra, la parte esterna delle Skullcandy Sesh è costruita con una plastica più morbida per permettere le varie gestures a pressione. Iniziamo elencando cosa sono in grado di fare questi auricolari:

  • 1 CLICK > Play/Pausa o Risposta/Fine chiamata
  • 2 sec PRESSIONE auricolare SX > Traccia precedente
  • 2 sec PRESSIONE auricolare DX > Traccia successiva
  • 2 CLICK auricolare SX > Volume –
  • 2 CLICK auricolare DX > Volume +
  • 3 CLICK > Attivazione dell’assistente vocale
  • 6 CLICK entrambi gli auricolari > Cancellazione dei device Bluetooth salvati
  • 2 sec PRESSIONE entrambi gli auricolari > Accensione
  • 4 sec PRESSIONE auricolare SX > Spegnimento
  • 6 sec PRESSIONE da spenti > Pairing

Come si può notare dalla lista, gli auricolari possono eseguire alcune delle modalità per cui sarebbe richiesto il case, come l’accensione (tirandole fuori dal case), lo spegnimento (inserendole nel case) e il pairing (sempre tirandole fuori dal case), anche se non abbiamo con noi il case. E oltre a queste funzioni avanzate possiamo gestire tracce audio e video, chiamate e assistenti vocali.

Purtroppo in quest’ultimo caso, quello degli assistenti vocali, lo abbiamo provato con Google Assistant e funziona… ma non sempre. Infatti il punto dolente di questi auricolari (pairing indiavolato a parte) è che le gestures sono a pressione e non a sfioramento come su altri auricolari. Questo porta ad un leggero fastidio nell’utilizzo continuato delle pressioni, dato che non si fa altro che premere un qualcosa che sta nel nostro orecchio. E qui nasce il problema sulle pressioni prolungate o i molteplici click. Perchè spesso, vuoi per errore nostro o del dispositivo, non comprende subito certi click ripetuti se non sono fatti molto velocemente. Un peccato.

FILM E CHIAMATE

Sembra un copione già scritto questo. Vi basterebbe guardare la recensione di Alberto delle Skullcandy Indy per capire che effettivamente ci troviamo in mano (o meglio nelle orecchie) di auricolari di fascia bassa.

Anche qui abbiamo un rendimento minore durante l’ascolto di video rispetto alle tracce musicali.

Durante le chiamate la voce del nostro interlocutore risulterà un po’ bassa se ci troviamo in un ambiente un po’ chiassoso come una metropolitana o una stazione. Inoltre i microfoni non riescono a percepire bene la nostra voce e il nostro interlocutore farà molta fatica a sentirci, portandoci a estrarre il telefono per deviare la chiamata dalle Sesh a quest’ultimo. In ambienti con meno rumori il tutto torna nella norma, ma degli auricolari non sono fatti per star per casa… ma fuori casa.

AUTONOMIA E RICARICA

Per quanto riguarda l’autonomia dichiarata è di 3 ore per gli auricolari e 7 ore addizionali per il case / batteria. Per un totale di circa 10 ore di ascolto. Non posso dichiarare con certezza che queste Skullcandy Sesh riescano a fare tutte e 10 le ore dichiarate, ma sicuramente si avvicinano con un utilizzo totale di almeno 8 ore, utile per coprire i piccoli spostamenti di una settimana lavorativa o una lunga giornata di viaggio tra treno o aereo.

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Skullcandy Sesh | Recensione degli auricolari in-ear wireless “perfectly simple” | Evosmart.it

Ovviamente una volta finita la carica dei nostri auricolari dovranno essere riposti nell’astuccio per essere ricaricati, quindi non si possono fare 5/6 ore di ascolto o utilizzo continuative. La ricarica del case viene eseguita mediante il cavo micro USB in dotazione ed è possibile rendersi conto della carica tramite il pratico pulsante nella parte frontale del case.

Non so quanto tempo sia necessario per caricare astuccio e auricolari insieme dato che in genere metto in carica tutti i dispositivi la notte e la mattina ho sempre trovato tutto carico.

CONCLUSIONI

Ed eccoci arrivati alle conclusioni. Lo slogan di queste Skullcandy Sesh è “Truly wireless. Perfectly Simple.”

Sulla prima affermazione non si possono fare obiezioni. Per un uso prettamente musicale e con qualche chiamata nel mezzo le cuffie ti fanno quasi scordare di usare lo smartphone, a meno di non essere in luoghi particolarmente trafficati.

Ma sul Perfettamente Semplice mmmh. Tra i problemi di pairing e le 85 gestures che si fanno cercando di impuntare sempre più indentro l’auricolare nell’orecchio ho trovato questi auricolari non sempre semplici e alquanto scomodi. Perchè se si fa l’eccezione delle chiamate e si usano gli auricolari fidandosi delle proprie playlist e usando il meno possibile le gestures l’utilizzo migliora. Ma se si pensa di usarli spesso per cambiare traccia, alzare o abbassare il volume, o richiamare l’assistente virtuale… buona fortuna.

Gli auricolari in questioni devono ancora uscire sullo store italiano di Amazon. Ma sono già disponibili su quello americano al prezzo di listino di 59.99 $. E a questo prezzo credo che il mercato possa offrire di meglio. Magari quando il loro prezzo scenderà sui 35/40 € si potrà iniziare a prenderle in considerazione.

Noi le abbiamo provate nella colorazione Black, ma sono disponibili anche in quella Indigo (blu) e Deep Red. Quest’ultima mi è sembrata davvero molto bella.

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